SINGING'N THE ARENA |
Domenica 20 Giugno 2010 17:38 |
Tra una goccia e l'altra, prima dell'uragano che interrompe definitivamente lo spettacolo, l'Aida va in scena all'Arena di Verona con i suoi primi due atti ed è un grande successo per tutti, nonostante i ritardi causati dalle pessime condizioni atmosferiche. Arena gremita , un grande maestro sul podio, Daniel Oren, in grado di assicurare una resa orchestrale solidissima e finalmente una gamma dinamica varia e attenta al segno scritto, garanzìa fondamentale per la riuscita del capolavoro verdiano. Amarilli Nizza è un'Aida giovanile , dolce e suadente nelle mezzevoci ma capace di scatti ferini nel grande duetto con Amneris, che è Dolora Zaijch , voce tagliente e profonda , di formidabile temperamento. Radames è Piero Giuliacci, che si presenta un po' nervoso nel terribile “Celeste Aida” tanto da fallire il si bemolle finale, ma si comprende la difficoltà di attaccare quest'aria con pioggia, umidità a livelli assurdi e con un'ora di ritardo rispetto l'orario previsto. Ambrogio Maestri come Amonasro fa un ingresso autorevolissimo: voce tonante e di bellissimo smalto, fraseggio autorevole oltre alla ben nota imponenza scenica. Non benissimo i due bassi, meglio Enrico Iori come Re mentre Carlo Striuli era evidentemente afflitto dall'umidità imperante. Molto bene invece il Messaggero di Enzo Peroni, di bel colore e perfetto fraseggio: la parte è piccola ma è scopertissima, si sente subito se a cantarla è un modesto comprimario o un vocalista di prima scelta, qui eravamo alla serie A, lo stesso valga per la precisa Sacerdotessa di Nicoletta Curiel. Lo spettacolo di Zeffirelli assicura una splendida visione d'assieme, con la grande Piramide d'oro che domina il centro del palcoscenico e via via si trasforma, cambiando i suoi colori, aprendo varchi, come un gigantesco caleidoscopio. Magistrale il movimento delle masse, secondo un ordine classico , elegante. La regìa lascia gli artisti liberi di agire secondo il loro istinto; certo, io ricordo a Busseto (in un contesto totalmente diverso) una scatenata, stupenda Kate Aldrich come Amneris e un Radames forse non adattissimo vocalmente, Scott Piper, ma magnifico attore. All'Arena c'è una maggior staticità e la tendenza è quella di bloccarsi, pericolosissima in Aida, che conta 8 quadri e 4 atti: il rischio è quello di congelare l'azione , cosa che di fatto è avvenuta ieri sera (consideriamo anche il palcoscenico bagnato, quindi maggiori pericoli di cadute). Tuttavia è auspicabile che nelle recite successive vi sia un maggior dinamismo con conseguente aumento di credibilità nello sviluppo drammatico della vicenda. Stupendi i costumi e il gioco delle luci, molto applauditi i Balletti. |