Terremoto nelle Fondazioni liriche, ci risiamo
Domenica 02 Maggio 2010 15:35

boum8

Nell'Opera  Lirica  italiana gli  scandali scoppiano  sempre  una  volta  ogni 

20  o  30  anni. Diciamo  che  vanno  ad  accumulo, essendo  per  inveterata 

tradizione  un mondo pachidermico  e bradicardico. Fu appunto  una  trentina

d'anni  fa  che la  magistratura  italiana  produsse  un significativo  terremoto, 

facendo  conoscere  l'onta  del carcere  a  un  domineddio  come Francesco 

Siciliani, reggitore artistico  di un numero  infinito  di  teatri  prestigiosi, dalla 

Scala  a  Santa  Cecilia. Siciliani  non fu  solo  ma  in ottima compagnìa,

poiché  nel  mirino  del  Giudice  finirono  un pò  tutti. La  cosa  finì  in una 

bolla di  sapone. Tutti uscirono  dalle  patrie  galere e Siciliani  stesso, da me 

intervistato  anni  dopo,   disse  che  serbava  un profondo  rancore  e 

rammarico  nei  confronti  del  suo  ex-pupillo, il  famoso  musicologo 

Giovanni  Carli  Ballola, che  all'arresto...  esultò.

La  riconoscenza, come  diceva  il  Saggio,  è  una virtù  rivolta  verso  il 

futuro  più  che  verso  il passato: se ne  facciano  tutti una  ragione.


Nel  1992  si  lesse  sul  "Corriere  della  sera":


nuove accuse agli enti lirici

esposto dei cantanti lirici, chiedono sia aperta un' inchiesta. bilanci, deficit

 

 I cantanti d' opera chiedono un' indagine della magistratura sui bilanci degli enti lirici, compresa la Scala. Ieri mattina il baritono Giuseppe Zecchillo, segretario del sindacato autonomo artisti lirici, ha inviato alla procura di Milano, di altre citta' e alla Corte dei conti un esposto perche' sia aperta un' inchiesta. "Ho appreso . spiega Zecchillo . che i bilanci sarebbero spesso fittizi per nascondere i deficit. Una notizia grave, e' doverosa un' indagine".

 

Pagina 38
(3 giugno 1992) - Corriere della Sera

zecchilloritagliatomm

Giuseppe  Zecchillo, ricordo  perfettamente,  era  il  cosiddetto  "Sindacalista 

dei  Cantanti" e veniva  trattato  un pò  da  tutti  come un Pulcinella: un 

signore  simpatico  e  scalpitante, che  per  qualche  mugugno  in più , così 

dicevano i  suoi  detrattori,  si  faceva  scritturare  come  baritono 

comprimario  in quasi  tutti  i  maggiori   teatri  italiani. Però  non diceva  cose 

sbagliate, né  mentiva, esattamente  come  Pulcinella. Ma  il fatto  stesso 

che  poi  lo  si  vedesse  sul  palcoscenico, talvolta  nemmeno  truccato  (io 

lo  vidi a  Verona  in una  Traviata tradizionalissima   con occhiali  moderni ,

orologio al  polso  e  mocassini) faceva  sì  che egli non avesse  credito 

alcuno.

 

Diciamo  la  verità. In Italia  vige il motto  eternato  dalla canzone di  Orietta 

Berti  "Finché la  barca  va  lasciala  andare". Direttori artistici  e 

Sovrintendenti  non si  sono  esercitati  solo  nell'arte  sopraffina  della 

ragioneria  teatrale  (il  "far  quadrare  i  conti")  ma  soprattutto  nell'arte 

ancor  più  difficile    di intrallazzare  con le  agenzie,  di tener  buoni i 

sindacati  con regalìe  e prebende, di  ingraziarsi  le  masse  con permessi  e

concessioni, di  ricavare  tangenti  da  questo  o  quel  cantante  in cambio 

di  recite,  di  pompare  fatture,  di gonfiare  preventivi, di appaltare,  di

fornire  bilanci  fasulli  con  salti  mortali  degni  dei  trapezisti  del  Circo 

 

Orfei.trapezio

 

 

La  barca  è  andata  avanti, i  Governi  hanno  elargito  fondi  per salvare 

questa  o  quell'altra  situazione, gli  interventi  quasi  sempre  mirati a  

turare  le  falle  a impedire  i  commissariamenti. Che  pure  ci son  stati  e 

anche  in  larga  misura. 

 

Ecco  una  interessante  tabella  comparata  tra  la  stagione  del San  Carlo 

del  1953  e  quella  del  2007:

Stagione 1952-53


Otello (Tebaldi, Vinay, Bechi - Santini)
Dall'oggi al domani di Schönberg (Stix, della Pergola) + Salome (Inge Borkh - Scherchen)
Adriana Lecouvreur (Tebaldi, Benedetti, Poggi, Taddei - Santini)
La bohème (Pobbe, Rovero, Campora, Taddei - Ghione)
Cecilia di L. Refice (Tebaldi, Misciano, Panerai - Refice)
L'elisir d'amore (R. Gigli, B. Gigli, Taddei, Tajo - Gavazzeni)
Il giocatore (Barbato, Pirazzini - Scherchen)
Il trovatore (Guerrini, Stignani, Penno, Tagliabue, Tajo - Gavazzeni)
Il flauto magico (Stich-Randall,Lipp, Valletti, Taddei, Tajo - Perlea)
Il barbiere di Siviglia (Morales de los Angeles, Monti, Gobbi - Ghione)
Kovancina (Zareska, Magrini, Albanese, Taddei, Christoff - Perlea)
Miseria e nobiltà di J. Napoli (Guerrini, Pastori, Albanese - Rapalo)
Aida (Tebaldi, Stignani, Penno, Savarese - Santini)
Sigfrido (Mödl, Siewert, Windgassen - Knappertsbusch - regia W. Wagner)
Il crepuscolo degli dei (Mödl, Hinsch Gröndahl, Windgassen, Greindl - Knappertsbusch)
Francesca da Rimini (Fortunati, Prandelli, Guelfi - Ghione)
Bolivar di Milhaud (Micheau, Boursin - Cluytens)


VI ESTATE MUSICALE NAPOLETANA ALL'ARENA FLEGREA (stagione estiva del San Carlo):


Gioconda (De Cavalieri, Barbieri, Di Stefano, Savarese - Petri)
Cavalleria rusticana (Nicolai/Gencer, Pini, G. Guelf) + Pagliacci (Rovere, Masini, Tagliabue - Ghione)
Sogno di una notte di mezza estate (con le musiche di Mendelssohn, recitano: L. Brignone, Albertazzi, E.M. Salerno, C. Baseggio, M. Scaccia, G. Santuccio)
Mefistofele (Quartararo, Coleva, Rossi Lemeni, Prandelli - Serafin)
Carmen (Simionato, Rizzieri, Corelli, Protti - Reiner)


Nella stagone concertistica (con ospite, fra gli altri, Arturo Benedetti Michelangeli), ebbe luogo anche Le beatitudini di C Franck (Dow, Pini, Clabassi - Gui)


Stagione 2006-07


Falstaff (Jeffrey Tate - Maestri, Stoyanov, Bonfatti, Furlanetto, Vassileva,Manca di Nissa)
Candide (Jeffrey Tate - Opie, Jovanovitch, Aikin, Rizzone)
Cavalleria Rusticana (George Pehlivanian - Michailov, Mastromarino, Matos)
Gianni Schicchi (George Pehlivanian - Nucci, Canzian, De Mola)
Elegy for young lovers (Jonathan Webb - Schmidt, Muff, Bellemer)
Werther (Daniel Oren - Bros, Schagidullin, Capuano, Ganassi)
La Traviata ( Filianoti, Hvorostovsky, Devia)
Torvaldo e Dorliska (Michael Güttler - Zapata, Takova, Vinco)


A  far  quadrare i  conti  così, direte  voi,  son  buoni  tutti.Intanto i  deficit 

continuavano a  crescere, un pò  ovunque, sia  presso  le  Fondazioni 

considerate  viruose, sia  presso i  classici  pozzi  di  San  Patrizio.


La cosa  singolare  è  che  i  Sovrintendenti e  i  Direttori  artistici, principali 

responsabili  di  tali  deficit  venivano  via  via  riconfermati  o  addirittura 

promossi, essendo  per loro  stessa  natura   duttili  e trasversali  nelle loro 

scelte politiche.

 Ora  stanno  partendo  le  proteste  dei  lavoratori, finora  tenuti  buoni  dai 

capoccioni, seppur  da esilissimi  fili  fatti  di promesse,che  nessuno  può 

più  mantenere.  Sul  tavolo  del  Ministro Bondi  giungono i  dossier  dai 

teatri:  bilanci  in rosso,  conti  che non tornano. La  linea  Berlusconi-

Tremonti-Bondi  è  chiara, è  una linea  aziendalistica, manageriale. Un

teatro-azienda  non può  viaggiare  sull'orlo  della continua  bancarotta: si 

tagli  il  Fus,  si  fermi  questa  emorragìa. Tanto  più  che  il Cavaliere  è 

tutto  fuorché  melomane.


Passa  persino  il  decreto  firmato  dal  Presidente  (comunista  o  ex...non

ho  ancora ben  capito)  Napolitano. E'  guerra. Bologna  viene  presa 

d'assalto come la Bastiglia, il  Sovrintendente  Tutino  chiede  aiuto alla 

Digos  e  chiude  per  errore una  donna di  servizio in teatro!  Siamo  alle 

comiche. Siamo  in Italia.


Iniziano  gli  scioperi ma...contro  chi?


Contro un decreto  che  taglia  300E  dalla busta  paga  dei lavoratori? 

Certo,  è  grave,  è  ingiusto. Gli orchestrali, i  coristi, tutti  all'interno  di  un

teatro  sono  persone  preposte  a un lavoro  duro  e  spesso non gratificante,

certamente  sottopagato. Lo  stipendio  medio  di  un orchestrale  è  sui 

22.000  annui, siamo  lontani  dai  lauti  guadagni  dei  Reggitori. Il  bersaglio 

è  però  sbagliato.


Lo  sciopero  colpisce  il  pubblico e  gli abbonati, soprattutto, senza  i  quali 

il  teatro precipita  e  non ha  ragione  di  esistere.

 

Lo  sciopero, se  deve  esserci, sia  contro  i  dirigenti  del  Teatro  in

deficit, i  Mr  Deficit. Li  conosciamo  tutti , uno  per  uno, chi lavora  in

teatro  li  conosce  ancora  meglio. Protestateli, metteteli  gentilmente 

alla  porta, costringeteli a dimettersi.

 

Se  tutto  dovesse  ricominciare  da  capo, tra  20  anni saremo allo  stesso 

punto  o  forse...peggio.

 

Ecco  una  nota  del maestro  Paolo  Olmi, uno  dei  nostri  più  importanti 

direttori  d'orchestra  attivi all'estero. Una nota  molto  chiara  che condivido 

punto  per  punto.

 


Prima di tutto una parola sugli stipendi dei musicisti che suonano e cantano nei teatri italiani.Sono assolutamente troppo bassi per garantire un lavoro svolto con impegno e dignita'.
Nel mio teatro di Nancy, senza indenniita' e ammennicoli, si entra come strumentista di fila con circa 2400 euro,in una citta' poco cara e benissimo organizzata come ... Mostra tuttotrasporti.il teatro aiuta tutti a trovare casa.La stessa cosa vale per noi direttori e solisti, soprattutto italiani.da 10 anni ci hanno tagliato i cachet e ci hanno costretto a emigrare all'estero
mentre in italia una pletora di artisti slavi che a Nancy hanno un cachet di 4000 euro ne prendono 10.000 per dirigere la loro prima opera a Bologna o per fare i direttori musicali in altre orchestra.
Anche noi non siamo stati difesi da nessuno.
Da ultimo la burocrazia dei teatri è cosi complicata che il reparto amministrativi organizzativo,ufficio stampa e marketing è sovradimensionato e succhia troppa parte delle risorse-sovrintendenti e direttori artistici non sono stati capaci negli ultimi anni di svolgere il loro ruolo:non sono stati capaci di negoziare soluzioni realistiche con i sindacati per paura di perdere i loro lauti stipendi.i direttori artistici non sono piu' capaci di scegliere e difendere un vast e lasciano questo compito alle agenzie che fanno il bello e cattivo tempo:non si capisce ad esempio come una cantante attempata conme la Casolla,che una voce che balla tremendamente e una presenza che ricorda la Nonna di Amneris, continui a cantare questo ruolo a Roma ad'una eta in cui in genere si sta con i nipotinigiovanna_casolla(Giovanna Casolla)
Ancora,pensare che si possa insegnare in Conservatorio senza avere pratica di orchestra è da irresponsabili:si distruggeranno anche le nostre gloriose scuole-
Suonare con le sale vuote come avviene all Opera di Roma e umiliante, ma contro i responsabili di questa inspiegabile situazione, che esiste da 20 anni, sono mai stati sollecitati dai musicisti, dalla politica e dal pubblico a darsi una mossa?la ricetta e' molto semplice:prezzi troppo alti, nessuna attivita' di promozione, 15 anni di titoli cervellotici-
Adesso tutti questi errori ce li stanno facendo pagare cari.
Sono d'accordo con Stinchelli, i primi antagonisti sono (quasi tutti) i Sovrintendenti e i Direttori Artistici.