QUATTRO CHIACCHIERE CON IL FANTASMA dell'OPERA... |
Giovedì 11 Giugno 2015 15:38 |
A seguito della fantastica recensione della Bohème al Teatro Antico di Taormina, davvero inaspettata, non ho resistito e ho contattato via Facebook un personaggio molto singolare, per molti versi misterioso, Luciano Pelliciano, che a dire il vero, sulla sua pagina, non era mai stato così tenero nei miei confronti. Questo signore dai mille volti, un vero “Mister X” della Rete, classico prodotto virtuale e quasi mai virtuoso, si era più volte esercitato nella sfacciata Arte della Diffamazione on line, fino al 6 giugno scorso. Il campionario è stato tra i più classici offerti da quell'infernale vaso di Pandora che ha nome Facebook, in cui l'oro si confonde alla paglia, in cui tutti parlano e straparlano come a Hyde Park Corner, in cui ogni saggezza può galleggiare o naufragare nell'immondizia. Un manipolo di finti seguaci, invariabilmente nomi fasulli gestiti da un'unica mano, qualche parente ingaggiato per l'occasione come a una macabra festa natalizia, una decina di "mi piace" tanto per non apparire troppo soli e disperati in questo mare magnum di materia non proprio nobile, una sfilza a raffica di propaganda anch'essa disperata e smaccatamente autoreferenziale. Terribile. Patetico. Poi.....il miracolo.L'imprevedibile velenoso recensore si è incredibilmente,magicamente mutato in uno straordinario agitatore di turiboli e mi ha regalato una stupenda critica , tanto inattesa quanto persino debordante negli elogi. Dopo fiumi di veleno e di feroci anatemi, scagliati dalla sua home page, eccolo in veste di Santo. Dalla nostra conversazione, che qui riporto integralmente, sono venuti fuori spunti interessantissimi sul mondo dell'Opera, sull'impresariato, sulle trame e sugli imbrogli cheserpeggiano nel dorato ambiente di cui facciamo parte, una chiacchierata che mi piace condividere con voi e che sarà molto utile soprattutto ai giovani frequentatori dei teatri d'Opera. Pelliciano, La ringrazio davvero per quanto ha scritto...molti pensano che Lei sia impazzito dopo tutti gli improperi lanciati sulla Sua pagina Facebook...
... noo perchè impazzito? Sono una persona obiettiva, io. Sì, ma scusi...Lei ha imbastito una campagna diffamatoria sulla Sua pagina, tanto da spingermi quasi (dico quasi) a querelarla e poi se ne esce così, con una lode sperticata a una Bohème che, tra le altre cose, ho dovuto imbastire in fretta e in furia ….come minimo penseranno che io L'abbia corrotta?
..ma per carità. Io sono incorruttibile, non lo dica nemmeno per scherzo. E poi chi Le ha detto che non ricominci a “diffamarla” (come Lei sostiene)....(ridacchia)
Senta...ma Lei si chiama veramente Pelliciano? Chi si nasconde dietro a questo nomignolo?
….no comment....(ridacchia)
Chi tace acconsente?
Perchè...? Lei è Lei? Siete così sicuri tutti di essere voi stessi...Una delle cose più difficili al mondo è sapere chi si E' veramente....avete delle belle pretese(ridacchia)
Guardi...di una cosa sono certo: dietro di Lei si nasconde qualcuno che noi due ben conosciamo. Resta solo da capire perchè si sia divertito a parlare bene della mia Bohème, quando fondamentalmente è abituato solo a parlare bene di sé stesso, anzi: a porre se' stesso al centro dell'Universo. Singolare, no?
Pensi come crede. Non possiamo cambiare argomento? Sì ha ragione.
Mi dica piuttosto, come ha fatto a mettere in piedi una Bohème, praticamente senza prove e in condizioni- diciamolo pure- proibitive?
Non lo diciamo troppo forte, poi la gente penserà che le prove siano inutili e così magari tanti organizzatori , con l'illusione di poter guadagnare evitando costi aggiuntivi. In realtà dipende da come si fanno le prove. Esistono personaggi, registi improvvisati, che possono anche provare un mese senza ottenere nulla, anzi...producendo un effetto assolutamente contrario. Le prove devono essere la summa della CONOSCENZA: “ fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" secondo il monito dantesco. Vuol dire che un regista deve conoscere l'Opera a memoria, parte per parte, anche le singole battute.
Vuol dire che ci sono registi che non conoscono l'Opera di cui sono chiamati a curare la regìa?
Mi provoca, eh? Certo. Guardi: in Germania litigai con un regista della nouvelle vague del cosiddetto “Regìetheater” che mi disse testualmente “Per confezionare una grande r egìa, il regista NON deve conoscere l'Opera né tantomeno il libretto. La fantasia deve restare libera e svincolata da tutto.” Litigammo di brutto, ma sa cosa le dico? Dopo tanti anni da quella discussione riconosco che vi è una parte di vero. Se pensiamo a quegli allestimenti orrendi che riproducono lo scimmiottamento pedissequo, il copia\incolla delle regìe “tradizionali”, con tutta la cianfrusaglia possibile, solo perchè completamente prive di idee proprie....per carità. Meglio il Regìetheater allora! Questo avviene soprattutto nelle stagioni all'aperto, dove la produzione deve guadagnare il più possibile a discapito di tutto e di tutti.
In che senso? Ogni imprenditore vuole guadagnare, è ovvio.. Sì ma non fregandosene di tutto e di tutti! Questo è il punto. Allora consideri: i costi per mettere in piedi un 'Opera sono immensi perchè tante sono le voci in capitolo...Solisti,Orchestra e Coro, scenografie, costumi, scarpe, attrezzeria, tecnici (luci, macchinisti, attrezzisti), poi c'è il personale in teatro, le hostess, il cerimoniale, e non parliamo della pubblicità!
Quella, immagino, sia molto onerosa...
Anche lì, dipende. C'è chi spende anche centinaia di migliaia di Euro, magari poi non pagando i solisti ,i tecnici e le masse artistiche...
E non teme le denunce? Sì e no. Conta molto sul fatto che pochi si rivolgono a un avvocato, giusto se è un amico e con l'atavico, italianissimo timore di spendere senza recuperare nulla (soprattutto se son cifre basse). Invece esistono avvocati specializzati nel recupero crediti : sono timori assolutamente infondati, medioevali.
Quanto costa uno spettacolo lirico, occhio e croce?
Dipende, Pelliciano. Se costruisci una cattedrale d'oro tempestata di rubini....faccio per dire...costerà milioni di Euro. Oggi, poi, si vive in un frangente disgraziato, la parola “crisi” (per me una bufala inventata ad arte, come si sta dimostrando...ma questo è un altro discorso)...dicevo, la parola crisi ha terrorizzato un po' tutti, per cui è finita l'epoca degli allestimenti milionari. Non se li può permettere più nessuno, giusto qualche Emirato...ma anche loro fanno attenzione a non farsi fregare dagli occidentali. Ma non sono solo le scenografie: se chiami un tenore importante, un soprano dal nome ridondante, diciamo facente parte lo “star system” le cifre salgono molto facilmente. L'impresario dovrebbe sborsare dai 15.000 ai 20\25.000Euro , ma come minimo a recita. Tra l'altro, siamo sinceri fino in fondo, oggi il “nome” , inteso come tale, non tira più di tanto. Che canti Tizio, Caia o Sempronio...a chi vuole trascorrere una serata piacevole in Teatro, magari dopo una giornata di mare, non interessa ...è roba da melomani. E non è il melomane a riempire un grande teatro d'estate: melomane a cui, per dirla tutta, non andrebbero bene persino un Caruso o una Callas redivivi... Insomma, non mi vuol dire quanto costa per esempio il Taormina Opera Stars, la rassegna di cui Lei cura la direzione artistica e gli allestimenti?
Ma perchè devo dirlo a Lei? Non so nemmeno che nome vero abbia!!?
Domandare è lecito, rispondere è cortesia... Dai, dimmi chi sei...
Il nome mio nessun saprà... Vedremo... io un'idea me la sono fatta...attento che persino Calaf rivela il suo nome alla fine …
Ma Calaf è un tenore, io no... Lei non canta Pelliciano? Peccato. Sa quanto risparmierebbe? ….
Comunque...il Taormina Opera Stars nasce sull'entusiasmo e sull'onestà, due caratteristiche che contraddistinguono i membri di questo gruppo. Abbiamo dato spazio e possibilità a schiere di giovani, cui normalmente sono precluse le strade che portano al palcoscenico. Audizioni in tutta Italia e nel mondo, con oltre 500 talenti ascoltati uno a uno. Tra l'altro trasformando le audizioni in audilezioni, come sono state definite.
..cioé? Invece di ascoltare una o due arie in maniera distratta e poi liquidare il candidato con il classico “Le faremo sapere, avanti il prossimo” , ho cercato di dare a ognuno qualche utile consiglio, sulla sua tecnica, sulle sue problematiche ma anche sulle sue qualità, sul suo repertorio. Perchè è di questo che hanno bisogno i ragazzi! Nessuno dice loro nulla! La maggior soddisfazione è stata quella di averli visti andar via con il sorriso. Sono nate delle bellissime amicizie e ancor più esaltante è stata l'esperienza dello stage, ad aprile.
Ho letto. Sono arrivati in quasi 100 a Taormina, per 10 giorni di workshop. Ma come ha fatto a fare lezione a tutti? La giornata ha 24 ore... Tutto si può fare se ci si organizza. I docenti erano altri tre, oltre al sottoscritto. La prof.ssa Bonelli ha curato l'arte scenica, la prof.ssa Lo Turco (coadiuvata dalla prof.ssa Cantagallo) come coreografa per la ginnastica posturale, e ben tre maestri al pianoforte per i vari turni di studio. Personalmente ho lavorato 12 ore, quasi consecutive, al giorno, inoltre curando i concerti serali dove si sono esibiti tutti. Spendendo, ci tengo a dirlo, 20Euro al giorno, una cifra che sfido a paragonare con analoghe situazioni in tutto il mondo.
Immagino anche un notevole indotto per la città di Taormina in quei giorni? Infatti. La cosa è stata molto apprezzata dal Sindaco e dal vicesindaco, Ivan Gioia, che ha fatto un bellissimo discorso ai ragazzi, convocandoli in municipio.
Torniamo alle Opere. Come sono impostate le regìe?
Mio caro Pelliciano: chiedere a una regista di raccontare PRIMA le sue regìe è come leggere un libro giallo partendo dall'ultima pagina. E poi....mi capisca: qui è pieno di gente che “copia”. Sa cosa mi ha sempre insegnato mio padre? “Non c'è cosa che abbia più alto valore di una IDEA...una idea non ha prezzo.” Sante parole. Quanti esseri senza idee ho conosciuto, magari pieni di soldi e di raccomandazioni politiche ma totalmente privi di idee, tant'è che passano il tempo a copiare quelle degli altri. Immagino la loro frustrazione e a volte la vedo proprio, materializzarsi in atti e in dichiarazioni che appaiono addirittura surreali. La Sindrome di Salieri, così come la racconta benissimo Milos Forman in “Amadeus”. Non sto paragonandomi a Mozart, intendiamoci!!! Ma sono stato fortunato con il mio Dna: invece di nascere truffatore e mariuolo, ho avuto in dotazione l'ironia e alcune buone idee...oltre a tante pessime, che cerco di individuare prima che sia troppo tardi. Ma ora , dimmi chi sei? Dai, che io lo so...
E se lo sai (adesso uso il tu pure io) che te lo dico a fare?
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