Precipita la situazione del Teatro Lirico di Cagliari: da stasera i lavoratori hanno occupato il teatro dando il via a una giusta, durissima protesta.
Il Teatro di Cagliari, come più volte ho avuto modo di specificare a chiare lettere in questo blog, è in queste condizioni dopo almeno 16 anni di mortificanti gestioni: dal 1994 sotto l'egida di Mauro Meli, nominato in modo truffaldino durante una seduta- blitz convocata di sera , assente il segretario comunale (e quindi illegale) . Come primo provvedimento Meli , che allora era comunista (oggi è un protegé di Confalonieri-Fininvest...quando si dice la coerenza) si aumentò lo stipedio. Fu l'inizio di una serie di nefandezze inenarrabili: dai contratti gonfiati confezionati con il sodale-agente Procinsky, alle incredibili regalìe effettuate ai giornalisti ospiti (le famose vacanze pagate ad Arruga o a Isotta, in cambio di articoli favorevoli), una gestione scanzonata e disinvolta che portò a un deficit di ben oltre 20 milioni di Euro dopo 9 anni di regno, d'accordo con l'altro sodale , il direttore artistico Massimo Biscardi.
A seguito di questo bel periodo nero, ecco sorgere l'astro di Maurizio Pietrantonio,sul quale non mi soffermo poiché la biografia mi è a tutt'oggi oscura, la cui gestione (dopo 6 anni) ha portato ai risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Leggiamo dall'UNIONE SARDA:
TEATRO LIRICO. Si fa sempre più difficile la situazione economica della fondazione La banca non anticipa, niente stipendiIndagine interna sul furto. Floris: chi ha sbagliato pagherà Sabato 27 novembre 2010
Emilio Floris, si dice «molto preoccupato». «Il Banco di Sardegna non ha anticipato i soldi. Sto cercando di capire perché».
S i fa sempre più drammatica la situazione del Teatro lirico. Ieri non sono stati pagati gli stipendi di novembre e non si sa quando saranno versati. «Non ci sono soldi», si sono sentiti rispondere i dipendenti che si sono presentati agli sportelli del Banco di Sardegna, tesoriere della fondazione, per riscuotere la paga in contanti. È accaduto anche nei mesi scorsi. Ma se in passato i cassieri spiegavano ai clienti che c’era un ritardo di qualche giorno, questa volta sono stati categorici: «Niente soldi, rivolgetevi ai vostri dirigenti».
FLORIS: «SONO PREOCCUPATO» La notizia si è immediatamente diffusa tra i 239 lavoratori a tempo indeterminato del teatro (ma quelli a libro paga sono di più), che protestano da mesi contro i massimi dirigenti del Comunale, proprio perché li ritengono responsabili del crollo, anche finanziario, della principale fabbrica della cultura dell’Isola. E se anche il presidente della fondazione, Emilio Floris, si dice «molto preoccupato», evidentemente i problemi sono seri. «Il Banco di Sardegna, contrariamente ai mesi scorsi, non ha anticipato i fondi. Sto cercando di capire che cosa è successo». LA DELIBERA DELLA REGIONE Una delle ipotesi è che, come sempre, la fondazione teatrale abbia chiesto alla banca di anticipare i fondi, circa un milione di euro, probabilmente fornendo come garanzia il versamento del contributo di 9,2 milioni da parte della Regione. Ma non essendo stata approvata la Finanziaria, la banca avrebbe detto no, pretendendo garanzie più chiare e formali sugli impegni e sulle date di liquidazione. Certo è che la situazione di cassa è preoccupante anche a causa della mancanza dei 2,6 milioni di provenienza statale che la fondazione ha messo a bilancio e che il ministro dei Beni culturali Bondi ha detto non non aver mai garantito. Gli stipendi dei dipendenti, peraltro, sono ormai una delle poche cose che il Lirico paga puntualmente. Molti artisti che si sono esibiti nell’ultimo anno attendono ancora la liquidazione dei compensi. IL FURTO L’aggravarsi della situazione finanziaria si inserisce in un contesto di malessere appesantito dal misterioso furto scoperto venerdì scorso e denunciato solo avant’eri nel deposito di Monastir, dal quale sono scomparsi motori e meccanismi per il movimento delle scene destinati al teatro del Parco della musica oltre ad alcune scenografie. Ieri il sindaco, molto seccato, ha preteso un’indagine interna. «Voglio una relazione scritta e dettagliata su ogni minimo oggetto che c’era lì dentro, voglio le date di consegna e le bolle di accompagnamento, voglio il nome del responsabile di quel deposito e i nomi di chi ha fatto le singole consegne, voglio sapere se c’è un custode e come funziona la sorveglianza. Posso assicurare che chi ha sbagliato pagherà caro. Sul teatro, al quale non sono mai stato vicino come oggi, non si scherza più». Sul furto, intanto, proseguono le indagini dei carabinieri di Monastir. FABIO MANCA
I lavoratori hanno appreso la notizia dalla stampa confermata poi ufficialmente dal sindaco Emilio Floris che si è impegnato a fare luce sulla questione stipendi. Non è solo questo però a preoccupare i lavoratori ma il futuro del Teatro. Allo stato attuale delle cosa ancora manca la certezza di una programmazione per l’anno venturo ed un serio piano di risanamento del Teatro. Lo stato di agitazione che dura ormai dai primi di ottobre continua e si rafforza con ulteriori forme di lotta.
Questa sera dalle 19.45 avrà inizio un’Assemblea Permanente dei Lavoratori
Ecco le foto del Teatro occupato:
|