FESTIVAL di SANSCEMO, VAI IN PENSIONE! |
Venerdì 17 Febbraio 2012 10:46 |
All'uscita del Cottolengo
Quando si deve criticare l'Opera lirica la si definisce in maniera sprezzante “Uno spettacolo per vecchi”. Roberto d'Agostino se ne uscì sul Messaggero con una definizione ancor più specificatamente selettiva: “Uno spettacolo per vecchiette e gay” , escludendo persino gli uomini e gli eterosessuali. Vabbé. Facciamocene una ragione, noi che di Opera ci nutriamo quotidianamente . Noi che sappiamo che l'Opera ha inventato tutto, battendo sul tempo ogni forma di spettacolo, ogni barlume di presunta modernità: nell'Opera del 600 avevamo già le Belèn che mostravano le loro grazie aizzate dalle grida dei gondolieri, avevamo le orge in casa dei compositori più famosi o degli impresari più influenti (celebre quella in casa dell'anziano maestro Camprà,a Parigi) , avevamo tutto ciò che oggi dovrebbe far scandalo o alimentare il cosiddetto Gossip. La mezza patonza A fronte , però, dello spettacolo offerto OGGI, nel 2012, dal così nomato “Festival della Canzone Italiana” a Sanremo, che non è un Festival operistico ma costosa vetrina consacrata alla musica “leggera” o pop, che dir si voglia......cosa dobbiamo pensare?
Baciami piccina
La musica pop è per sua definizione una musica “per giovani”....assunto assolutamente contestabile se solo si fa un veloce zapping su RaiUno in queste giornate sanremesi. Partendo dai due conduttori del programma...Gianni Morandi e Rocco Papaleo...siamo più vicini al Cottolengo (con tutto il rispetto per questa nobilissima istituzione) che al mondo dei giovani inteso nella sua piena accezione. Le vestali o le damazze della Scala sono sicuramente in grado di canticchiare “In ginocchio da te” o “Fatti mandare dalla mamma” meglio di “Casta diva” o “Vissi d'arte”.
La somiglianza dell'attuale Morandi con una anziana squaw indiana induce a credere che Sanremo abbia la ferma volontà, politica, di aprire alle minoranze etniche tribali, un nuovo mercato , evidentemente.
Su Celentano si è detto di tutto e di più. Vive e prolifica sul mito di una sua presunta figura profetica, a metà strada tra un Guru della Brianza e un anziano scimpanzé. Tanto abile da fare audience senza dire nulla o meglio sparando cazzate a vanvera, ognuna delle quali viene remunerata a peso d'oro. Un genio. Sì, ma per un Italia di FESSI. Ma poi, che bisogno c'è di Celentano? Abbiamo Leo Nucci, che oltre a essere un grande baritono è anche molto più simpatico?!
Ma veniamo alla puntata di ieri, consacrata ai “big”.....
Pensando a un miracolo, ho creduto di vedere una scena di RIGOLETTO, opera di G.Verdi, allestito in forma moderna, come spesso vediamo nei teatri di area anglosassone. Mi sbagliavo: non erano Gilda e suo padre bensì Arisa e José Feliciano
L'apparizione di Al Jarreau convince tutti sulla bontà della teoria della reincarnazione o, forse meglio, sulla possibilità che qualcuno possegga il segreto dell'immortalità. Buon per lui che, con andatura caracollante e-diciamolo pure- macilento anziché no ha cercato di “intonare” un qualcosa che potesse somigliare al Padrino di Nino Rota, il famoso “parla più piano”...trasformatosi in “canta più piano”....
Di Loredana Berté cosa dire? E' Renato Zero in versione uomo, essendo Renato Zero una Loredana Berté in versione donna. Noi abbiamo Azucena nel Trovatore e ci basta!
Restano alcuni altri minorenni: Eugenio Finardi, praticamente coetaneo del Capitano Achab, Patti Smith nominata “Sacerdotessa del Rock” , presentatasi abbigliata come una delle Jene e terribilmente somigliante alla Mummietta di Grottarossa,
Nina Zilly (alcuni hanno pensato a Nilla Pizzi ) , superscosciata mai quanto la mezza patonza Belèn.. (che scandialo! Poteva farcla vedere tutta già che c'era!!! Ste' cose a metà, all'italiana!)... Brian May dei Queen...stile Nonna del Corsaro Nero... noi dell'OPera in compenso abbiamo due simpatiche nonnine, James Levine e Simon Rattle...ma vuoi mettere!!?
Insomma...ci sono anche alcuni giovani cantanti. Certo che ci sono. Ma come sono stonati! E che brutte canzoni....Non felici di essere giovani, almeno anagraficamente, si mettono a cantare pure “Voglio diventare vecchia ….una dedica commovente a Morandi e a Lucio Dalla, presenti in sala.
Aridatece Orietta Berti e Walter Chiari e finite di rompere i coglioni a simili prezzi, che siamo in recessione! |