RUMORS : Veronesi direttore artistico a Genova\ commenti |
Mercoledì 24 Novembre 2010 20:48 |
si dice che: Alberto Veronesi , direttore d'orchestra italiano, figlio del famosissimo professor Umberto, venga presto nominato Direttore Artistico e Musicale del Teatro Carlo Felice di Genova . Si tratta in realtà di una nomina a scopo benefico, essendo il Teatro in condizioni economiche abbastanza disastrose. Il sensibile maestro arriverebbe portando in dote una cospicua somma (si parla di oltre un milione di Euro), generosamente elargita quale contributo al risanamento delle casse del Carlo Felice. Stupore e meraviglia ha destato la notizia trapelata a Genova: com'è noto l'incarico di direttore stabile era stato proposto al maestro Fabio Luisi, il quale pur dichiaratosi disponibile a collaborare con il teatro della sua città, aveva anche posto delle precise condizioni sia per quanto riguarda l'assetto del Teatro, sia per quanto riguarda la sua organizzazione interna, specificando inoltre i suoi numerosi impegni all'estero che ostacolavano non poco una sua presenza stabile a Genova. Veronesi sembrerebbe piovere come la manna dal cielo. Fa fede la gestione illuminata del Festival Puccini a Torre del Lago, trasformatasi sotto la sua guida nella più importante manifestazione musicale estiva al mondo, come si legge in una recente inchiesta stilata dalla rivista specializzata "Opernglass" .Il Festival Puccini è al primo posto, seguito da Salisburgo, Bayreuth e Aix-en-Provence. Con un bilancio in attivo di ben 34 milioni di Euro, il Festival Puccini si è potuto permettere negli ultimi anni i concerti di Bocelli, Angela Gheorghiu , il galà con René Fleming diretto dall'enfant prodige Anthony Arcaini (voci maligne narrano d'un richissimo babbo alle spalle) e il meraviglioso allestimento di "Fanciulla del West" , per la recente ricorrenza pucciniana. Due significative immagini del meraviglioso allestimento di Fanciulla del West a Torre del Lago.
Veronesi , nonostante l'attività manageriale e il grandioso marketing, non ha trascurato la sua attività primaria, che è quella di maestro concertatore e direttore d'orchestra. Dopo la straordinaria Turandot inaugurale del suo lungo ciclo a Torre del Lago, ancora ricordata per la perfezione e il rigore stilistico dell'ensemble, il maestro milanese ha via via esplorato tutto il catalogo pucciniano, da Tosca a Manon Lescaut, non tralasciando straordinarie scoperte e rilanci nel genere dell'opera verista. A tal proposito risulta decisivo l'Edgar pucciniano con Domingo e i Medici di Leoncavallo, recentemente edito dalla prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. Attivo per anni con l'orchestra sinfonica siciliana, Veronesi ha regalato serate memorabili agli spettatori palermitani, spaziando da Bach ai contemporanei, in un volo d'angelo che pochi saprebbero affrontare con egual disinvoltura. "Non ho mai sentito Beethoven eseguito così!" ha dichiarato un vecchio abbonato palermitano, in evidente stato di choc dopo la Nona Sinfonia. Identica reazione all'Aquila, quando Veronesi diresse la Nona davanti ai terremotati increduli e commossi. Apprezzato da tutti gli orchestrali, che vedono nel suo gesto sicuro e chiaro un punto di riferimento essenziale, amato dai cantanti come pochi altri maestri in un secolo, Veronesi è riuscito a conquistare il pubblico americano della Carnegie Hall rimpiazzando nientemeno che la beniamina Eve Queler, direttore principale a New York ed eroina di mille e mille straordinarie stagioni. " Quando canto diretto da lui" ha dichiarato Domingo "mi sento come se il direttore non ci fosse, tanto discreta e leggera è la sua presenza sul podio, ti lascia libero di esprimere tutta la tua arte senza condizionamenti." Accusato ingiustamente e volgarmente di aver fatto carriera grazie alle raccomandazioni del papà, esimio oncologo ( una malvagia battuta lo definì "Tanto tumor per nulla" ) , Alberto Veronesi si è sempre distinto per la grande preparazione tecnica e la straordinaria memoria, che molti orchestrali hanno definito "superiore a quella di Lorin Maazel". Alberto Veronesi è la soluzione ideale omeopatica per un teatro in crisi come il Carlo Felice. Quando si tocca il fondo non si può che risalire. In bocca al lupo!
COMMENTI:
dal sito "Operaclick" Re: IMPORTANTISSIME novità per il Teatro Carlo Felice di Genova.
Ecco, giusto quello. Avendo assistito ad una seduta di registrazione dei Medici, garantisco che era Domingo che gli diceva cosa fare, e come fare a fare quello che avrebbe dovuto saper fare di suo. Tempo fa ho assistito a una esecuzione della nona di Beethoven della Filarmonica di Bologna diretta da Veronesi, ne sono uscito traumatizzato.
Successivamente mi è arrivato a casa per posta e senza che lo chiedessi un CD della performance suddetta; da quel momento non sono mai più andato a sentire concerti della Filarmonica e quel CD giace sigillato sul tavolo della cucina come monito per evitare eventuali future tentazioni. No vi prego, qualcuno impedisca a Veronesi di mettere radici a Genova....... Pietà del Carlo Felice.
L'innominabile ormai sono troppi anni che gravita nel sistema e "papà" vuole assolutamente dargli un posto .A Genova c'è il rischio che ciò possa accadere soprattutto se tale l'operazione verrà congegnata dal sindacato del teatro di riferimento a cui appartiene lo stesso assessore alla Cultura. Questo, dico a chi ne parlava tempo fa, è vero cabotaggio. Noto finalmente che qualcuno sta toccando con mano...avete letto che belle robe scrivono quelle pillacchere del Secolo XIX? ....avevamo ragione o no, a dire che quel giornale è una barzelletta?
Dall'articolo suddetto andando al concetto di fondo si evince che il posto di Direttore Artistico del Carlo Felice è stato "venduto" per 1 milione di Euro. Se sia stato un affare, se non dal punto di vista musicale, almeno da quello economico, lo vedremo quando si saprà il compenso del figlio di Veronesi! Riceviamo questa mail:
Egregio dott. Stinchelli,
La seguo da anni attraverso la Sua trasmissione su Radio3, La Barcaccia, e L'ho sempre apprezzata per la schiettezza e la trasparenza dei Suoi giudizi, spesso taglienti o fortemente ironici ma puntuali, precisi e nella maggior parte dei casi condivisibili.
Mi è sempre piaciuto il Suo modo di dire "pane al pane, vino al vino" , senza guardare in faccia nessuno ma adesso...mi permetta: Lei sta scherzando o dice sul serio?
Lei ha mai ascoltato o visto dirigere il "maestro" Veronesi? Sembrerebbe di no, a leggere il Suo scritto, in cui gli elogi addirittura sono sperticati. Io purtroppo sì, abitando vicino Viareggio ed essendo un assiduo frequentatore del Festival Puccini a Torre. Ebbene, confesso di non aver mai visto e sentito dirigere peggio anzi: non dirigere! Questo signore si agita sul podio ma la sua è una pantomima, l'orchestra va da sola e ,dato che si tratta di musicisti preparati, si salvano alla meno peggio, aiutandosi tra loro.Il Veronesi direttore artistico è, se possibile, ancor peggio del Veronesi direttore d'orchestra: le sue stagioni rappresentano il punto più basso mai raggiunto da questa davvero sfortunata manifestazione, con allestimenti orrendi (la famosa "Butterfly" con gli scarafaggi, la recente Fanciulla...un orrore....) e costosi. Non parliamo dei cast: ho ascoltato delle serate raccapriccianti, di un livello infimo. Al termine di ogni serata abbiamo più volte visto sorridere e salutare gli ospiti il buon babbo, ansioso di coprire i disastri del figliolo.
Ora, questo signore grazie ai danari del padre vorrebbe "acquistare" un incarico a Genova. Ma è mai concepibile una cosa del genere? E Lei, proprio Lei, difende questa scelta, questa ....."cosa"!??
Mi auguro che rinsavisca , altrimenti dovrei annoverarLa con mio immenso rammarico nella lunga schiera dei "venduti"!
saluti
Fabio Polidori (Marina di Pietrasanta)
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