BOLOGNA, storia di un'assunzione...annunciata!
Note
Domenica 01 Agosto 2010 13:11

La  trasparenza  nelle assunzioni è una  bella  parola. In Italia  è  tutto  talmente 'trasparente' da  far...trasparire situazioni  paradossali, al limite  del surreale.

Seguite  con me  questo  singolare  percorso, una drammaturgìa che  potrebbe  far  bella  figura  per qualsiasi  trama   operistica, dal dramma giocoso  alla  tragedia  arrivando all'operetta.....

               bologna

LA FORZA  DEL  TUTINO...ossia l'opaca  trasparenza

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Siamo  a Bologna, presso il Teatro Comunale, la vicenda  si  svolge ai giorni  nostri. Sul  suo traballante scranno  regna  ancora  il  m. Tutino, il quale  procede  nervosamente  alle  ultime nomine del suo contestatissimo mandato. Sopra il suo  trono  giganteggia  un dipinto  di  Cofferati, ritratto  in posa nobile e  austera. Un fioco  lume illumina lo scrittoio...sulla destra un cumulo  di  partiture sparpagliate, sulla  sinistra...un pianoforte a  coda...

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PROLOGO  1  luglio  2010


Tutto nasce  da una informativa  del Sovrintendente- Factotum  del Teatro  Comunale di Bologna, Tutino, il  quale  nomina  la  commissione  che deciderà 5  nuove assunzioni per  l'area  "allestimenti scenici" , data  1  luglio  2010. I membri  sono:

Paolo Giacchero, Maurizio Boschini, Marco Stanghellini,Cleto  Tani, Giordano Mazzocchi,Maria Letizia  La  Posta.

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ATTO  I  "LA SELEZIONE"

 

I  giorni  6,8  e  16  luglio avvengono le  selezioni.

In una  stanza  segreta, posta  nei sotterranei  del Teatro, un fanciullo senza  nome e  bendato  viene condotto  di  fronte  a  un'urna  rotante, sotto il  controllo  di  due carabinieri scelti. La  commissione, rigorosamente incappucciata, getta  nell'urna  i  nomi dei  vari  concorrenti  e lascia  decidere  all'innocente  mano  del  bimbo, guidata  solo  dal  volere  di  Dio. 

                   estrazioni-bambino

In sottofondo...si  ode  un soave concento: l'ouverture  del  Flauto Magico  di Mozart, arrangiata  per  un piccola  formazione  da camera  dallo stesso  Tutino.

Il bimbo  estrae 6 palline  contenenti altrettanti nominativi...e le  consegna, sigillate, al  Presidente.

A  voce  alta  egli  tuona: " Ecco i prescelti! Il  20  di  luglio  ne conosceremo  tutti  i  nomi!". Dopodiché chiude  le  palline  in uno scrigno, a  sua  volta  bloccato  da un lucchetto elettronico  tarato  per quella  data.

Cala il sipario  sul ticchettìo  sinistro  del meccanismo.

                                                            cassaforte


 

ATTO II  " LA  PREVEGGENZA"  13  luglio  2010

 

Dopo una  visione  notturna, il  segretario della  Cisals-Fial, prof.Enrico Baldotto, in stato  di  trance  scrive la  seguente  profezia:

"Vista  la comunicazione  della Direzione della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna con la  quale si indicono SELEZIONI INTERNE , riteniamo che i requisiti  per  la  copertura  dei  posti ivi  indicati non lascino  dubbio  alcuno sui dipendenti che saranno designati dalla Direzione, riteniamo di poter  sin d'ora  individuare i nominativi dei  "vincitori":

 

n. 1  responsabile operativo noleggi...ALESSANDRINI  ANDREA

n.2  addetto operativo noleggi ... IANESI  MARIA

n.3  due responsabili sett. palcoscenico  ...TANI  MAX  e  SCIAPECONI  GERRY

 

n.4  caposquadra  reparto macchinisti....MARTORANA  VINCENZO, CAMUZZO DENIS


....al  termine del vaticinio, vergato  su  pergamena in stato di crescente eccitazione...il prof.Baldotto  sviene.

Cala  la  tela.

        profezie

 

ATTO  III  "LA  SCELTA  FINALE" 20 luglio  2010

 

Sette  giorni  dopo  la  profezia...il  20  luglio...

 la segretaria  dell'audizione, Maria  Letizia  La  Posta  comunica che  sono stati  giudicati  idonei  i  sigg.:

 

Andrea  Alessandrini, come responsabile operativo noleggi

Maria  Ianesi, addetto  operativo

Max  Tani  e  Gerry  Sciapeconi, responsabile  settore  palcoscenico  e  macchinista

Vincenzo Martorana  e Denis Comuzzo, caposquadra  macchinisti

Piero Stupazzoni e Roberto  Ledda,attrezzisti...

Giunta  la  notizia, una terribile agitazione  coinvolge  le  masse  artistiche del Teatro. Il cielo  si  fa  scuro, si odono  tre  tuoni  minacciosi e  persino una terribile risata...

Appare  una  donna  mostruosa, anguicrinita, e   dal  centro  del palcoscenico  urla:

 

... Max Tani?  Sarà mica  parente  di Cleto  Tani, membro  della commissione esaminatrice? Sì, è il fratello!

 

Dopodiché  scompare, ridendo  selvaggiamente.

Le  fiamme divampano in ogni  dove...il ritratto  di  Cofferati  si anima, dalla tela si  stacca  la  figura altera  dell'uomo politico  che afferrato Tutino  per  il collo, lo trascina seco  in mezzo alle fiamme.

Alcune coriste  si inginocchiano, elevando inni al Signore.

 

Sipario.  Applausi.

 

                strega

 


I  FATTI  E  LE  PERSONE  CITATE 

CORISPONDONO ALLA  PURA REALTA'!



 


 
LORO SANNO CANTARE n.2 Sergei Lemeshev
News
Domenica 01 Agosto 2010 08:52

Per  quegli  strani  e  spesso  inspiegabili  corsi  e ricorsi  della  storia   gli anni  Trenta  del secolo passato  furono  una  sorta  di  epoca  d'oro per  l'arte canora. In Italia, in Germania, in Francia, in Russia....in ogni  parte  del  mondo civilizzato prolificarono  le grandi scuole e di conseguenza  le grandi voci. Un pò  come  oggi  , insomma!

Diciamo  che  nel  2010  il processo  è  inverso: prolificano  i  raccomandati e  i  falsi  miti  propugnati dalle case  discografiche, con qualche meteora  che  viaggia  per  proprio  conto , quasi  per  caso. Un esempio  per  tutti: un grande  tenore  come  Marcelo Alvarez non ha certo alle spalle la  casa discografica e il battage di un Villazon o di un Kaufmann. Eppure  canta  assai  meglio  di tutti e due  gli altri  messi  assieme! Lo  stesso potremmo  dire  di una  Devìa  rispetto alla  Netrebko, anche se lo charme  della  bella  Anna  è  fuori  discussione.

Si diceva  degli  anni  Trenta.

Un  eroe  assoluto  di  quel  periodo  fu in Russia Sergei Lemeshev Sergei_Lemeshev.

Tenore  lirico di magnifico  colore, perfetta  dizione, stile  impeccabile. Cantò  svariati  ruoli  del  grande  repertorio  russo, eccellendo  come Lensky in "Eugenio Onieghin" . Specialista  nella  parte  del Duca  in "Rigoletto"  lo cantò  oltre 500  volte, rivaleggiando  con  l'amico-nemico  Ivan  Kozlovsky.

 

 

 


 
LORO SANNO CANTARE!
Note
Sabato 31 Luglio 2010 22:29

di_stefano_giuseppe daniseobraztsova

Viviamo  in un momento  di  grande  confusione, non faccio  che ripeterlo  ma non  sarà  mai  abbastanza.

Mentre  su  RaiUno  si festeggia  Caruso  invocando e  prosternandosi  ai  piedi  di Gigi  D'Alessio, è  forse  il  caso  di  ripassare, così, un pò  alla rinfusa  qualche  vocalità  leggermente  più  rappresentativa  e  bene educata.

Inizierei  da  Elena  Obratszova ,quello  che   un  antico  modo  dire definirebbe  "un castigo  di  Dio" . Si parla  ovviamente di  voce: bella, ampia, fluviale.

Eccola  in un raro  filmato  dove, giovanissima,  esegue  un'aria  di Rachmaninoff   in modo  sublime.

 

 

Resterei  in terra  russa e passerei  a  un altro  tipetto  niente  male, il  tenore  Ivan Kozlovsky. Costui, dopo essersi divertito  a incidere  una cadenza  nel  "Barbiere  di  Siviglia"  in cui  spazia  in 3  ottave come se  nulla  fosse...  questa:

 

 

...continuò  a  cantare  con straordinaria  bravura  l'intero  repertorio  lirico e lirico leggero, restando  rigorosamente  bloccato  nei  proprii  patrii  confini. Un mostro, Kozlovsky, soprattutto  di  tecnica: la  voce sempre  altissima di  posizione, sempre  sul  fiato, mai un suono sgraziato  o  ingolato  (come purtroppo  capita  oggi  di ascoltare  anche  in  coclamati  'miti') .Ancora  a  80  anni  poteva  stupire  gli astanti, raggiungendo  con  assoluta  facilità  le  note  sopracute...

 

 

In  questa  canzoncina  "a  due" Kozlovsky   ha un partner d'eccezione, il basso  profondo Mikhail Mikhailov, un altro  fenomeno, famoso  interprete  delle  opere  di Mussorgsky , soprattutto  dei  personaggi di  Pimen  e  Dosifei.

 

 

Eh  sì, loro  sanno  cantare  sul  serio.

Una  scuola  che  invece di  essere  protetta   come  un Panda  o  come  la  foca  monaca  sembra essere destinata  a  suscitare  solo  nostalgìe, tanto  ne  sono  lontani  gli eredi  attuali.

Proviamo  a  valicare  la  cosiddetta  'cortina  di ferro'  (solidissima  ai  tempi  di  Kozlovsky) e  passiamo  al  "bel  paese" , il nostro. Qui  troviamo una pletora  di  voci  che  andrebbero  seriamente rivalutate e ripassate a  dovere, soprattutto  dai  giovani  studenti  di  canto.

Ragazzi, un appello: non buttate  i  soldi  in inutili  lezioni, con il solito maestro  che  vi  dice  "Bravo!  Brava!"  e  voi  invece  siete paonazzi  e  semi-afoni. Prendetevi  un bel  disco di Giuseppe Danise, un  baritono napoletano attivo  tra  il 1910  e  il 1930,  e  ascoltatevelo  in religioso  silenzio  e con la  massima  concentrazione. Sarà  come avere, gratis!, 150  lezioni  di  canto  in una  botta  sola: canto  sul  fiato, canto in maschera, la  famosa gola  aperta.

 

 

Si parla  molto di Wagner  in questi  giorni, grazie  alle  dirette  dal  Festival  di  Bayreuth. Se  è  vero  che  il  maestro  Thielemann  sta  letteralmente trionfando  per  lo splendore della  sua concertazione   è  purtroppo altrettanto  evidente  lo stato  tristissimo in cui  versa  la  vocalità  drammatica  richiesta  dalle opere  wagneriane, soprattutto  per  quanto  riguarda  il  tenore  eroico. Non si  può  certo definire   Heldentenor  il  protagonista  del  recente  Lohengrin, né  son  degni  di  questo  titoli  gli onesti  Botha  e  Lance. Il canto wagneriano  presume  e  pretende  altri squilli, altre  dimensioni  vocali.  Un buon esempio  lo  troviamo  nel grande  Franz  Voelker, uno  dei  massimi  interpreti  wagneriani, anch'egli  attivo  negli  anni  Trenta, famoso  per la  bellezza  del  timbro e la tecnica straordinaria.

 

 

...e  Voelker  non cantava solo  Wagner, ma  Verdi  come pochissimi  grandi  interpreti  seppero  fare: con i  colori, con le  mezzevoci, con i legati, con il canto  MORBIDO  e  NOBILE.Ascoltiamo  "Ah  sì  ben  mio" dal Trovatore  (cantato in tedesco): una lezione  che  riporta  direttamente  a  un grande  italiano, Aureliano Pertile  (ma  Voelker aveva la  voce  più  bella).

 

 

Non  voglio fare il passatista: non lo  sono. Diciamo  che  amo  scegliere  e selezionare  con attenzione  i  miei  ascolti, siano  essi del  trapassato  prossimo   o del  presente. Ecco un cantante  che  amo  molto  , in piena  attività, e  che trovo  in linea  con i  grandi  maestri  del passato. E'  il tenore americano  John Osborn, specialista  rossiniano. Una vocalità  certamente  molto  duttile,  agile, estesissima  ma  al tempo stesso  abile a non sacrificare  la  pienezza  del timbro  e  un rigoroso senso  stilistico.

 

E'  alta, bella, ha una  voce  esattamente  come  è  lei: Martina Serafinmartina_serafin_0108_d

è  un soprano  che  oggi  raccoglie  grandi plausi  in Tosca, Manon Lescaut, Turandot,Andrea Chénier  ma  che all'occorrenza  può  anche  divertirsi  a  cantare  "Giuditta"  di  Léhar  , finalmente  non da  soubrette  ma  con tutta  la  voce  che ci  vuole...

 

Per  chiudere  una rarità del  grande Pippo Di Stefano,  il Poeta  del Canto . Nessuno  come lui seppe dare  valore  alla  parola, al testo. Nei suoi anni  migliori  la  meravigliosa  voce  fatta di  sole e di  velluto   poteva salire  e  affrontare  qualsiasi altezza,  anche  l'impossibile  tessitura  pretesa  da  Richard  Strauss  per  il Cantante  Italiano del suo  "Rosenkavalier".  Narra  la  leggenda  che la moglie di Strauss  vedendolo  sghignazzare  al  pianoforte  gli chiese  :"Richard, ma perché ridi così?"  ,  e  lui rispose  :"Rido  perché  penso  al  tenore  che  dovrà  cantae  l'aria  che sto  componendo!". Era  appunto  "Di  rigori  armato  il seno"....





 
3 NUOVE VOCI CHE LASCIANO BEN SPERARE
News
Sabato 31 Luglio 2010 12:16

I  concorsi  di  canto dovrebbero  essere la  fonte  primaria  delle  nuove voci, il  luogo  deputato  a  lanciare i  migliori  elementi  proposti dalle scuole  di  canto  nazionali e  internazionali. Purtroppo, in moltissimi  casi, non sono i migliori  ad  andare  avanti  ma  semplicente i  raccomandati, tanto  da rendere  persino  inutile  una  competizione che  procede a  votazioni  e a  eliminatorie.  Tanto  varrebbe  ridurre  il  tutto a  una serata  sola, il Galà  dei  vincitori. Un'idea  potrebbe  essere  quella di intitolare  un concorso  direttamente  "Concorso  dei  Vincitori".

Il discorso sarebbe  molto lungo  e doloroso , lo riprenderemo  senz'altro.

Oggi  invece  ci piace  segnalare  3  belle e   giovani  voci , che giungono  come manna  dal  cielo  in un momento  di assoluta  crisi  mondiale  per  quel concerne, anche e soprattutto, il melodramma.

     martinik

Per  primo  il  basso JAN MARTINIK, classe 1983 , nato  a  Ostrava  presso la  Repubblica Ceca, e  vincitore  nel 2009  del prestigioso  concorso di Cardiff. Un colosso, come si  può  desumere  dalla  foto,  con una  voce  profonda  e  tecnicamente già  pronta, in possesso  nonostante la  giovanissima  età  di uno  stile  e  di un fraseggio  che lo rendono  già  un artista  maturo e  pronto  per la  grande carriera.

 

 

Passiamo  a un tenore di casa  nostra, Giordano Lucà,che  molti avranno avuto l'occasione  di  vedere  in Tv  come  ospite  in  serate  canore. Nato  nel  1988, ha  studiato  principalmente  con  Carlo Gaifa  a  Milano  e con il soprano Cinzia  Aloisi  a  Roma, debuttando  in concerto  e  spesso  al  fianco  di Montserrat  Caballé.

La  voce è  molto  bella  di  colore, di  schietto  genere  lirico, ben appoggiata  sul  fiato (ce  n'è  tanto, a  giudicare dalla  stazza  non indifferente  del tenore!).Gli acuti sono  facili, squillanti. Lo  vediamo  qui  nella  "Gelida manina"  dalla  Bohème  di  Puccini, durante  una  serata  dedicata  a  Caruso  trasmessa  da  Raiuno, presentata  da  una  ammiccante  Anna  Falchi...

 

La  terza  voce  è  quella  del  soprano  Ekaterina  Scherbachenko , nata  nel 1977, che ha  compiuto i  suoi  studi a  Mosca  debuttando al  Bolshoi  nel  2005 come  Natasha  in  "Guerra  e  pace"  di  Prokofiev. I  suoi  ruoli  preferiti  sono  Tatiana, Mimì, Micaela, Liù, i  personaggi  classici  del  repertorio  lirico  puro. La  voce  è molto ben  governata  dalla  tecnica, allo stesso  tempo  il  temperamento  russo  c'è  tutto  come  dimostrato  da   questo  clip con il  finale  delle grande  aria  di Tatiana  dall'Eugenio  Onieghin  di  Ciaikovskij.


 


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