Una novità: la Traviata di....Valentino |
Mercoledì 01 Giugno 2016 07:57 |
Sì, lo abbiamo capito,le locandine parlavano chiaro: era la Traviata del sarto Valentino,
alla fine due costumi obiettivamente molto belli, uno dei quali faceva grande effetto col
suo codazzo verde che strusciava leggermente sul grande scalone hollywoodiano del I
atto. La Coppola debuttava come regista d’opera. Una ragazza simpatica e alla mano,
come tutti gli americani: pare che le sue gaffes siano state epiche. Al primo assieme,
quando è apparsa a lei l’orchestra, sembra abbia esclamato: “Oh! Ma con l’orchestra è
tutto più bello!”. Pensava forse a un playback ? La regìa è stata ovviamente della signora
Marina Bianchi, salvifica assistente. Uno spettacolo delicato, tranquillo, classico,
elegante....nei tempi in cui viviamo (memento Tcherniakov alla Scala) è ORO.
Eccezionali i tenori: Antonio Poli perfetto Alfredo, voce stupenda e fraseggio di gran
classe, e Andrea Giovannini straordinario Gastone, un vero fuoriclasse.
Modesta la Violetta, Francesca Dotto, seppur brava attrice: una vocalità non ancora
tecnicamente a posto, con molti suoni indietro e artificiosi (si può sentire “FollOe follOe”
invece di “Follie” o “Qual fOglia, qual fOglia m’abbracciate” ???). Il finale primo si è risolto
con alcuni suoni striduli e un brutto mi bemolle gridato.
Buono Frontali come Gérmont anche se l’ho preferito nel Tabarro: pochi colori, uniforme
nel fraseggio, a tratti monotono, qualche suono calante d’intonazione.
Annina squillante e con voce più sonora rispetto alla stessa Violetta, era il soprano Chiara
Pieretti. E qui mi fermo perchè le seconde parti non erano all’altezza di una produzione
tanto costosa e tanto conclamata.
Il maestro Jader Bignamini debuttava su un grande palcoscenico, dopo alcune prove
molto positive , ricordo soprattutto un ottimo Chénier alla Verdi di Milano. Qui l’ho trovato
un pò intimidito e poco determinato, soprattutto nello stacco dei tempi e in talune
dinamiche un pò troppo “mosce”.Tuttavia preciso e attento a seguire tutti con impegno. Mi
è stato riferito che sulla sua concertazione siano intervenuti direttamente gli agenti (??!!!),
consigliando prudenza e moderazione. Faccio finta di non crederci, sarebbe davvero
ridicolo e poco decoroso per un maestro che, seppur giovane, ha tutte le carte (e i diritti)
per compiere scelte proprie.
L’effetto mediatico di Valentino più Coppola ha avuto effetto e il teatro era plaudente ed
esaurito. Immagino sia contento pure Verdi.
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