OPERAGATE/ COSA SUCCEDE NEL MONDO DELL'OPERA? |
Venerdì 24 Luglio 2020 14:32 |
Cosa sta accadendo nel mondo dell’Opera? Se lo chiedono in molti tra appassionati e curiosi, leggendo le numerose interrogazioni parlamentari e gli articoli riferiti a inchieste, trasmissioni , scandali, interviste, situazioni poco chiare all’interno delle bomboniere destinate all’Arte che più ci rappresenta nel mondo. Mai prima d’ora si erano registrati tanti autorevoli interventi tra magistratura, politica e testate volte a far chiarezza in un ambito solitamente relegato alle notiziole in pagina Spettacoli. Si inizia a usare il termine “OperaGate” , per individuare una serie di dure problematiche e si invoca a gran voce l’onestà e la pulizia che l’Arte esige , sempre e comunque. Procediamo con ordine e facciamo un pò di cronistoria. Tutto nasce a Torino, sulla base di una inchiesta avviata dalla magistratura, che indaga sulla presunta corruzione, abuso d’atti d’ufficio e turbativa d’asta, operate dall’ex sovrintendente William Graziosi, dall’agente Alessandro Ariosi e da altri due personaggi interni al Teatro Regio. In sostanza e in sintesi i magistrati stanno indagando su un “sistema” che parrebbe essere stato applicato dalla coppia Graziosi-Ariosi in quel di Astana in Kazakhistan, dove è sito un teatro d’Opera molto attivo e noto per i cachet estremamente appetitosi. Graziosi è stato responsabile della programmazione artistica ad Astana per un determinato periodo e Ariosi sarebbe stato il suo agente di riferimento, PRIMA della sua nomina a Torino come Sovrintendente. La denuncia parte da tre importanti figure del panorama lirico internazionale: il regista Henning Brockhaus, lo scenografo Ezio Frigerio (che in Kazakhistan lavora attivamente da circa un decennio) e il regista Giancarlo Del Monaco. In tre decidono di scrivere una lettera al Ministro dei Beni Culturali italiano (all’epoca Bonisoli) in cui denunciano le incongruenze e la poca chiarezza dell’operato di Graziosi, ai tempi sovrintendente del Regio di Torino, nominato dallo stesso Bonisoli con il beneplacito del Sindaco di Torino e del Mov5stelle.
G.Del Monaco Ho intervistato tutti e tre gli artisti e tutti mi hanno confermato il sistema adottato in Kazakhistan nei loro confronti: la promessa di un cachet molto alto, di cui una parte sarebbe poi andata al direttore artistico e un’altra all’agente con sede in Svizzera, il quale avrebbe stipulato i contratti direttamente con loro. Qualora questo sistema fosse stato adottato in Italia sarebbe stato un totale illecito, poiché in Italia è proibita la mediazione per gli agenti e autorizzata la sola rappresentanza. Ma anche per il Kazakhistan la faccenda non era stata chiara, poiché i cachet proposti agli artisti erano arrivati a cifre decisamente troppo alte anche per loro e comunque tali da insospettirli. Fu lo stesso Ezio Frigerio a dichiarare alla trasmissione “La Barcaccia” (e precedentemente agli inquirenti) che conoscendo personalmente il Sovrintendente del Teatro di Astana, fu lui a scongiurarlo di non firmare nulla. Brockhaus ancora peggio. Sarebbe stato invitato a pagare la cifra di 5000Euro per l’utilizzazione della sua Traviata in Astana, ritagliando questa somma dal proprio onorario , quanto a Del Monaco , anch’egli sarebbe stato pagato molto meno rispetto a quanto patteggiato e per di più senza contratto alcuno (Del Monaco lo ha richiesto più volte e finora non lo ha mai ricevuto, perchè?).Le dichiarazioni rilasciate da Graziosi e Ariosi sono state abbastanza laconiche. Graziosi ha detto di aver operato per il bene del Teatro Regio di Torino scritturando i migliori artisti sul mercato, l'agente Ariosi ha rilasciato una breve dichiarazione scritta al sottoscritto in cui dice che " stampa e social stanno strumentalizzando una vicenda" che è pronto a chiarire direttamente ai magistrati. Gli inquirenti di Torino sospettano che il “sistema Astana” possa essere stato applicato anche in Italia. E’ così? Lo sapremo alla fine della lunga inchiesta, per la quale sono state raccolte moltissime testimonianze tra dichiarazioni spontanee, intercettazioni, deposizioni di persone a conoscenza dei fatti, che continuano tutt’ora. E’ un’inchiesta molto capillare e non semplice poiché il mondo dell’Opera è estremamente composito e irto di tecnicismi, noti soprattutto a coloro che questo mondo lo conoscono a fondo e ivi lavorano. La difficoltà più grande, come sempre succede, sta nel rompere il muro di omertà e nel vincere le paure delle varie categorie coinvolte. Cantanti e agenti che temono vendette e ricatti, dirigenti dei Teatri all’insegna del “stiamo a vedere” o del ben peggiore “ha da passa’ ‘a nuttata “ di eduardiana memoria. Stupore e parziale sdegno del pubblico (“Finalmente!”, “Era ora!”) con alcune , per me indecenti e ricorrenti frasette del tipo “La scoperta dell’acqua calda” , “Si sapeva” , “Vi stupite?” , che sono lo specchio esatto dell’atteggiamento italico eternato dai personaggi di Alberto Sordi: la vigliaccheria, la rassegnazione, il menefreghismo. Dall’altro lato è scesa in campo la politica. A latere dell’inchiesta di cui sopra vi è la vicenda non chiarissima della mancata nomina di Giancarlo Del Monaco come sovrintendente al Regio di Torino. L’inchiesta giornalistica condotta in maniera continua e pervicace da Myriam Massone sulla “Stampa” , fa capire che dopo un brindisi con Sindaco e altri funzionari che avrebbe dovuto sigillare la nomina, Del Monaco venne improvvisamente estromesso (con un pretestuoso ed errato utilizzo della Legge Madìa nei suoi confronti) e sostituito con William Graziosi, proprio lui. Cosa avvenne? Chi fece cambiare idea al Sindaco? La Appendino si è pronunciata in un “fui mal consigliata” , ma sia chiaro che finché il Sindaco e il Ministro non ratificano una nomina, detta nomina non è valida. Fatto sta che sulla scia dell’inchiesta torinese e di questo “mistero” della mancata nomina, un battagliero consigliere comunale di Verona, Alessandro Gennari, del Mov5stelle, si insospettisce e allarga l’inchiesta nata a Torino a suon di interrogazioni , sia comunali sia addirittura parlamentari dove trova una inusitata trasversalità quindi l’appoggio di parlamentari non solo del proprio partito ma anche di partiti di opposizione. Caso unico di alleanza tra partiti di governo e oppositori, sotto l’egida della Musica che, in effetti, tutti unisce. Assistiamo così a una impressionante serie di interrogazioni ,mai avvenute prima con tale frequenza, su casi tra loro disparati: le scritture presso Verona e Venezia di due agenzie “di riferimento” a discapito delle altre, situazioni di conflitto di interessi di ordine familiare,giornalistico, nepotismi, monopolio nella comunicazione, persino la sottolineatura dell’impiego di artisti oggetto di indagini all'estero su presunte molestie, scritturati in Italia come in una sorta di “refugium peccatorum” artistico. Ogni giorno abbiamo interrogazioni al Ministro di questo tipo, compresa la Scala (dove torna la questione delle agenzie ricorrenti) e l’Opera di Roma . Il Presidente dell’Anfols, l’associazione dei Sovrintendenti, Francesco Giambrone , si affida alla magistratura auspicando una risoluzione veloce che restituisca serenità all’ambiente e sottolinea che non tutti i teatri sono da colpevolizzare.Una posizione, quella del dott.Giambrone, assolutamente condivisibile, ben diversa dalla dichiarazione dell'attuale sovrintendente del commissariato Regio di Torino, Schwartz, il quale ha definito le accuse rivolte agli agenti come atti di invidia e/o gelosia determinati da altri agenti rivali, di fatto minimizzando, gravemente, l'azione della magistratura.La presidenza dell’Ariacs, associazione degli agenti, che come ovvio in questo momento tempestoso deve difendere la categoria degli agenti limpidi e per nulla votati al monopolio, emette uno scritto l’8 giugno del 2020 in cui rivolgendosi ai teatri lamenta “in molti casi le priorità riservate ai soli noti” . L’associazione dei cantanti, Assolirica, tace e attende l’esito delle indagini torinesi: i cantanti , del resto, sono i più spaventati e diciamolo pure i più fragili. Ricordiamo che una analoga inchiesta , nel 1975, avviata guarda caso dal famoso tenore Mario Del Monaco e dal magistrato Fico, si concluse con la ritrattazione (vergognosa) di molti dei cantanti chiamati a testimoniare contro teatri e agenzie di allora. Si annuncia un'estate calda. |