MODERNITA' e TRADIZIONE, banalità ed equivoci |
Venerdì 20 Dicembre 2013 20:10 |
Berlioz La Damnation e Faust , regìa Hugo De Ana
A seguito della Traviata che ha inaugurato la stagione 2013\14 della Scala e della conseguente lettura di tante opinioni, a volte sensate e a volte tremendamente sciocche, si riaffaccia una vecchia questione : l'antico scontro tra “modernità” e “tradizione” per l'allestimento dei melodrammi. A mio parere sono due termini errati e fuorvianti.
Stabiliamo intanto cosa significhi “tradizione” : le tele dipinte dei tempi del Parravicini? Il “costruito” in stile Zeffirelli, De Ana o , nella più modesta e a buon mercato versione De Tomasi? E cos'è “modernità” ? La scatola nera di Bob Wilson, i topi di Neuenfels nel “Lohengrin” , la “Traviata” col sigaro di Tcherniakov?
Kresnik Zeffirelli
Tradizione può essere buona o cattiva tradizione, può essere lo splendido Trovatore o la Turandot di Zeffirelli all'Arena di Verona ma può anche essere la bruttissima “Tosca” di Giuseppe Giuliano all'Opera di Roma. Può essere il memorabile “Mosé” di Rossini realizzato da De Ana, o l'”Ermione” , o la “Traviata” dell'Arena di Verona, sempre di De Ana, spettacoli di pregevolissima fattura, ma tradizione può voler dire, dall'altra parte, il “Ridicoletto” o l'”Aida” di Taormina con la modestissima messa in scena di Castiglione. Tradizione può voler dire, quindi, rispetto dell'ambientazione decisa dall'Autore e della drammaturgìa relativa, con ampio sfoggio del Bello visivo e coreografico, e al contempo può voler dire l'ultima cosa brutta vista nel più brutto spettacolo. Dall'alfa all'omega.
Stesso dicasi per il concetto di “modernità”: moderno è Bob Wilson nel 1964 con la sua prima scatola nera ma può esserlo ancora 50 anni più tardi? Persistendo la scatola nera? Moderna è Mimì che muore di overdose con Ken Russell nei lontani anni 80 e moderna la Netrebko che muore di overdose OGGI? D'accordo che la piaga della droga è destinata a non risolversi mai, ma un po' più di fantasia non guasterebbe. Moderne sono le api che ballano intorno ad Abigaille in un ormai classico Nabucco tedesco, moderno è il tenore Beczala che fa il casalingo chez Violetta nella Traviata di Tcherniakov?....ma di soprani e tenori in abiti “moderni” non facciamo che vederne a iosa in ogni opera di repertorio da almeno quarant'anni??!! E dove sta la modernità in una lavatrice, quando già trent'anni fa ci aveva pensato Ken Russell a far centrifugare il figlio di Margherita nel Mefistofele!
Tradizione e modernità sono due termini da abolire, perchè oltre a celare la profonda ignoranza del recensore, mascherano in modo ipocrita termini molto più semplici, lineari e schietti: Bello e Brutto, Coerente e Idiota, Intelligente e Fesso, Fantasioso e Ottuso. Ognuno sceglierà lo spettacolo che preferisce in base alle sue preferenze, ai suoi gusti e , perchè no, alle sue perversioni.
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