A PIACENZA I DUE FOSCARI CON UN MAGICO NUCCI
Domenica 24 Maggio 2015 08:52

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La stagione lirico-sinfonica al Municipale di Piacenza si conclude trionfalmente con una

esecuzione in forma di concerto de “I due Foscari” di Giuseppe Verdi, affidata a un solido

cast che vede primeggiare la coppia maschile, Leo Nucci come Doge Foscari e Fabio

Sartori nei panni di suo figlio Jacopo. Applausi scroscianti dopo le arie e i meravigliosi

concertati e una ovazione incontenibile dopo “Questa dunque è l'iniqua mercede” in cui

Nucci ha sfoderato gli assi nella manica, i famosi acuti in cui oggi è ancora assolutamente

insuperabile. Una serata al calor bianco quindi, con alcune considerazioni che partono

dall'idea della forma concertante, sempre meglio accettata dal pubblico. Un tempo non

lontano si tendeva a disprezzare questa modalità esecutiva e a considerarla quasi un

ripiego, una sorella minore della più completa forma scenica. Oggi, fateci caso, con il

teatro di regìa sempre più decontestualizzante, in cui i cantanti si presentano struccati e

in abiti consueti, si può tranquillamente considerare la forma concertante quasi del tutto

identica a un allestimento in tutto e per tutto “ufficiale” . Aggiungo che l'ampio medagliere

esposto sul suo frak da Leo Nucci , tra gran croci e commendatorati, e persino il corno

dogale depositato sopra uno sgabello dorato davanti al leggìo, contribuivano a rendere il

personaggio esattamente come un regista oggi lo desidererebbe, senza più gli

ingombranti e pesanti abiti d'epoca. Con ciò  non si  vuole  certamente  sostituire  il

teatro  con il  concerto...ma  in tempi di crisi  e di regìe a  volte  strampalate...è  pur

sempre  un 'utile  riflessione.


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Abbiamo detto un Nucci in forma strabiliante , intenso, attento al dettaglio della ' parola

scenica' , svettante, perfetto nell'accento e nell'autorevolezza del vecchio Doge. Per lui

un meritatissimo trionfo.

 

Il tenore Fabio Sartori non è stato da meno : la voce è ampia , squillante, il fraseggio

giusto, bello il legato. Qualche suono un po' più 'largo' del dovuto ma l'artista arrivava dal

ruolo di Radames e tornava a cantare Jacopo Foscari dopo 7 anni. Ci piacerebbe ora

ascoltarlo in Andrea Chénier e Otello, perché no?

                                            foscari__sartori

Le cose sono andate un po' meno bene per il soprano Kristin  Lewis debuttante nella

parte di Lucrezia Contarini, ruolo da drammatico di agilità irto di insidie. Probabilmente

emozionata, stretta nel suo abito scosciato che esibiva  abbondantemente le forme, la

Lewis ha mostrato la corda soprattutto sulla dizione , assai oscura, e su qualche acuto

indietro. Ho avuto la netta sensazione che non sia la corda drammatica quella giusta

e che questo giovane soprano, ancorché dotata di bel colore e di una buona sicurezza

tecnica, abbia un po' troppo in fretta affrontato ruoli  decisamente pesanti per la sua

natura. Quando la  ascoltai la  prima  volta a  Firenze , sei anni fa, come Leonora  nel

Trovatore la  voce  era  assai  più  proiettata  e  in "punta" : non si  può  recedere

andando avanti, segno che il repertorio affrontato è  troppo  oneroso.

 

                                          foscari_lewis

Ottimo il basso Marco Spotti, che ha regalato frasi ampie e taglienti al ruolo di Loredano,

e molto efficace come Barbarigo il tenore Fabrizio Paesano.

 

Abbiamo lasciato per ultimo ma è stato il cardine di tutta la serata il grande Donato

Renzetti, oggi uno dei migliori concertatori verdiani esistenti, che ha impresso un ritmo

inesorabile, incalzante , con il giusto colore e sapendo sempre seguire il canto, come

insegna la migliore tradizione teatrale italiana. Grazie a lui e alla perfetta compagine di

Piacenza, Orchestra e Coro (con un plauso particolare alla viola di Behrang Rassekhi e al

violoncello di Diana Cahanescu per lo splendido assolo che introduce la scena del

carcere) l'opera ha avuto l'esito felicissimo di cui si è detto. Il Sindaco di Piacenza,Dosi,   al

termine dello spettacolo ha ringraziato gli artisti, il Direttore  Angela Longieri e il

Direttore artistico  Cristina Ferrari per l'ottimo lavoro svolto finora e che ha reso questo

teatro un sicuro punto di riferimento italiano   grazie alla  sua  competenza  e al  rigore 

organizzativo.

 

                                                    foscari__renzetti