LA VISPA ROSSELLA, ossia la vera storia del rapimento di Rossella Urru |
Sabato 21 Luglio 2012 00:06 |
Il melodrammone pronto e confezionato: il rapimento, la giovane cooperatrice in mano ai terroristi islamici. Un'italiana in Algeri :si ripetono le gesta di Isabella che ora ha nome Rossella . Le città si tappezzano di striscioni, si piange, si invocano i Santi, si pagano i riscatti. Ed ecco , dopo 9 mesi, Rossella torna. E' raggiante, vuole cooperare ancora, è l'eroina dei Due Mondi. Nessuno ha mai scritto "La mia Sardegna" ma "La mia Africa " sì... suona meglio.
All'aeroporto è attesa da un parterre des rois da fare invidia a Obama. Monti la abbraccia e dichiara "Le siamo stati tutti vicini".
L'incubo è terminato , tutto è bene quel che finisce bene MA.........
QUESTA NON E' LA VERITA'!!!!
Una valigia dimenticata ad Algeri, una borsetta, una svista , un furto, che a Rossella Urru e alle smunte casse dello Stato Italiano , Ufficio Rapimenti e Riscatti, è costato caro. TUTTA LA VERITA' SUL RAPIMENTO PIU' COSTOSO E PIAGNUCOLOSO DELL'ANNO.
La Vispa Rossella
La vispa Rosella avea per disdetta smarrito la bella griffata borsetta.
Tornando da Algeri, di fretta e di corsa, in man più non aveva la amata sua borsa. " Che brutta sorpresa, che jella dannata" piangeva Rossella vieppiù disperata, e in tuta sportiva svuotata la stiva gridava a distesa: "Qualcuno l'ha presa!!"
A lei supplicando l a mamma gridò: " Ritorna in Sardegna, la ricomprerò!" "No" disse Rossella, "Tu sì mi fai male , io voglio sol quella, o madre sleale!" E' vano il pregare, son triste, distrutta. La voglio cercare nell'Africa tutta! Deh, lasciami! Addio! La cerco sol io!"
Confusa, pentita, Rossella arrossì: la borsa o la vita! e quindi... fuggì.
Tornata in Algeri, in quattro e quattr'otto cercò di trovare il proprio fagotto. Cercava, frugava, per tutta la Casbah. Rossella tenace , cercava ma...nisba..
Passò così un mese, poi due, poi sette, ci furono spese, ma niente borsette....
"Che fine avrà fatto la mia valigetta?" piangeva paonazza la sarda ragazza,
Quand'ecco spuntare da un angolo oscuro un arabo torvo, un losco figuro che inizia a parlare: "Tu cerchi una borsa di cuoio bordeaux? Se vieni di corsa, ti ci porterò, ma niente per niente ad Algeri si fa.. La congrua tangente pur vuol Mustafa'."
"E quanto pretendi volgare mariuolo?" "Invan tu m'offendi, viziata ragazza, La rabbia non serve, non fare la pazza! Non son mica matto. Se vuoi la borsetta mi paghi il riscatto."
"Ah vile algerino, coopera un pò, ridammi la borsa e un Euro ti do!"
"Ah! Ah! Tu sei pazza mia cara ragazza: dì pure ai tuoi cari che qui di denari ne servon di più.
"Va bene, brigante mi hai bell'e stufata: zio Mario all'istante mi dona il contante. Dì pure, dannato, che somma pretendi dall'Italo stato?"
"Son 20 milioni di Euri sonanti Per voi, Paperoni, non sono poi tanti."
("Va bene, ma in fondo a me cosa importa, dall'arabo immondo rivoglio la sporta!")
Così la Rosella si mise a pensare "Ci vuole una bella idea da trovare!" In men d'un minuto, da un lampo colpita, pensò genialmente: "Mi fingo rapita!". L'intera nazione rimase colpita Il triste striscione: "ROSSELLA RAPITA!"
E noi che siam tutti un pò teneroni tra pianti e tra lutti mandammo i milioni.
Rossella sorride e ripiglia la borsa, infine riparte , felice e di corsa. A pie' dell'aereo c'è Monti che applaude si sprecan le odi, i certami e le laude.
La storia finisce, nessun più si crucci col vino brindiamo e coi tarallucci!
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