ITALIA, REFUGIUM PECCATORUM? |
Martedì 07 Luglio 2020 18:54 |
Divampa la polemica sul cartellone del Maggio Musicale fiorentino annunciato dal sovrintendente Pereira , che divide in due i favori e gli sfavori del pubblico: da una parte chi non vede l’ora di applaudire Domingo, Daniele Gatti e James Levine, che torna in Italia dopo anni di assenza, dall’altra chi anche pesantemente attacca queste scelte, rievocando le molestie sessuali (Domingo, Gatti) e le accuse di pedofilia (Levine) piombate come macigni sulle tre figure artistiche. Come sempre in questi casi far pendere l’ago della bilancia non è semplicissimo, poiché i fatti di cronaca si mescolano pericolosamente e inevitabilmente alla fama e alla gloria dei singoli, da giudicare come Artisti e non come semplici Persone.
Sono questi due aspetti inscindibili?
Noi siamo frastornati dall’abisso che separa spesso l’Artista dalla Persona: “genio e sGretolatezza” , verrebbe da dire. Un do di petto ben assestato o un trascinante finale della Quinta di Beethoven può far perdonare una vita disordinata e una condotta non propriamente lineare, diciamo pure miserabile? Pensiamo alla vita di Mozart, di Wagner, di Michelangelo, di Verdi: le loro biografie ci riportano l’immagine di uomini lontani dalla bellezza delle loro composizioni , in cui si mescolò il disordine (Mozart), l’irrazionalità, l’avidità (Wagner, Verdi), l’egoismo. Senza andare troppo in alto, basta conoscere minimamente l’ambiente teatrale e in generale quello dello Spettacolo per trovare molti spunti miserandi, meschini, promiscuità e quei vizi che la morale condanna, senza possibilità di scampo.
L’Italia sembra diventata una sorta di grande “refugium peccatorum”. Ciò accade, secondo me, per un preciso fatto storico: il caso Berlusconi e la presunta pianificazione della sua caduta, sulla scia degli scandali del Bunga-Bunga e del caso Ruby, la “nipote” di Mubarak. E’ fuor di discussione che il nostro paese abbia in qualche modo sdoganato le allegre intemperanze donnesche del Cavaliere di Arcore, viste come una logica conseguenza del fascino che dà il Potere e il Danaro. L’italiano medio ammira tutto ciò e vorrebbe , in fondo, essere invitato a una di quelle feste, nonostante le contesti in apparenza. E’ pur sempre il paese implacabilmente fotografato dai film di Sordi e di Verdone, inutile sperare il contrario. Gli Stati Uniti che indagano sui casi Domingo e sulle ben più gravi accuse all’anziano James Levine (ricordiamo che nel 2017 Levine venne esautorato dal Metropolitan di New York dopo oltre 40 anni di dominio assoluto) vengono giudicati dal melomane italico come “moralisti da strapazzo” e sul Corriere fiorentino di oggi leggiamo testualmente : “ James Levine (...) cacciato con disonore per marachelle sessuali di cui tutti erano a conoscenza” , quindi -senza volerlo- peggiorando il quadro complessivo. “Marachella” dal giudaico-triestino “maraghel” vorrebbe dire un atto illecito ma al fin dei conti perdonabile, una quisquilia, una pinzillacchera (per citare Totò). Ma se tutti erano a conoscenza di queste “marachelle” , perché non le hanno denunciate?
Mentre scriviamo giunge la notizia di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro Franceschini su questo argomento , cioè sulla “questione morale” che riguarda le scelte operate a Firenze per illeggiadrire il proprio cartellone. Staremo a vedere.
Chiudo ricordando quanto scrisse un grande italiano, Andrea Camilleri: “Mentre il rigore morale e l’onestà non sono contagiosi, l’assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità.” Parole che andrebbero seriamente considerate, tra un Adagio e un Allegro con brio.
English translation
The controversy flares up on the billboard of the Maggio Musicale Fiorentino announced by the General manager Pereira, who divides the favors and disadvantages of the public in two: on the one hand, those who can't wait to applaud Domingo, Daniele Gatti and James Levine, who returns to Italy after years of absence, on the other hand those who also heavily attack these choices, recalling the sexual harassment (Domingo, Gatti) and the accusations of pedophilia (Levine) swooped like boulders on the three artistic figures. As always in these cases, hanging the needle on the scales is not easy, since the news stories mix dangerously and inevitably with the fame and glory of individuals, to be judged as Artists and not as simple People.
Are these two aspects inseparable? We are dazed by the abyss that often separates the artist from the person: "genius and secrecy", it would be said. Can a well-adjusted High C or a dragging ending of Beethoven's Fifth make one forgive a disordered life and a behavior that is not strictly linear, let's say miserable? Think of the life of Mozart, Wagner, Michelangelo, Verdi: their biographies bring us the image of men far from the beauty of their compositions, in which disorder (Mozart), irrationality, greed ( Wagner, Verdi), selfishness. Without going too high, it is enough to know the theatrical environment in general and that of the Show in general to find many miserable, mean, promiscuity ideas and those vices that morality condemns, with no possibility of escape. Italy seems to have become a sort of great "refugium peccatorum". This happens, in my opinion, for a specific historical fact: the Berlusconi case and the alleged planning of his fall, in the wake of the scandals of the Bunga-Bunga and of the Ruby case, Mubarak's "granddaughter". There is no question that our country has in some way cleared the cheerful intemperances of the “Cavaliere” of Arcore, seen as a logical consequence of the charm that gives Power and Money. The average Italian admires all this and would like, after all, to be invited to one of those parties, despite the apparently contexts. It is still the country relentlessly photographed by the films of Alberto Sordi and Verdone, needless to hope otherwise. The United States investigating the Domingo cases and the far more serious accusations against the old maestro James Levine (remember that in 2017 Levine was ousted by the Metropolitan of New York after over 40 years of absolute domination) are judged by the Italian fans as "overwhelming moralists " and in today's Corriere Fiorentino we read verbatim:" James Levine (...) hunted with dishonor for sexual tricks that everyone was aware of ", therefore - without wanting to - worsening the overall picture. "Marachella" from the Judeo-Triestino "maraghel" would mean an illegal but ultimately forgivable act, a quisquilia, a pinzillacchera (to quote Totò). But if everyone was aware of these "pranks", why didn't they report them? As we write the news comes of a parliamentary question addressed to Minister Franceschini on this topic, that is, on the "moral question" that concerns the choices made in Florence to illegitimate one's own billboard. We'll see. I close by recalling what a great Italian, Andrea Camilleri wrote: "While moral rigor and honesty are not contagious, the absence of ethics and corruption are, and can multiply exponentially with extraordinary speed." Words that should be seriously considered, between an Adagio and an Allegro con brio.
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