OPERA OBESA |
Martedì 06 Aprile 2010 08:39 |
E' un antico luogo comune: l'Opera è il regno dei grassoni. La ciccia fa voce, la trippa in eccesso assicura acuti sfolgoranti, guai a dimagrire: la Callas ne sa qualcosa, non appena perse i suoi chili di troppo - giurano i suoi più accaniti fans- perse anche la potenza e la resistenza della sua straordinaria vocalità.
Vero è che un cantante non può e non deve essere un modello da defilé e che un corpo anoressico rischia di svenire in scena, dopo appena un recitativo d'ingresso, però non esageriamo con i pesi massimi. Spesso e volentieri il cantante d'opera mangia troppo e male, non osserva orari di pasto regolari, si riempie di calorie dopo lo spettacolo, avventandosi su pastasciutte e intingoli ancora travolto dall'adrenalina dello spettacolo. Per un teatro moderno il cantante grasso è un cliché che rischia di vanifcare l'effetto voluto dalle regìe, sempre più attente al look e alla credibilità dell'interprete. Non so se il simpatico Frank Tenaglia tenga conto di queste avvertenze...pare di no, visto che il suo cd si intitola "The 3 Tenors in one"!
Quando si pensa a Lohengrin, l'eroe wagneriano, si identifica immediatamente il protagonista in una figura slanciata : un biondo tenore che entra su un'agile burchiello trainato da un cigno... Purtroppo.....la realtà è ben diversa....
Fin dai primi interpreti si notò un notevole contrasto tra ciò che si desiderava e ciò che invece fu: il biondo eroe romantico si allargò a dismisura...
...fino a raggiungere con il miglior interprete di oggi, Johann Bohta, esorbitanti pinguedini!
..e qui, più che il cigno, a trainare la barchetta ci vuole direttamente la balena di Pinocchio...
Quando la misura del seno oltrepassa quella della primadonna....occorre , anzi...URGE...la dieta.
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