DA BUDAPEST L'OPERA DEL FUTURO, BARTOK e RAVEL dal 7 SETTEMBRE in 3D
Martedì 05 Luglio 2011 10:16

                                         komlosi__primo_piano I.Komlosi

 

 

 

           

                               budapest_teatro Budapest

 

 

 

 

                        bartok_barbalu Bartok, Il Castello di Barbablu

 

Avevamo segnalato  mesi  fa  gli  ultimi  risultati nel  campo della  ricerca 

tecnologica  applicata  all'Opera:  Opera  e ologramma, Opera  in 3D.

Ora, grazie a  una  iniziativa fortemente  voluta  dal  mezzosoprano Ildiko

Komlosi, l'Opera  tridimensionale  arriva  a  Budapest ed  è  già...futuro!


 

“Quando i soldi mancano, bisogna rimboccarsi le maniche” così esordisce  il

mezzosoprano ungherese Ildiko Komlosi , a margine della prova tecnica  aperta alla

stampa,  del  dittico in 3D, Bolero di Ravel  e  Il Castello di Barbablu di Bartok, in scena 

a Budapest  dal  prossimo 7  settembre. Poi lo spettacolo approderà a  Pechino. 

 

   

“Inutile illudersi, i soldi per la cultura sono sempre meno “ afferma la

 

Komlosi    "ma il pubblico è in crescita quindi bisogna produrre di più a

costi ridotti, come il mio 3D, una scenografia totalmente virtuale, che

 apre una strada per il futuro”.

 

Nel suo team variegato, ci sono professionisti di mezzo mondo,

stereografi, ingegneri, computer grafici, creatori di effetti speciali,

coordinati dall’australiano Andrew Quinn, lo scenografo di Matrix  assieme ad

Alessandro Chiodo, giovanissimo pupillo di Storaro.  

 

 

La tecnologia così detta “3D real time” utilizza complessi sistemi che

permettono anche modifiche delle immagini e delle animazioni in tempo

reale, aspetto che aveva fin ora limitato l’utilizzo del 3D negli

spettacoli dal vivo.

 

“Non è solo questione di soldi”, aggiunge la Komlosi  ” ma di emozioni. Il

3D crea una nuova maniera di intendere l’allestimento scenico che per la

prima volta, esce dal palcoscenico per integrarsi con la sala

 

Spero di dare un piccolo contributo ad un mondo, quello dell’opera, che

in quasi 30 anni di carriera mi dato moltissimo,” conclude la Komlosi

nella sua nuova veste di creativa ,  ” il team ha base in Italia, mia seconda

Patria, dove spero di portare presto qualche progetto simile”.

 

 Sarà  interessante  fornire  alcuni ulteriori dettagli su questa  nuova tecnologìa.

   E' basata sulla combinazione di due software 3D che attraverso l'utilizzo 

 

 

 

di schede grafiche di ultima generazione, mandano due segnali stereo (left

and right) a un encoder 3D cinema che li codifica inviandoli ad un

proiettore cinema, oppure a due proiettori allineati con lenti polarizzate

per proiezione passiva (occhiali cinema non attivi). La proiezione può

essere frontale o retro in relazione alle possibilità dei vari siti.

 

                                     3d

 

E'possibile un rendering degli effetti base e delle animazioni in hard

disk con proiezione "real time" seguendo o l'azione scenica o la musica;

questo permette modifiche alla scenografia virtuale durante le prove o

durante lo stesso spettacolo. Tale tecnologia è stata studiata per diversi

modelli di utilizzo: dalla musica classica, all'opera, al balletto, ai

concerti pop rock, alle presentazioni di complessi urbanistici, alle

convention alle mostre d'arte interattive.

 

                                   bolero

   

Un risultato ottimale si ottiene partendo da una base di computer grafica

 

(disegni scenografici, foto etc), questo in ragione di ideare un scena che

per il pubblico sia costantemente presente sui due parallasse, positivo e

negativo, cioè sullo sfondo o "fuori" dallo schermo come nelle produzioni

cinematografiche. Sarà quindi necessario indossare  gli appositi occhiali

per il sostanziale miglioramento dell'offerta scenografica.

 L'effetto, a detta  della  stampa  di Budapest  che ha  assistito alla  prova

aperta,  è   impressionante .