L'Aida torna alla Scala nello storico allestimento del 1963, firmato
Zeffirelli-Lila de Nobili. Il fiasco è solenne: alla fine dell'opera fischi per
tutta la compagnìa e quattro applausi per una manciata di minuti, peggio
che in un politeama rionale. La Scala ha toccato con questa produzione
il suo punto più basso. Paradosso vuole che venga così massacrato uno
degli spettacoli più belli che la storia dell'Opera ricordi.
Dall'ascolto di questa Aida posso soltanto dire che si è trattato di una bruttissima esecuzione. La peggior "Aida" che io abbia finora ascoltato, dal vivo o in studio.
Insalvabile , per quanto riguarda la concertazione, Omer M.Welber : una direzione pessima, trasandata, moscia, demotivata. Trovo altresì "combinati" gli interventi dell'oratore in sala: accusare l'orchestra di una cattiva esecuzione scagionando il maestro fa ritenere, senza troppe seghe mentali, che sia stato lo stesso a organizzare questa...chiamiamola così....controclaque. Una cosa penosa. Ancor più penosa se il comizio pro-Welber è nato per un motu proprio del fervido ammiratore.
A fronte di un simile s-concertatore, che definire "incapace" è forse un delicato eufemismo, la barca non poteva che affondare.
I solisti hanno ovviamente la loro buona dose di colpe: modesta la protagonista, la Oksana Dyka, una voce che in quanto a mezzi a me piace molto ma che non ha né il fraseggio della grande interprete e appare , per lo più, una strillona con bella voce. Fischiata in Pagliacci e Tosca la ripropongono come Aida? Mi sembra una provocazione bella e buona. Radames (Jorge De Léon) sembrava un modesto tenore in fine carriera, invece era un...giovane!!!??? Amonasro incommentabile...gusto e vociferazione da politeama rionale. Su tutti spiccava la Cornetti, travolta però da Welber e dalle sue slentatissime bordate sonore. Incerto il Re, Prestìa non al meglio.
Omer...vai a studiare!
Per mio conto l'orchestra si sarebbe dovuta alzare e abbandonare la buca dopo il comizio....non l'hanno fatto per "quieto vivere". Usque tandem?
Il tenore Luca Canonici scrive sulla mia pagina Facebook: "
Sto leggendo un articolo di Carla Moreni su il Sole 24 ore, parlando di una recita alla Scala, addita il pubblico di quel teatro come se fosse posseduto dalla voglia del fischio verso i Direttori, una moda insomma. Non approva questo comportamento, anzi testimonia che il Direttore aveva diretto delle pagine magistrali, certo con il palcoscenico non era andata altrettanto bene, perché lo si sa i cantanti sono cantanti: non perché lui non li sapesse accompagnare no no, ma perche i cantanti andavano per conto loro. Questo qualunquismo da bar proprio non lo sopporto più (non mi riferisco alla recita suddetta non ero presente e non posso giudicare), usciamo dai luoghi comuni, ed invece di criticare ciò che è facilmente criticabile, ci si concentri e si abbia la CONOSCENZA E LA COSCIENZA di criticare gli intoccabili, per esempio di Direttori d'Orchestra, essi passano indenni le forche dei critici, per loro incompetenza. BASTA"
CONDIVIDO TUTTO, BRAVO LUCA!
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