INTERVISTA a Enrico Stinchelli per il SUNDAY TIMES
Mercoledì 02 Ottobre 2013 17:32
  1. Anteprima  dell'intervista  realizzata  dal  Sunday  Times  a  Enrico Stinchelli   in occasione  dell'OTELLO di  Verdi  che  verrà  realizzato al Teatro Astra  di  Gozo  (MALTA)  il prossimo  24  e  26   ottobre.

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  1. As you know, the world of opera is commemorating Verdi’s bi-centenary of his birth. It was natural for the organizers at Teatru Astra to choose a Verdi opera. What was your reaction when you were approached to produce Otello?

  1. Come saprà, quest’anno il mondo operistico commemora i duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Perciò il Teatru Astra non poteva non mettere in scena un’opera verdiana. Qual’è stata la sua reazione alla richiesta di produrre l’Otello?

 

Ho avuto l'opportunità di mettere in scena l'Otello di Verdi già in altre importanti

occasioni, con il Teatro di Sofia , nel 2005, in una edizione di grande successo che è

andata in Giappone, in Svizzera, in Ungheria , con protagonista Vladimir Galouzin e altri

valenti interpreti (Andrea  Rost, Mauro Augustini, ec.).Per quella edizione chiesi di

ripristinare i magnifici Ballabili nel III atto, cosa mai fatta prima nel nostro secolo. Ho

anche curato la  regìa di  Otello al  Verdi  di  Pisa, nel febbraio del  2013, con

Antonello Palombi, Cinzia  Forte e  Carlo Guelfi.  Otello è  un capolavoro assoluto, un

“must” per ogni regista.”

 

  1. Despite its unequivocally beautiful music, together with it being very well-known in opera circles, Otello is not your run-of-the-mill opera. Given its standing as one of the great Verdi operas, it is not as often produced as one would expect. Why would you think this is so?

    2. Nonostante una bellezza e un’armonia musicale più unica che rara, una diffusione ampia tra i melomani e anche che una consapevolezza universale che si tratta di uno dei capolavori di Verdi, le produzioni dell’Otello sono sporadiche. Perché?

  2. Perchè è un'opera molto complessa, sia sotto il profilo drammaturgico che musicalmente

  3. e vocalmente. Intanto , nonostante sporadici momenti di magniloquenza, è un'opera a

  4. carattere intimistico, quasi cameristica, basata sul canto “di conversazione”, con pochi

  5. personaggi in scena e tutti fortemente caratterizzati. Vocalmente è difficile per tutti,

  6. comprimari compresi. Otello è un K2 per i tenori, che pregano di sopravvivere ai primi due

  7. atti! Per l'orchestra c'è un grande lavoro, il Coro non è molto impegnato ma quel poco che

  8. deve cantare è di notevole difficoltà. Insomma, vi sono molti ottimi motivi per avere paura

  9. di Otello.”

  10.  

  11.  

  12.                                  DSC_1089

  13. (Otello, Verdi, Teatro  Verdi  di  Pisa, 2013)


  14. This opera sees Boito working a Shakespearean text. He embarks on a similar path with Falstaff later on. What dramatic intensity or significance do you think the opera gains (or loses) by Boito choosing to leave out Shakespeare’s First Act of the play and inserting such powerful additions as the (in)famous Credo?

    3. Come successe più tardi per un’altra opera Shakespeariana, il Falstaff, per il libretto Verdi si affida a Boito. Quanto fanno guadagnare, o perdere, in termini d’intensità ed espressività, l’omissione del Primo Atto del testo di Shakespeare e innesti vigorosi come il Credo?

 

 

In un primo tempo l'opera si sarebbe dovuta intitolare Jago, poi Verdi impose Otello. In

effetti Boito dà un rilievo straordinario a questa figura diabolica e sottile, che tesse la

trama di tutto il dramma. La sparizione del I atto shakespeariano è funzionale in questo

senso poiché potenzia la figura onnipresente di Jago.Non è casuale l'ultima parola

gridata da Jago “NO!”...poichè lo spirito che nega è il Diavolo, e il Male incarnato da Jago

è il vero protagonista di questa storia tragica.Verdi sottolinea molto questo aspetto, il

Credo fa paura davvero.”

 

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                             sul set  di Otello a  Pisa, febbraio 2013

  1. It is well documented that the primary roles in Otello are not for the faint-hearted. In fact, the tenor role is notoriously difficult, not least for its very first phrase. However, not less challenging and demanding, vocally, musically and scenically, is the role of Iago and, in a distinctly different way, that of Desdemona. What are your comments?

    4. Notoriamente i ruoli principali dell’Otello necessitano di un’interpretazione magistrale. In fatti il ruolo del tenore è sinonimo di difficoltà, in particolar modo il primo passaggio. Anche il ruolo di Iago è da considerarsi vocalmente, musicalmente e da un punto di vista scenico, impegnativo. Come lo è tra l’altro, in un modo diverso, il ruolo di Desdemona. Cosa ne pensa?

  2. Tre ruoli micidiali.Otello è una sorta di summa del tenorismo ottocentesco: una voce

  3. robusta, potente ma anche molto duttile, capace di cantare piano e pianissimo, estesa

  4. addirittura fino a un do acuto scritto (nel III atto). Jago , per Verdi, doveva cantare come

  5. un prete, quasi sempre a mezzavoce, con finezza e garbo. Spesso invece i baritoni

  6. urlano questa parte, e sbagliano. Ne è esempio il Sogno, che è un vero merletto

  7. musicale.La perfidia è sempre sottile, sinuosa, falsa. Desdemona è un magnifico soprano

  8. lirico, che diventa quasi drammatico nel III atto: non è facile sostenere questo ruolo.

  9. Spesso i soprani troppo robusti soffrono nell'intonazione e i lirici risultano troppo leggeri

  10. per la grande orchestra...”

  11. Inevitably, unlike a Puccini with the exception of Turandot, a Verdi opera casts the chorus as a protagonist and Otello is no different. In fact, the First Act of the opera depends so much for its dramatic development on the role of the chorus and the beautiful chorus in the Second Act provides a moment of desperate irony that borders on the Sophoclean. Would you agree?

    5. A differenza di Puccini, eccezion fatta per il Turandot, un’opera verdiana evidenzia il coro e lo protrae come protagonista. Il Primo Atto dell’Otello si basa tassativamente sul coro per lo sviluppo drammatico della trama. Nel Secondo Atto invece, un coro mirabile da luogo a un’ironia che trae spunto dall’elemento sofocleo. Concorda?

  12. Vi sono opere verdiane in cui il Coro è molto più impegnato, ma nell'Otello c'è l'influsso

  13. netto del Requiem e della tanta musica sacra che Verdi studiava negli ultimi anni della

  14. sua esistenza. Il Coro ha passaggi di grande virtuosismo nella Tempesta e nel Fuoco di

  15. gioia del I atto, poi nel II rappresenta una complessa scena concertata e così nel III atto,

  16. insomma...è un duro cimento. Come un co-protagonista.”

 

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                                                   prove  di  Otello  a  Pisa, III  atto



  1. On a personal note, how do you feel coming back to Gozo to work once again with the remarkable team of volunteers that work the set and props, costumes and chorus?

    6. Da un punto di vista personale, cosa prova a ritornare a Gozo per lavorare di nuovo con un’equipe di volontari che curano il materiale scenico, il set, i costumi e il coro?

  2. E' un'esperienza unica nel mondo e per questo bellissima, quasi un sogno. A Gozo la

  3. scena nasce su misura per il Teatro, come l'abito di un sarto e la bravura dei tecnici

  4. realizzatori è straordinaria, a cominciare da Joseph Cauchi che io considero un “mago”. Il

  5. fatto che tutti collaborino con entusiasmo e senza risparmiare energìe è stupendo, una

  6. gioia per chi ama l'Opera e far Arte a 360 gradi.”

 

       NORMA___PROFESSIONAL___FINALE__QUERCIA_APERTA1   buttok1


  1. Your productions of Norma and Madama Butterfly (2011 and 2012 respectively) at Teatru Astra will go down in the recent history of opera in Malta as ground-breaking productions that have mesmerized audiences leaving them begging for more. Do you wish to give us a sneak peep into your ideas with regard to the production you have in mind or would you rather leave us in the dark until the last moment?


    7. Le sue produzioni della Norma (2011) e della Madama Butterfly (2012) al Teatru Astra resteranno negli annali della recente storia operistica maltese per la loro travolgente innovazione che ha sedotto un pubblico desideroso di assistere a produzioni pioneristiche. Se permette la domanda, cosa ci riserverà l’Otello?

Sarà la più spettacolare delle mie produzioni, è una scommessa fatta insieme all'amico

Joseph, a Gerald il video maker , ad Alex, Carmel, Ismael, Ulduz, George e a tutti i

collaboratori. Non vorrei svelare tutto, ma posso anticipare che cercheremo di far entrare

un'intera nave in scena, che via via si trasformerà in tante scene diverse...Io sono

dell'opinione che unendo innovazione tecnica a un impianto tradizionale si appaga il

pubblico che ama l'Opera e coloro che magari entrano per la prima volta in un teatro con

la speranza di non annoiarsi o con la paura di annoiarsi. Io desidero che la gente esca

ricordandosi di qualcosa di bello. Per le brutture basta la cronaca quotidiana, il teatro

dovrebbe restarne fuori.”