AL BELLINI di CATANIA PARTE IL GRANDE RILANCIO |
Venerdì 24 Luglio 2020 08:29 |
Il maestro Giovanni Cultrera di Montesano, Sovrintendente del Teatro Bellini di Catania Tante notizie riguardanti i teatri lirici italiani non appaiono confortanti , ma una brilla sotto una luce diversa: è il rilancio del Teatro Massimo Bellini di Catania, dopo un periodo davvero molto negativo durato anni. Parliamo con il nuovo Sovrintendente , il maestro Giovanni Cultrera di Montesano e il nuovo direttore artistico , il maestro Fabrizio Maria Carminati, entrambi pronti a sfoderare un cartellone molto ricco e una serie di novità estremamente interessanti. Eri dicebamus . Avevamo lasciato il Bellini di Catania in una situazione debitoria abbastanza disastrosa , che lasciava temere il peggio.Immagino vi sia stato un lavoro di ricostruzione non indifferente? Lo chiediamo al sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano.
G.Cultrera : “ La situazione in effetti era molto difficile. Quando a dicembre mi sono insediato non c’era un direttore amministrativo, un direttore tecnico, in scadenza il direttore artistico, avevamo un direttore degli allestimenti scenici facente funzione e non c’era un responsabile per l’ufficio legale, in sostanza dovevo fare tutto da solo. Poi man mano abbiamo risolto il problema di questi ruoli vacanti, per fortuna. Consideri che il reparto amministrativo contava una decina di persone a fronte di una pianta organica di 50 e oltre unità, risalente agli anni 90, con l’impossibilità economica di sostenerla e rimpiazzare man mano i posti vacanti. Attualmente siamo in dodici ma Le assicuro che grazie allo sforzo di tutti , con un continuo lavoro anche durante il periodo della pandemia, siamo riusciti a colmare ogni tipo di lacuna e soprattutto l’annoso problema dei pagamenti pregressi. Il nostro primo obiettivo è quello di saldare via via questi debiti, per dare un nuovo corso al Teatro , cosa non facile non per problemi di cassa quanto per l’esiguità del personale amministrativo.”
Il Teatro Bellini è allo stesso tempo Teatro di tradizione ed Ente regionale, l’unico con masse stabili e 11 mesi annui di programmazione. La Regione ha sostenuto immagino economicamente questo rilancio?
G.Cultrera: “ L’inversione di tendenza c’è stata. La Regione ha assicurato per i tre anni a venire oltre 40 milioni di Euro (13 milioni e mezzo ogni anno) , che possono garantire una dignitosa sopravvivenza e un rilancio nella programmazione. Non è certamente l’obiettivo finale. Fortunatamente abbiamo anche il Fondo Unico per lo Spettacolo e il contributo regionale del Furs, quest’anno raddoppiato per noi in deroga alla produzione, interrotta dal problema del virus. Consideri che noi siamo attualmente ancora in gestione provvisoria: dopo una serie di adempimenti potremo attingere a questi fondi. Come sa abbiamo corso il rischio di dover liquidare l’Ente fino a pochissimo tempo fa, così non è stato per fortuna. La Regione ha mostrato un forte senso di responsabilità nei confronti non solo nostri ma di tutti i teatri della Sicilia. Lo stesso Comune, con Salvo Pugliese (Sindaco di Catania) si è speso per la ristrutturazione del Teatro, l’aumento dei posti e l’agibilità degli stessi, che vogliamo portare da 950 ai 1200 previsti. Ci vorrà un anno ma l’iter è avviato.”
Catania ha sempre avuto un pubblico molto entusiasta e appassionato d’Opera. Ha riscontrato una risposta degli abbonati?
G.Cultrera :” Catania ha sempre avuto un pubblico molto colto, esigente, abituato al Bello. Negli ultimi anni c’erano state delle mancanze e un pò di disaffezione, considerando le difficoltà economiche che attraversava il Teatro. Da sei mesi ho riscontrato un notevole cambiamento , abbiamo avuto spesso il tutto esaurito sia ai Concerti di Natale che alla Carmen di Bizet, con sette recite su sette senza un posto libero in sala. Fino addirittura al 3 marzo, un giorno prima della chiusura causa virus. Abbiamo avuto una lista di attesa talmente colma di persone che avremmo potuto realizzare altre due recite, riempiendo il Teatro. Dopo la chiusura stabilita dal Governo la reazione del pubblico è stata davvero bellissima: nessuno ha chiesto rimborsi o altro ma solo informazioni su quando il Teatro avrebbe riaperto. Posso confermare che recupereremo tutte le opere cancellate da dicembre in poi. Certo: a condizione che i protocolli ci consentano di alzare il numero dei posti , dai 200 consentiti adesso. Noi abbiamo quasi 3000 abbonati tra Lirica e Sinfonica, non possiamo fare 25 recite per fare entrare tutti.”
Se non erro il Teatro Bellini è stato l’unico a non adottare la cassa integrazione in questi mesi?
G.Cultrera: “Sì esatto. Hanno lavorato tutti in smart working, sia le masse artistiche che i tecnici, con corsi di formazione e altro. Abbiamo così abbattuto il numero delle prove permettendo di mantenere un livello qualitativo molto alto, che poi è il nostro più importante patrimonio. Possiamo affrontare in piena forma una stagione estiva impegnativa , fin dal 25 luglio. Torniamo dopo 25 anni presso la Villa Bellini, con tutta una serie di iniziative che Le dirà il nostro direttore artistico, maestro Carminati; torniamo a Taormina da protagonisti. Non era mai successo che il Galà di Ferragosto fosse affidato al Teatro Massimo di Bellini con altre cinque date per bellissimi eventi. Torneremo al Castello di Lombardia a Enna, ripristinando una gloriosa tradizione. Personalmente sono molto orgoglioso di questi traguardi , legati anche alla celebrazione del nostro più importante compositore, Vincenzo Bellini, che va onorato nella maniera dovuta.”
Come sono i rapporti oggi tra Palermo e Catania. C’era una antica rivalità, c’è ancora?
G.Cultrera: “ La Regione ha creato un entusiasmo e una rete di collaborazione stretta tra Palermo, Catania e il Vittorio Emanuele di Messina , oltre all’Orchestra Sinfonica Siciliana. C’è una grande armonia tra queste realtà e una cooperazione assoluta.Un fatto storico. “
Il maestro Fabrizio Maria Carminati, Direttore artistico del Bellini
Grazie maestro Cultrera e buon lavoro. Passiamo la parola al maestro Fabrizio Maria Carminati, nuovo direttore artistico. Tantissimi appuntamenti, con alcuni fiori all’occhiello…
F.M.Carminati: “ Direi che il ritorno a Taormina è un momento importantissimo per noi, il debutto avverrà questo sabato con “American Movies”, dedicato alle celebri colonne sonore. Il 30 avremo Traviata di Verdi in forma di concerto, con Irina Lungu, Stefan Pop e il baritono Franco Vassallo, l’opera verrà eseguita integralmente.”
Ecco, apriamo una parentesi filologica. Sarà quindi una Traviata senza tagli?
F.M.Carminati: “ Abbiamo obblighi di durata dati dai protocolli del Covid. Abbiamo ottenuto almeno una pausa, prima della festa di Flora, altrimenti avremmo dovuto fare tutto senza pausa. Ho dovuto operare piccoli tagli, ma impercettibili: avremo complete le cabalette, senza eccezioni. La Traviata come si esegue nei grandi teatri. Io sono legato alla maniera antica di fare Opera e quindi laddove i cantanti vogliano e possano far sfoggio delle loro qualità, con varianti e puntature acute, io ahimè non so rinunciare a queste.”
Bravo! Qui hai il mio applauso personale!
F.M.Carminati: “ Ritengo che le cabalette siano momenti di grande sfogo delle capacità dei cantanti , sempre che vengano espresse con senso teatrale e pertinenza drammaturgica. Naturalmente io elimino tutti i brutti vezzi tipo rallentandi non previsti , cose non scritte dall’Autore, ma laddove vi sono i grandi exploit che la gente si aspetta , dato che stiamo facendo teatro, occorre lasciare al cantante la possibilità di sfoggiare le sue doti.”
Infatti. Che senso ha per esempio eseguire due volte la cabaletta del tenore, “O mio rimorso” , senza varianti nel da capo. Serve solo a stancare lui e ad annoiare il pubblico .
F.M.Carminati: “ Sono d’accordo. Ho sempre pensato la stessa cosa. Ci sono momenti di bravura in cui il solista ha diritto a variare e , perché no, a chiudere con una puntatura acuta. Tra l’altro onorando una tradizione antica che ha fatto grande il teatro italiano. Io sono dell’avviso che bisogna sempre restare dalla parte del pubblico.”
Se poi un cantante non ce la fa o non ha questa facilità è inutile obbligarlo o stancarlo…
F.M.Carminati: “Esattamente. Comunque al di là di questa digressione, tornando al cartellone faremo i Carmina Burana il 12 agosto con Dario Lucantoni sul podio, il tenore Mukeria, il baritono Vassallo e il soprano catanese Manuela Cucuccio, figlia del famoso tenore Cucuccio (un magnifico cantante poco ricordato). Poi il 14 agosto un Galà belliniano molto importante, con quasi tutto il 1 atto di Norma, e nel finale musiche di Verdi e Puccini :canteranno Anna Pirozzi, Fabio Sartori, Simone Piazzola e Veronica Simeoni. Un quartetto d’eccezione. A breve presenterò un più ampio progetto belliniano , che eseguiremo a Villa Bellini, con sei concerti, tra cui Leo Nucci. Desirée Rancatore, Laura Giordano, Shalva Mukeria, Franco Vassallo. Questa città ha bisogno di fare una full immersion nel mondo dell’Opera e belliniano in particolare , ad alto livello. A Taormina faremo anche le 4 Stagioni di Vivaldi con la nostra orchestra d’archi e per chiudere un concerto dedicato a Gershwin e Ravel , con il maestro Christopher Franklin sul podio.Tengo anche a porre in rilievo l'allestimento di Idomeneo di Mozart il 6 settembre, al Teatro Massimo Bellini, per la regìa di Guy Montavon e la direzione d'orchestra di Claudia Patané, con Philippe Castagner, José Maria Lo Monaco,Maria Grazia Schiavo e Daniela Schillaci.” |