INTERVISTE\ A TU PER TU con MAURO MELI |
Giovedì 14 Novembre 2013 18:14 |
L'attualità teatrale italiana, come tutti sanno, offre quasi esclusivamente notizie nefaste, relative soprattutto alla carenza di fondi per sovvenzionare spettacoli e persino per pagare gli stipendi del personale. Il deficit in bilancio regna sovrano in quasi tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche e i Teatri di tradizione; un male atavico che però la “crisi” ha portato a estremi drammatici. Pensiamo al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro Regio di Parma, ai teatri siciliani, al Comunale di Bologna, al Maggio Musicale Fiorentino. La stessa Opera di Roma e la Scala, nonostante il profluvio di milioni, accusano un passivo pesante. Di stretta attualità il Teatro di Cagliari, la cui Sovrintendente , Crivellenti, è oggetto di una durissima sentenza del Tar che ne ha di fatto inficiato la nomina. Insomma, un caos che pare non avere mai fine .
Ne parliamo con uno dei protagonisti, forse il più discusso: il maestro Mauro Meli, già direttore artistico del Regio di Parma, della Scala tra il 2003 e il 2005 e per quasi un decennio del Teatro Lirico di Cagliari. Una buona occasione per far chiarezza su tante questioni circondate da chiacchiere, notizie scomposte e versioni tra loro molto contrastanti.
“Il mestiere di Sovrintendente, mi creda, è molto difficile e vive di scelte delicate. Quando arrivai a Cagliari il Teatro era in condizioni disperate,a dir poco. Non si trattava di operare solo scelte importanti ma una vera e propria ristrutturazione aziendale: abbiamo finito la costruzione dell'edificio, acquistati i magazzini e i laboratori, completato il palcoscenico . Dopodiché sono state create delle stagioni importanti, di alto livello artistico e culturale, tali da creare un immediato , enorme interesse mediatico. Voglio ricordare, oltre agli spettacoli in teatro anche l'apertura dell'anfiteatro estivo, con una eccezionale messa in scena della Nona di Beethoven con Lorin Maazel (mio carissimo amico) sul podio e la regìa della Fura dels Baus. Ovviamente, e qui rispondo alla Sua domanda, tutto ciò crea una certa invidìa, anche se, devo dire, la vera ondata negativa che mi ha coinvolto deriva dal periodo successivo, quello trascorso alla Scala.”
-In quell'occasione Lei fu oggetto di strali lanciati soprattutto da un noto personaggio, molto appassionato d'Opera , che raccolse un dossier contro di Lei e lo distribuì a tutti i dipendenti del Teatro, è vero?-
“ Sì, ho saputo di questo fatto e per me resta un mistero il perchè di tutto ciò... non sapevo nemmeno chi fosse, poi un giorno, un noto direttore d'orchestra di cui preferisco non fare il nome, mi disse “Scusa Mauro, fammi la cortesìa di dire a quel signore di non riprendermi con il video mentre sono in mutande in camerino”, io andai da quel tale e fu allora che conobbi il famoso personaggio , il quale aveva l'hobby di registrare in video ogni cosa accadesse all'interno della Scala, forte di una autorizzazione ufficiale ottenuta illo tempore. Dopodiché uscì fuori la storia del dossier e altre trame ai miei danni, con l'esito che tutti conosciamo. Misteri che forse resteranno tali o che un giorno verranno chiariti, ci saranno altre occasioni per parlarne. Comunque le infamie sul mio conto sono state tante, evidentemente il mio arrivo in Scala ha rotto degli equilibri e infastidito chi aveva interessi a me sconosciuti. In ogni caso tanti degli articoli contenuti nel “dossier ” sono stati oggetto di querela da parte mia e successivamente vinti in sede di giudizio. Soldi che sono andati alla Fondazione di Cagliari, come parte lesa.”
-Tra gli epiteti più ricorrenti quello di “Mister Deficit”. Vogliamo chiarire bene la questione del pesante bilancio in rosso che ha caratterizzato la Sua gestione cagliaritana?
“Facciamo un po' di chiarezza su queste cifre, perchè davvero sono volati numeri in maniera molto disinvolta . Intanto quando io sono arrivato a Cagliari vi erano 10 milioni di Euro di budget, quando sono andato via dopo nove anni il budget era arrivato a 35 milioni di Euro. Non solo: da 2000 abbonati si passò a 12000 abbonati , cioé 3 volte gli abbonati della Scala! Lei capisce che per una città con 160.000 abitanti avere qualcosa come 250.000 biglietti venduti!? Non è cosa da poco. Il successo era addirittura clamoroso.”
-Ma il deficit?-
“Parliamo di queste famose perdite. In realtà sono stati 4 milioni di Euro, a fine mandato e, ci tengo a dirlo, non per motivi gestionali. La causa principale fu dovuta ai ritardi dei contributi da parte dei soci e degli sponsors: per prima la Regione, che dava qualcosa come quasi 12 milioni di Euro ma con un anno e mezzo di ritardo, producendo la necessità di richiedere prestiti alle banche con interessi passivi spaventosi. La stessa identica cosa è accaduta a Parma e consideri che il Teatro di Cagliari è messo molto meglio rispetto al Regio, con una struttura organizzativa solida e molto ben funzionante. Ma cosa si può fare se i progetti non possono decollare?”
“ Sempre ottimo, ho sempre avuto le cosiddette 'masse artistiche' in mio favore. Consideri che abbiamo fatto un lavoro stupendo, sottolineato dalla critica mondiale: spettacoli come “Gli stivaletti” di Ciaikovsky, Lucia di Lammermoor, Le Martyr de Saint Sébastien con Prètre sul podio e la Fura dels Baus, sono stati spettacoli indimenticabili.”
“ Parliamo di due titani, davvero. Abbado lo conobbi a Ferrara, fu lui a chiamarmi a Ferrara Musica, io avevo lavorato a Como per due anni come direttore artistico. Con luilavorai fianco a fianco per 9 anni consecutivi, un'esperienza esaltante. Abbado è un vulcano , un musicista assolutamente unico sia per il suo modo di lavorare che di studiare. Le sue prove sono un esempio preclaro della eccezionale preparazione: due parole all'orchestra, tutto a memoria e poi si sprigiona la magìa che tutti conosciamo.Kleiber aveva un carattere e una personalità molto diversa e con lui, naturalmente , non avevo la confidenza e la consuetudine che ho con Abbado.”
“ Ah...non lo sapevo....Kleiber era come il Dalai Lama, ha presente? Un carisma e una capacità quasi ipnotica sull'orchestra e sul pubblico. Un gesto piccolo, dolcissimo, unrepertorio limitato ma...guardi...ascoltare con lui per l'ennesima volta la Settima di Beethoven o l'ouverture del Fledermaus era un'esperienza che portava alla commozione di tutti, sempre.”
“Non creda che sia stata una questione di pochi giorni....Lo corteggiavo da almeno 10 anni! Non so quante volte lo avrò invitato, ma lui con molta discrezione ed educatamentetrovava sempre pretesti e schivava queste richieste.Fu grazie a Lorin Maazel e al comune ingaggio con l'orchestra della Radio Bavarese che riuscimmo a trovare uno stratagemma: detto in sintesi, in cambio della scrittura a Monaco (cui Kleiber teneva moltissimo) riuscimmo a ottenere in cambio due concerti a Cagliari. Lo incontrai alle Canarie, dov'era appunto con l'orchestra di Monaco per due concerti, e lo seguii praticamente come un'ombra. Alla fine, un giorno mi fece cenno con la mano di avvicinarmi e sorridendo mi disse ' Beh, allora li facciamo questi due concerti a Cagliari?' . Può immaginare come mi sono sentito in quel momento...”
“ Certo e abbastanza particolari. Non voleva foto e curriculum sul programma di sala. biglietti furono venduti a scatola chiusa. Ovviamente fu l'incasso storico di Cagliari: i posti andavano dalle 20.000Lire ( 10 Euro) a 400.000Lire (200E) per le poltronissime: tutto esaurito, manco a dirlo. “
“ Quei concerti costarono in tutto 800 milioni di Lire (400.000E). Tenga conto che qualsiasi grande orchestra costa lo stesso. Fu una grande emozione per tutti .Ancora oggi questo evento viene ricordato in Cina, in Oman, in Russia, in America...C'è solo un altro direttore d'orchestra, a mia memoria, capace di creare straordinarie magìe, ed è Juri Temirkanov...”
“ No, mi dispiace darLe questa impressione. A Parma ho re-inventato il Festival Verdi arrivando a una qualità eccelsa. In 7 anni ho portato 23 volte il Teatro in tournée: 16all'estero. Spedizioni pagate da chi ci ospitava, specifico. Ho lanciato l'integrale in DVD delle opere verdiane da parte della Unitel, giungendo a 23 opere realizzate dal Teatro Regio. Poi, scaduto il mio mandato, non hanno voluto completare il ciclo....peccato. Nel giugno del 2011, dopo 250 anni ho riaperto all'opera il meraviglioso Teatro Farnese, con Claudio Abbado ancora una volta al mio fianco. Insomma, grandissimi eventi....”
“ L'orchestra è stata licenziata 3 anni prima della scadenza del suo mandato. regionale....mah....mi chiedo perchè? Sembra un dispetto....Poi anche questa polemica con il Sindaco non la capisco: Lui continua dire che io ero costosissimo e che la nuova gestione è meno onerosa....Ma se io prendevo 200.000Euro lordi l'anno e gli attuali costano 280.000Euro ???! Dov'è il risparmio? Inoltre io facevo tutto da solo, mentre a Parma ora sono in due quindi: doppi viaggi, doppie macchine, doppi alberghi, doppi pasti....mah.... A me non piace criticare i colleghi ma ci sono cose che gridano vendetta: la questione dell'orchestra licenziata, per esempio. Ma anche il Festival Verdi, che per Parma dovrebbe essere un fiore all'occhiello, un fatto attrattivo. Ora sono tornati a un finto Festival, con due titoli, uno a settembre e uno a ottobre. Io credo che ogni format festivaliero debba avere una formula che assicuri al pubblico una continuità, una serie di eventi a ciclo quasi continuo. Insomma, diciamolo chiaramente: chi compra un pacchetto attraverso i tour operators in America, in Giappone , in Finlandia per venire a Parma, quindi chi affronta un viaggio che finirà con il costargli 2\3000 Euro vuole vedere almeno 4 o 5 cose!! Mi pare logico. Il mio Festival Verdi produceva 12 milioni di Euro di indotto a fronte di 3 milioni di costi. Queste sono le cifre ufficiali, tutte verificabili.”
“ La crisi, se non vogliamo prenderci in giro, non ha fatto bene a nessuno...avrebbe dovuto stimolare nuove idee, nuovi progetti. E invece? Nulla. Se guardiamo bene ,nonostante la crisi, alcuni teatri funzionano e anche molto bene: a Torino, per esempio, il teatro viaggia bene perchè il Sovrintendente è bravo. Lo stesso a Venezia. Il segreto è trovare un equilibrio tra la qualità artistica e le risorse realmente disponibili, e ottenibili. Purtroppo esistono teatri che hanno un costo pauroso , strutturale, da fermi, cioé ogni giorno che non producono: vedi Firenze. Costi altissimi a fronte di pochissimi introiti.”
“ Bravo! Esattamente! Guardi, vuole un elenco delle ragioni della crisi dei teatri? 1. La crisi in sé; 2. Gli uomini; 3. Lo Stato, che se vuole ridurre i finanziamenti DEVE trovare il sistema di incentivare l'arrivo di nuovi soldi.Insomma: se un Jumbo ha bisogno di 30 persone che lavorano in aereo, e 70 a terra, le cose sono due...o lo trasformi in un ristorante o in una luna park....o devi sovvenzionarlo. A Firenze, per esempio, ci sono le basi : la città è una delle città d'arte più famose al mondo, la tradizione è enorme, l'Opera è nata a Firenze....ma lo Stato cosa fa per aiutare chi eventualmente volesse investire su Firenze? Dove sono le necessarie leggi per la defiscalizzaxione o la detassazione? Un ministro bravo deve trovare il sistema, poiché ogni teatro ha comunque un costo che volenti o nolenti non può essere abbasato oltre un certo limite, ne va della qualità. Le racconto un episodio significativo. Tre anni fa invitai un giovane direttore d'orchestra e nell'occasione ospitai in teatro il direttore del Metropolitan di New York con la moglie, che era in visita in Italia. Vide lo spettacolo, ne rimase molto soddisfatto e tornato a New York mi fece pervenire un assegno di 10.000Euro , come donazione per il Teatro Regio. Io rimasi molto colpito e chiesi al CDA di formalizzare un ringraziamento speciale per questo atto di inconsueta generosità. Dopo tre giorni mi chiamò la segretaria del donatore, da New York, chiedendomi -anche con una certa premura- se avessi posto l'assegno all'incasso...sa perchè? …..Perchè se lo scaricava dalle tasse americane!!! ….Aiutare un teatro è facile, proviamoci!”.
“ C'è la defiscalizzazione per 5000Euro di investimento....Troppo poco! Perchè non si fa per qualsiasi cifra?? Perchè precludersi un investimento molto più sostanzioso? Perchè allora non fare una prova: se in 5 anni non si sono trovate risorse...allora fate pure quello che volete. Ma se non ci si prova nemmeno...”
“ No....bisogna guardare agli americani, che sono più bravi di noi in questa materia. In Usa si organizza un grande Galà operistico con annessa Cena: se vuoi cenare con gli artisti paghi 300Euro. Alla fine vengono incassati 300.000Euro. Chiaramente gli artisti sono Domingo, Bocelli, il livello deve essere quello. Inutile incassare 5Euro o 10Euro a destra e a sinistra...bisogna puntare a un target di pubblico diverso.”
“ Sto vivendo quella che si definisce una serena pausa di riflessione. Insegno a Ferrara, presso la Facoltà di Economia, ho una bellissima famiglia cui dedico le mie attenzioni e ho una serie di progetti molto interessanti perchè amo il mio lavoro e voglio continuare a farlo. E' un periodo che mi aiuta, tra l'altro, a capire tante cose che in 30 di attività non ho avuto il tempo di approfondire.”
“Grazie a Lei, buon lavoro!.”
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