La culla infangata dell'Opera, salviamola!
Domenica 18 Aprile 2010 08:51

TEATRO_VUOTO

SEMPRE  MENO  SPETTATORI  PER  UNO  SPETTACOLO  d'OPERA.  Al  Carlo  Felice  pochisimi  in grado  di  reggere  le  5  ore  del  "Tristano  e Isotta"   di  Wagner, ma  anche a  Roma si  son viste parecchie poltrone  e  palchi  vuoti  alla  recente  "Tosca", l'opera  romana  par  excellence. Il concetto  stesso di andare in un teatro  d'Opera  per  più  di  un paio  d'ore   inizia  a  essere  una  sorta  di  follìa, per  un "normale"  utente  italiano.  E'  tristissimo ma  è  così.  Temo  anche  che sia un processo  irreversibile ,  non si  cambia  più  rotta.
Promozione, marketing....altri  soldi  da  buttare??? Tappezzare  la  città  di  locandine  con su  scritto  "[i]Tristano  è  bello![/i],  "Tristano  C'E'!",  oppure  "5  ORE  di  GODURIA"???....non credo  sia  la  via  giusta, poiché   la  malattia  ha  una  sua  origine e caso  mai  ne  vanno  curate  le  cause, che  -come  abbiamo  discusso  più  volte-  sono tante,  troppe  e  ormai  difficilissime da  curare. Prendiamo  atto  che  la  maggioranza  delle  persone giudicano  le  5  ore  a  teatro  una colossale perdita di  tempo.sala_vuota
Si  è  arrivati  a  questo  stato  di  cose  per  mille  ragioni, molte  delle  quali  ascrivibili  alla  scriteriata, noiosa, irragionevole  gestione  dei  teatri  italiani: un pozzo di  San  Patrizio  fatto  di  sprechi,  di  mafiette  locali,  di  furtarelli, di  tangentucole  intascate  da  questo  o da  quell'altro.
Le  direzioni  artistiche  TOTALMENTE  prive  di  una  linea,  di  un'idea  che  sa  una....schiave  di agenzie, schiave  e  serve di  un piattume  assoluto, di  coproduzioni  spesso  orribili  e  costose. Teatri  portati  al  limite  del  collasso, centri  di  potere  con smanie  assolutistiche da  parte di  taluni  "ducetti"  (vedi  Parma...).meli_muti

Ma  veniamo  alle  soluzioni...
Secondo  me  in Italia  andrebbe  operata  una  sorta  di  (scusate  il brutto  neologismo) "festivalizzazione" , creando  dei  centri  di  produzione a  seconda  della  cartina  geografica  e  delle  varie  realtà  locali: Scala, i  grandi eventi  (che  NASCONO  alla  Scala  e  che  NON VENGONO  IMPORTATI  da  altre  realtà, vedi  Simon Boccanegra) ; Roma, teatro  turistico  nazional-popolare  con  opere  di  repertorio, spettacoli  tradizionali  senza  regìe forsennate  che  non piacciono  al  generone romano; Bologna, centro  wagneriano  per  eccellenza, un Festival  Wagner  permanente  e  il  resto  della  stagione  (come  già  si  fa) con i  giovani  del  Laboratorio  operistico  (magari  senza  ucciderli  nei  Puritani  et  similia) .

Firenze, un centro di sperimentazione  per  le  furie  del  Furaculo2fura_ring

le diavolerìe  dei  vari  Carsen, Vick, Bieito  (perché  no?),   e  chi  più  ne  ha  più  ne metta, le  opere  con i  periodi e i  costumi  spostati, con i  frigoriferi,con  i culi  di  fuori, con  tutto  quello che  l'umana  fantasia   può  inventarsi (i  grandi inventori  sono  quasi  tutti  toscani, inutile  nasconderselo); Venezia  e  il  Veneto  in generale,  grandi  centri  barocchi, con il  trionfo  di  Vivaldi, Haendel  , Mozart, eseguiti  ai massimi  livelli, chiamando i  cantanti  più  prestigiosi.barocca

Torino, l'opera  del  Novecento  e  contemporanea, vedo  benissimo  titoli  come  Wozzek, Lulu,  Moses  und Aaron, Pélléas....;  Trieste, il  top  dell'Operetta, ma  non  a  basso  livello...chiamando la  Fleming, l'anziana  Kiri, Domingo, Nucci,  il  Danilo  di  Alagna....la  Gheorghiu  come  Principessa  della  Czarda, magari  coprendoli  d'oro... tanto...uno  li  deve  coprire  d'oro  lo  stesso  per  le  opere  di  repertorio...tanto  vale.
A  Parma  ...VERDI. verdi

Ma   un VERO  Festival  Verdi, non una  sgangherata accozzaglia  di  titoli  realizzati  alla  "  o la  va  o la  spacca" , o   peggio,  un Festival  Nucci  che  poggia  sol,o  ed  esclusivamente  sulle  pur  solide  spalle  di un solo  interprete, usato  come  un  salvarecite.rigoletto2004gro
A  Pesaro...ROSSINI,  già  c'è  ma  va migliorato:  il  meglio  del  meglio, Florez  fisso  -per  intenderci. Qualità  altissima dei  vari  protagonisti.
A  Bergamo...Donizetti.  Qui vale  lo  stesso  discorso.
Su  come  viene  "conciato" Puccini  a  Torre  del lago  preferirei  tacere...: fosse  nato  in Giappone  avrebbe  avuto  ben  altro  trattamento.puccini


In  Sicilia  ridare  DIGNITA'  ai  teatri  di  Palermo  e  Catania, allo stato  attuale  sono  fantasmi.Catania  dovrebbe  avere  un VERO  FESTIVAL  BELLINI, ma  VERO...non una  parodìa  gestita  da  pazzi  scriteriati  e papponi.
Lo  stesso a  Napoli  e a Bari, che  dovrebbero  svolgere  per  il  Sud  la  stessa  funzione  della  Scala   al  Nord,  tanti  titoli, tanti  eventi,  tanti  sprechi  in meno.A  Napoli  un Festival  della  Scuola  napoletana  ci  vuole, con il  Gotha  degli  interpreti: De  Simone, Praticò  &  C. RLT_-_Lelisir_damore_-_Bruno_Pratico_-_Dulcamara_-_5064
In Sardegna...sarebbe  meglio  tacere....ma  mi  auguro  che  un teatro  come  quello  di  Cagliari  riesca a  uscire  dal  pantano  in cui  è  sprofondato, grazie  a  gestioni  dissennate  da  almeno  15  anni  a  questa  parte.