Ologramma e Melodramma, novità 2011 |
Lunedì 27 Dicembre 2010 13:43 |
L'ologramma è un termine entrato nell'uso comune da poco eppure esiste da moltissimo tempo. L'olografia venne infatti inventata nel 1947 e il suo scopritore, Gabor, venne insignìto del Premio Nobel nel 1971. La proiezione tridimensionale, realizzata tramite un display autostereoscopico, crea uno stupefacente effetto visivo : si tratta dell' immagine di un oggetto (reale o virtuale) nella sua tridimensionalità, che ne conserva i colori e i dettagli compositivi. Tutto ciò senza bisogno di dispositivi aggiuntivi come occhiali stereoscopici. E' la tecnologìa del presente e dell'immediato futuro, applicabile in moltissimi campi e ovviamente già sfruttata dal cinema (pensiamo a films come “Matrix” o “Minority report” ) e dal teatro d'Opera che, nonostante la crisi, sempre più ne fa uso. Grande sensazione destò l'apparizione di un olo-Pavarotti durante il concerto commemorativo a Petra (Giordania) , nel 2008, organizzato dalla vedova, Nicoletta Mantovani. La sagoma tridimensionale di Big Luciano apparve ancora una volta tra i fidi José Carreras e Placido Domingo, duettando persino con Zucchero. L'ologramma finora si è solo potuto vedere ma ormai già esiste l'ologramma da toccare.Alcuni ricercatori dell'Università di Tokyo, si sono concentrati sull'incremento di "feeling" della realtà aumentata dagli ologrammi, con l'utilizzatore in grado di "sentire" letteralmente le proiezioni 3D. Il progetto di "olografia tattile" dello Shinoda Lab prevede l'utilizzo di un semplice Timotea Nintendo per il tracciamento dei movimenti, uno specchio concavo e un dispositivo Airborne Ultrasound Tactile Display.
Si aprono quindi scenari fantastici anche per la realizzazione tecnologica avanzata di melodrammi. “Potrò finalmente riabbracciare Maria Callas, seppur in ologramma “ ha dichiarato commosso Franco Zeffirelli e ha aggiunto “Prima di raggiungerla in cielo voglio realizzare un gigantesco ologramma della mia opera-omnia da tramandare ai posteri”. “So io quale ologramma vorrei a portata di mano” , ha detto ridacchiando Katia Ricciarelli ad Alfonso Signorini, “ Noi donne abbiamo fantasie inimmaginabili....meglio che mi sto zitta!”. Il tenore Rolando Villazon ha invece suggerito un utilizzo terapeutico dell'ologramma :”Noi cantanti siamo fragili e le nostre povere corde vocali non reggono molti passaggi impervi. Consiglio di far apparire celebri tenori storici come Gigli, Bjoerling, Di Stefano, per le frasi più difficili e attese al varco: saranno più contenti i loggionisti e io risparmierò i soldi del foniatra.” Il regista Calixto Bieito , famoso per i suoi allestimenti iconoclasti, ha rilasciato una interessante intervista al Paìs , in cui si legge tra l'altro: “ Ho sempre detestato all'Opera il pubblico distratto, annoiato o, peggio, addormentato.Per cui nella mia prossima edizione di Salomé ho deciso di impiegare a fondo gli ologrammi più spinti e di proiettarli in platea: voglio proprio vedere se il signore in terza fila resterà indifferente di fronte alle chiappe della protagonista sculettante , non più sul palcoscenico ma direttamente sulle sue ginocchia! Scommetto sull' incremento della vendita dei biglietti!”. Le principali case discografiche si stanno velocemente adeguando al nuovo indirizzo tecnologico. Via i vecchi cd, via gli apparecchi preistorici, via le vetuste etichette. La storica Deutsche Grammophon si chiamerà dal 2012 semplicemente Ologrammophon , specializzandosi in ologrammi di facile uso e consumo. Potremo avere Dietrich Fischer Dieskau in salotto, collocare la Netrebko nella nostra vasca da bagno, piazzare l'ologramma della Caballé in cucina. “Non sono contrario” , sostiene divertito Antonio Pappano all'inviato della BBC, “temo soltanto l'apparizione in camera, al buio, di Ian Bostridge...!”. Ian Bostridge Come tutte le tecnologìe avanzate anche quella che governa gli ologrammi ha le sue regole precise. Bisogna osservare particolari attenzioni durante le prove degli spettacoli. Nel corso dell'antigenerale di Falstaff a Dallas, il baritono Ambrogio Maestri è precipitato al suolo, scambiando un ologramma per una sedia vera e propria. L'artista è rimasto fortunatamente illeso, ma la voragine creata dalla sua caduta ha dovuto far sospendere lo spettacolo per un'intera giornata, tanto da consentire agli operai di ripristinare lo stato originale del palcoscenico.
A.Maestri |