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OPERA di ROMA: tutti a casa? No, "esternalizzati".
Sabato 04 Ottobre 2014 10:45

 

                                

La  notizia  recita  "Licenziati  Orchestra  e  Coro  dell'Opera  di  Roma".  E' un titolo

perfetto  per  questa  nazione popolata  da  fieri  ignorantoni,  quelli che  per  informarsi 

-appunto-  leggono i soli  titoli  e  poi straparlano. Perchè da  noi non si  parla...si 

straparla, sempre e   comunque.

Facili  e  prevedibili  quindi  le reazioni, che  sono  un altro  capolavoro  di  banalità , una 

successione  interminabile di  luoghi  comuni:  leggiamo allora  un pò  ovunque  parole di

sdegno, di deprecazione, anatemi,  grida  di "Vergogna!"  ....in fondo  pare  davvero a 

tutti incredibile  e  scandaloso  che  vengano   mandati a  casa  200 signori  musicisti, con

una  lunga  storia  alle spalle, con  glorie  e  trionfi,   per di  più  da  un Sindaco che si

professa  di  sinistra  e  da  un Sovrintendente  che  dovrebbe  risollevare  le  sorti 

debitorie  del Teatro  della Capitale.  Ma  ci rendiamo  conto di  quante sciocchezze, di 

quanta  ignoranza   trapela  dai  tanti  articoli  sulla questione?  

 

                            opera__licenziamento1

 

Intanto  troppa  isterìa, che  assieme  all'ipocrisia   costituisce  il  principale  difetto, il virus

malefico  che aleggia nei  Teatri  d'Opera,  luoghi nei  quali sembra  impossibile   dire 

quello che  uno realmente  pensa  , a  cominciare dai  troppi  "Bravo!  Divina!"   elargiti 

ad  artisti che  due  secondi  dopo, a  spalle  voltate,  vengono  ricoperti  da

improperi ....come  mi  raccontò  il voltapagine  dell'ultimo  concerto  della  Tebaldi alla 

Scala, riferendosi al  sorridente  Maestro al  pianoforte  mentre accompagnava  la 

famosa  cantante. Un sorrisino  per  lei, un "brava" sussurrato a  mezza  bocca   e  un 

terrificante  "che cagna"  per  il  voltapagine, atterrito.  Questa  è  storia, questa  è 

l'Opera. Benvenuti a  tutti!

 

                                   opera__licenziamento2

 

Torniamo alla notizia. Terribile, non c'è  che  dire:  le  domande  fioccano  numerose  e 

lecite,  " Perchè  licenziare  i musicisti?  Perchè non gli amministrativi?  Perchè  punire 

chi  non  può aver  determinato da   solo  il deficit milionario  (si parla  ormai  di  30 milioni

di  Euro)?   Perchè non licenziare allora  o  inquisire i cattivi gestori del  passato?"

 

Così  dovrebbe avvenire  in un paese civile, non ammorbato  da  clientelismi e  da  un

sistema che  definire  "marcio"  è  persino  poco. Ma  il  nostro  è  un paese che di  civile 

ha  ormai  quasi nulla , e  non solo  per  come  tratta  le  questioni legate al  suo

patrimonio  culturale, ma per   come si  muove  nel  campo della  sanità, della  scuola,

dell'amministrazione  pubblica, della  disoccupazione, della  tassazione  e  via  con tutta 

la  lista  che  ben  conoscete  e  che  vi risparmio.

 

In realtà  non si parla  di  "licenziamento"  ma  di  esternalizzazione, che  è una cosa 

diversa.  L'Opera  non potrebbe  licenziare  nessuno senza  giusta  e  comprovata  causa:

se  i  182   signori  del  Coro e dell'Orchestra  denunciassero  in blocco  finirebbero  per 

vincere  la  causa  e  determinare  sicuramente  la  chiusura  coatta  del  Teatro, cosa 

che  certamente  vogliono scongiurare  il Ministro  Franceschini, il Sindaco e  i reggitori  di

tutta  la  faccenda. Esternalizzare  vuol  dire  scorporare  di  fatto le  "masse artistiche" 

dal sistema  precedente, che  li vedeva come impiegati  fissi  e  stipendiati mensilmente

dalla  Fondazione,  anche  quando  non v'era  lavoro alcuno. In effetti, domandiamoci 

come  sia  possibile  proporre dei  cartelloni  in cui, se  va  bene, al  pubblico  viene  dato

un titolo  ogni mese e mezzo,  quando  in ogni  realtà  operistica  civile  (soprattutto  poi 

nel   Teatro della  Capitale) le recite  dovrebbero  essere  quasi  quotidiane!

 

                        opera_licenziamento3

 

Esternalizzare  vuol  dire  dunque  ritrattare  con  Coro e  Orchestra  un contratto,

certamente  rendere   più  agile  e  operativo  il  contributo dei  musicisti, come  si  fa  in

molti  altri  grandi  teatri  del  mondo, a  partire  per  esempio  dall'Olanda  dove  la 

Nederlandse  Opera  (cartellone  straordinario  e  di altissima  qualità)  ha  un'orchestra

"esternalizzata"  , con doppia  turnazione e  con  svariati  professori  che  poi insegnano, 

eseguono  tantissimi concerti e   concertini  fuori  dal Teatro, iniziative  di  vario genere,

insomma   : non sono mai  impiegati all'italiana,  cioé  immobili. In Italia  abbiamo  alcune 

realtà  del  genere, alcune  di  grande  eccellenza  come l'Orchestra  Filarmonica 

Toscanini  di  Parma.

Ora   c'è  da  chiedersi:  possibile  mai  che  all'Opera  di  Roma  non si possa  avere 

un'Orchestra  e  un  Coro stabili?  Rivolgiamo  la  domanda  ai  sette , credo, o  otto 

diversi  sindacati  che  ivi    pascolano e  si sbranano  e  che  in  questi  ultimi lustri 

hanno  certamente dato  prova  di  irresponsabilità  in molti  casi (ricordiamo  il  triste

episodio della  Bohème  di Caracalla  questa  estate, una  vergogna  tra  le  tante).

 

Mi pare evidente  che  la  risposta  sia: no,  non è  possibile. E'  tardi.

 

Quanto al  fugone  del Maestro  Muti, personalmente lo ritengo abbastanza vergognoso. 

 Non basta  offrire sermoni  durante  il bis  di  "Va 

pensiero"   o  appelli generici, infarciti di  ovvietà, e  poi  pretendere  oltre alla 

sistemazione  dei  familiari   degli emolumenti che superano  di  gran  lunga  il  limite

dell'accuso. Franco  Zeffirelli, senza  mezzi termini,  ha  parlato  di  "personaggio 

deprecabile"  riferendosi  alla  figura  del venerato Maestro, che da  Direttore  Onorario "a 

vita"   avrebbe  avuto il sacrosanto  dovere  di  restare  sulla  plancia  di  comando  e  da 

quel  posto  coordinare  meglio  questa  tempesta.  Poteva   Muti  non   conoscere  le 

difficoltà  economiche del  Teatro?  Poteva  non sapere delle  controversie  sindacali?  

Aveva  tutti i mezzi  per  intervenire  d'autorità   se  teneva  a  quel  posto.  Ha  fatto la 

sua  scelta  e  l'ha  motivata, buon per  lui. Lo salutiamo agitando  il classico 

fazzolettone.

Ci consoleremo  con l'Aida   diretta  dal Maestro  Pappano a  Santa  Cecilia,  nel 

prossimo mese di  febbraio.

 

                                               aida_loren

 



 

 
MUTI.....sordi....ciechi
Domenica 28 Settembre 2014 13:03

                                                   muti__folle__direzione

 

 

Il caso Muti che lascia l'Opera di Roma mi spinge a qualche veloce

considerazione generale, ma soltanto perchè sto leggendo un po' ovunque

fiumi di sciocchezze , oceani di melasse agiografiche, galassie di ignoranze

conclamate in materia.

 

Intanto sarà bene stabilire che nessuno ha fatto “scappare via” il Maestro dei

Maestri da Roma. Riccardo Muti, a fronte di alcune straordinarie esecuzioni

presso il Teatro della Capitale, è stato per questo sempre  osannato,

debitamente considerato, omaggiato, nominato  Direttore Onorario a  Vita  e

profumatamente remunerato , con emolumenti  che da soli avrebbero

garantito  non una ma anche 4 o 5 produzioni nuove, realizzate ça va sans

dire all'insegna della sensatezza e dell'onestà.

Quindi lasciamo  stare  Orchestra,  Coro  e  lavoratori del Teatro.


 

 

                                  muti__toga

Riccardo Muti, su carta intestata Chicago Symphony (non vorrà dire nulla

per taluni ma per chi crede nel valore dei simboli e nei dettagli vuol dire

moltissimo) , fa sapere a tutti che non vi sono condizioni serie per proseguire

il suo lavoro a Roma e che intende dedicarsi all'Orchestra Cherubini.

Prendiamone atto. Non dice cose inesatte: all'Opera di Roma, ministero tra i

più contorti e confusi, non vi sono mai state condizioni “serie” per lavorare.

Forse ai tempi di Serafin...quando il Teatro era aperto ogni giorno....forse.

Fino a che quel luogo sarà soltanto un centro di piccoli poteri, di impicci e

imbrogli di ogni sorta...non vi saranno le condizioni invocate da Muti.

 

                        muti__maglietta

 

Giudico sconcio il balletto di nomi che dovrebbero rimpiazzare Riccardo

Muti. Una farsa: ho letto persino di un tentativo di mobilitare la storia delle

quote rosa, oggi di gran moda. Purtroppo l'unica analogìa che riesco a

trovare, perdonatemi, è con un film di Festa Campanile con Tognazzi

protagonista, “Il Petomane”, dedicato alla storica figura del fantasista Pujol,

noto per la capacità eccezionale di modulare suoni attraverso il nostro più

vile orifizio. A un certo punto, caduto in disgrazia, venne rimpiazzato al

Moulin Rouge da una pingue signora, che venne presentata come “La”

petomane: Pujol, con un moto d'orgoglio, salì sul palco e umiliandola a suon

di  intonatissimi  peti proclamò a gran voce “L'unico VERO petomane...sono

io!”.

                                      

 

 

Il Festival dell'Ipocrisia, in atto in questi giorni, non mi può vedere complice.

 

Ed è per questo che avverto tutti coloro che poco sanno dei retroscena

operistici o che magari credono a un Parnaso popolato da Santi, Dei,

Divinità baciate dall'Arte....che in realtà tutto ruota, ancora una volta, intorno

al Dio Danaro. I deficit vengono creati negli anni con lo SPERPERO, ed è

molto facile lamentarsi poi per i tagli governativi, deprecabili CERTO, indegni

di un paese civile CERTO, ma a fronte di gestioni che definire disinvolte è un

garbatissimo eufemismo. Dovremmo dire criminali.

 

Come aggiustare questa situazione? Bella domanda. E' sempre questione di

sistema. Fino a che vigerà questo sistema e fino a che i teatri saranno

carrozzoni o mangiatoie....nulla potrà cambiare.

 

Fate attenzione a chi si lamenta o a chi usa la retorica per ergersi a

paladino: molto spesso sono coloro che creato il danno offrono la soluzione

del danno da loro creato a carissimo prezzo, e stanno sempre lì.

 

 

                    dio_denaro

 


 
A VERONA L'OPERA E' LA GRANDE BELLEZZA
Sabato 27 Settembre 2014 18:00

                           Draft_Opera_Verona_92014_V6


 Affermare che l'Opera sia una “grande bellezza” , riprendendo il titolo di un film che ha

regalato l'Oscar ai suoi autori, può sembrare oggi un pericoloso azzardo. Oggi che

l'Opera sta conoscendo in Italia il suo momento più basso in termini di popolarità e

soprattutto di sovvenzioni da parte dei governanti. Ma è proprio questo invece il momento

di affermare con forza e con determinazione che l'Opera E' , affermativo!, la Grande

Bellezza.

 

                     Verona__Gala__foto1

 

L'Opera è il nostro miglior prodotto di esportazione, è il pretesto per parlare e conoscere

la lingua italiana. L'Opera divulga la melodia e la fantasia inventiva italiana, divulga il

sentimento e le forti passioni attraverso le sue arie i suoi duetti i suoi concertati; l'Opera

canta l'amore e la morte, la gelosia e , se non temessi di sembrare Marzullo, aggiungerei

che l'Opera fa sognare e probabilmente riesce persino, almeno per lo spazio della sua

durata, a trasformare in sogno una realtà che le contingenze terrene tendono a

trasformare in incubo.

 

   verona_gala__cura                 verona__gal_2

    José  Cura

 

A Verona, il 25 settembre, per volontà di un produttore temerario e di un folto gruppo di

artisti che si sono riuniti sul palcoscenico più prestigioso e più grande del mondo, si è

realizzato un piccolo miracolo: un programma interamente dedicato all'Opera Lirica, vale

a dire senza un'oncia nemmeno di quel genere “cross-over” che sembra ormai una

conditio sine qua non , per non dire una condanna o un pegno da pagare, per

qualsivoglia tipo di spettacolo.

 

             verona_gal_3

 

Così, Maria Guleghina, José Cura e Carlo Guelfi, con l'orchestra Filarmonica Toscanini

diretti da Massimo Zanetti, ben quattro Cori diversi (il Coro del Regio di Parma, il Coro di

Modena e Reggio Emilia, il Coro dell'Università degli Studi di Perugia), i bambini cantori

Adamus capitanati dal maestro Tonini, il corpo di ballo Modulo Project, le straordinarie

comparse dell'Arena di Verona radunate da Simonetta Andreata, la Banda dell'Arma dei

Carabinieri a coronare il tutto, hanno dato vita a uno spettacolo dominato dalle musiche di

Verdi, Puccini, Giordano, Leoncavallo,spaziando da Nabucco a Traviata, Otello, Macbeth,

Andrea Chénier, Pagliacci, con tanto di Inno di Mameli al termine a significare che l'Opera

, nata in Italia, è un nostro tesoro inestimabile.

                      

                                        verona_gala2

                       

 

Devo dire  un grande  GRAZIE, di cuore, a  TUTTI  gli artisti  che  hanno partecipato a

questo  evento, ai  Solisti  di  Canto, al  Maestro  Zanetti, alla  splendida  Orchestra

Filarmonica  Toscanini  di Parma, ai  Cori  riuniti  e  soprattutto ai  ragazzi  delle 

Università  , molti dei  quali  hanno  passato le  vacanze a  prepararsi adeguatamente,

ai  bambini  cantori  e  alle  comparse  eccezionali  dell'Arena  di  Verona, al   corpo  di

ballo   di  Laccio  e  Shake, impareggiabili, e ai  ragazzi del  mio staff, soprattutto  i  fin

troppo  pazienti  Alex  e  Ismael della  Mad  About Video.

 

                           inferno__macbeth

 

Tutto ciò avviene mentre grandi direttori d'orchestra abbandonano la plancia delle loro

navi nel momento della burrasca   e mentre nelle Fondazioni

liriche si piange sulle rovine dei deficit creatisi negli ultimi decenni di 'allegra' gestione,

con governi di ogni parte politica impegnati a tagliare i fondi per la Cultura in nome di non

si sa quale stolto principio.  Posso  solo augurarmi  che  questo  orribile  andazzo  cambi

direzione: io ce la metto  tutta  e  vedo  che  tanti la  pensano come  me...FORZA  e

CORAGGIO.

 

                             verona_gal4___io


 
Taormina\Malta: finalmente un accordo per grandi eventi musicali presso il Teatro Antico
Lunedì 04 Agosto 2014 13:52

 

 

LA GRANDE OPERA LIRICA FINALMENTE TORNA A TAORMINA

 

 

 

Taormina e Malta,una stretta di mano all'insegna dell'Opera lirica

 

 

 

                          Taormina_1

                           (da sinistra: M.Formosa, I.Gioia, J.Borg, E.Stinchelli)

 

Nasce oggi una collaborazione tra Taormina e la Repubblica di Malta: stretta

di mano tra il vicesindaco e assessore al Turismo Ivan Gioia e il direttore

artistico del Teatro Astra di Gozo,il dott.Joseph Borg, che negli ultimi anni si

è distinto per le sue produzioni innovative e di grande successo

internazionale.Il dott.Borg ,unitamente al dott.Michael Formosa in

rappresentanza del Teatro Astra,si sono fatti garanti durante il colloquio di un

incontro con il governo maltese per formalizzare un protocollo di intesa , sia

per fini artistici che turistico- economici con il Comune di Taormina.Il Teatro

Antico di Taormina e il Teatro Astra di Malta come perle del Mediterraneo

daranno vita nel 2015 a un programma operistico,avvalendosi della

prestigiosa direzione artistica e della regìa di Enrico Stinchelli.Presenti

all'incontro i rappresentanti delll'associazione culturale Aldebaràn di

Taormina, presieduta da Maurizio Gullotta ,ideatore del progetto.

 

                    

 


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