A seguito della fantastica recensione della Bohème al Teatro Antico di Taormina, davvero
inaspettata, non ho resistito e ho contattato via Facebook un personaggio molto
singolare, per molti versi misterioso, Luciano Pelliciano, che a dire il vero, sulla sua
pagina, non era mai stato così tenero nei miei confronti.
Questo signore dai mille volti, un vero “Mister X” della Rete, classico prodotto virtuale e
quasi mai virtuoso, si era più volte esercitato nella sfacciata Arte della Diffamazione on
line, fino al 6 giugno scorso. Il campionario è stato tra i più classici offerti da
quell'infernale vaso di Pandora che ha nome Facebook, in cui l'oro si confonde
alla paglia, in cui tutti parlano e straparlano come a Hyde Park Corner, in cui ogni
saggezza può galleggiare o naufragare nell'immondizia. Un manipolo di finti seguaci,
invariabilmente nomi fasulli gestiti da un'unica mano, qualche parente ingaggiato per
l'occasione come a una macabra festa natalizia, una decina di "mi piace" tanto per
non apparire troppo soli e disperati in questo mare magnum di materia non proprio
nobile, una sfilza a raffica di propaganda anch'essa disperata e smaccatamente
autoreferenziale. Terribile. Patetico.
Poi.....il miracolo.L'imprevedibile velenoso recensore si è incredibilmente,magicamente
mutato in uno straordinario agitatore di turiboli e mi ha regalato una stupenda critica ,
tanto inattesa quanto persino debordante negli elogi. Dopo fiumi di veleno e di feroci
anatemi, scagliati dalla sua home page, eccolo in veste di Santo.
Dalla nostra conversazione, che qui riporto integralmente, sono venuti fuori spunti
interessantissimi sul mondo dell'Opera, sull'impresariato, sulle trame e sugli imbrogli che
serpeggiano nel dorato ambiente di cui facciamo parte, una chiacchierata che mi piace
condividere con voi e che sarà molto utile soprattutto ai giovani frequentatori dei teatri
d'Opera.
Pelliciano, La ringrazio davvero per quanto ha scritto...molti pensano che Lei sia
impazzito dopo tutti gli improperi lanciati sulla Sua pagina Facebook...
... noo perchè impazzito? Sono una persona obiettiva, io.
Sì, ma scusi...Lei ha imbastito una campagna diffamatoria sulla Sua pagina, tanto da
spingermi quasi (dico quasi) a querelarla e poi se ne esce così, con una lode sperticata
a una Bohème che, tra le altre cose, ho dovuto imbastire in fretta e in furia ….come
minimo penseranno che io L'abbia corrotta?
..ma per carità. Io sono incorruttibile, non lo dica nemmeno per scherzo.
E poi chi Le ha detto che non ricominci a “diffamarla” (come Lei sostiene)....
(ridacchia)
Senta...ma Lei si chiama veramente Pelliciano? Chi si nasconde dietro a questo
nomignolo?
….no comment....(ridacchia)
Chi tace acconsente?
Perchè...? Lei è Lei? Siete così sicuri tutti di essere voi stessi...Una delle
cose più difficili al mondo è sapere chi si E' veramente....avete delle belle pretese
(ridacchia)
Guardi...di una cosa sono certo: dietro di Lei si nasconde qualcuno che noi due ben
conosciamo. Resta solo da capire perchè si sia divertito a parlare bene della mia
Bohème, quando fondamentalmente è abituato solo a parlare bene di sé stesso, anzi: a
porre se' stesso al centro dell'Universo. Singolare, no?
Pensi come crede. Non possiamo cambiare argomento?
Sì ha ragione.
Mi dica piuttosto, come ha fatto a mettere in piedi una Bohème,
praticamente senza prove e in condizioni- diciamolo pure- proibitive?
Non lo diciamo troppo forte, poi la gente penserà che le prove siano inutili e così magari
tanti organizzatori , con l'illusione di poter guadagnare evitando costi aggiuntivi. In realtà
dipende da come si fanno le prove. Esistono personaggi, registi improvvisati, che
possono anche provare un mese senza ottenere nulla, anzi...producendo un effetto
assolutamente contrario. Le prove devono essere la summa della CONOSCENZA: “ fatti
non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" secondo il monito
dantesco. Vuol dire che un regista deve conoscere l'Opera a memoria, parte per parte,
anche le singole battute.
Vuol dire che ci sono registi che non conoscono l'Opera di cui sono chiamati a
curare la regìa?
Mi provoca, eh? Certo. Guardi: in Germania litigai con un regista della nouvelle vague
del cosiddetto “Regìetheater” che mi disse testualmente “Per confezionare una grande r
egìa, il regista NON deve conoscere l'Opera né tantomeno il libretto. La fantasia deve
restare libera e svincolata da tutto.” Litigammo di brutto, ma sa cosa le dico? Dopo tanti
anni da quella discussione riconosco che vi è una parte di vero. Se pensiamo a quegli
allestimenti orrendi che riproducono lo scimmiottamento pedissequo, il copia\incolla delle
regìe “tradizionali”, con tutta la cianfrusaglia possibile, solo perchè completamente prive
di idee proprie....per carità. Meglio il Regìetheater allora! Questo avviene soprattutto nelle
stagioni all'aperto, dove la produzione deve guadagnare il più possibile a discapito di tutto
e di tutti.
In che senso? Ogni imprenditore vuole guadagnare, è ovvio..
Sì ma non fregandosene di tutto e di tutti! Questo è il punto. Allora consideri: i costi per
mettere in piedi un 'Opera sono immensi perchè tante sono le voci in capitolo...Solisti,
Orchestra e Coro, scenografie, costumi, scarpe, attrezzeria, tecnici (luci, macchinisti,
attrezzisti), poi c'è il personale in teatro, le hostess, il cerimoniale, e non parliamo della
pubblicità!
Quella, immagino, sia molto onerosa...
Anche lì, dipende. C'è chi spende anche centinaia di migliaia di Euro, magari poi non
pagando i solisti ,i tecnici e le masse artistiche...
E non teme le denunce?
Sì e no. Conta molto sul fatto che pochi si rivolgono a un avvocato, giusto se è un amico
e con l'atavico, italianissimo timore di spendere senza recuperare nulla (soprattutto se
son cifre basse). Invece esistono avvocati specializzati nel recupero crediti : sono timori
assolutamente infondati, medioevali.
Quanto costa uno spettacolo lirico, occhio e croce?
Dipende, Pelliciano. Se costruisci una cattedrale d'oro tempestata di rubini....faccio per
dire...costerà milioni di Euro. Oggi, poi, si vive in un frangente disgraziato, la parola “crisi”
(per me una bufala inventata ad arte, come si sta dimostrando...ma questo è un altro
discorso)...dicevo, la parola crisi ha terrorizzato un po' tutti, per cui è finita l'epoca degli
allestimenti milionari. Non se li può permettere più nessuno, giusto qualche Emirato...ma
anche loro fanno attenzione a non farsi fregare dagli occidentali. Ma non sono solo le
scenografie: se chiami un tenore importante, un soprano dal nome ridondante, diciamo
facente parte lo “star system” le cifre salgono molto facilmente. L'impresario dovrebbe
sborsare dai 15.000 ai 20\25.000Euro , ma come minimo a recita. Tra l'altro, siamo
sinceri fino in fondo, oggi il “nome” , inteso come tale, non tira più di tanto. Che canti
Tizio, Caia o Sempronio...a chi vuole trascorrere una serata piacevole in Teatro, magari
dopo una giornata di mare, non interessa ...è roba da melomani. E non è il melomane a
riempire un grande teatro d'estate: melomane a cui, per dirla tutta, non andrebbero bene
persino un Caruso o una Callas redivivi...
Insomma, non mi vuol dire quanto costa per esempio il Taormina Opera Stars, la
rassegna di cui Lei cura la direzione artistica e gli allestimenti?
Ma perchè devo dirlo a Lei? Non so nemmeno che nome vero abbia!!?
Domandare è lecito, rispondere è cortesia...
Dai, dimmi chi sei...
Il nome mio nessun saprà...
Vedremo... io un'idea me la sono fatta...attento che persino Calaf rivela il suo nome alla
fine …
Ma Calaf è un tenore, io no...
Lei non canta Pelliciano? Peccato. Sa quanto risparmierebbe?
….
Comunque...il Taormina Opera Stars nasce sull'entusiasmo e sull'onestà, due
caratteristiche che contraddistinguono i membri di questo gruppo. Abbiamo dato spazio e
possibilità a schiere di giovani, cui normalmente sono precluse le strade che portano al
palcoscenico. Audizioni in tutta Italia e nel mondo, con oltre 500 talenti ascoltati uno a
uno. Tra l'altro trasformando le audizioni in audilezioni, come sono state definite.
..cioé?
Invece di ascoltare una o due arie in maniera distratta e poi liquidare il candidato con il
classico “Le faremo sapere, avanti il prossimo” , ho cercato di dare a ognuno qualche
utile consiglio, sulla sua tecnica, sulle sue problematiche ma anche sulle sue qualità, sul
suo repertorio. Perchè è di questo che hanno bisogno i ragazzi! Nessuno dice loro nulla!
La maggior soddisfazione è stata quella di averli visti andar via con il sorriso. Sono nate
delle bellissime amicizie e ancor più esaltante è stata l'esperienza dello stage, ad aprile.
Ho letto. Sono arrivati in quasi 100 a Taormina, per 10 giorni di workshop. Ma
come ha fatto a fare lezione a tutti? La giornata ha 24 ore...
Tutto si può fare se ci si organizza. I docenti erano altri tre, oltre al sottoscritto. La
prof.ssa Bonelli ha curato l'arte scenica, la prof.ssa Lo Turco (coadiuvata dalla prof.ssa
Cantagallo) come coreografa per la ginnastica posturale, e ben tre maestri al pianoforte
per i vari turni di studio.
Personalmente ho lavorato 12 ore, quasi consecutive, al giorno, inoltre curando i concerti
serali dove si sono esibiti tutti. Spendendo, ci tengo a dirlo, 20Euro al giorno, una cifra
che sfido a paragonare con analoghe situazioni in tutto il mondo.
Immagino anche un notevole indotto per la città di Taormina in quei giorni?
Infatti. La cosa è stata molto apprezzata dal Sindaco e dal vicesindaco, Ivan Gioia, che
ha fatto un bellissimo discorso ai ragazzi, convocandoli in municipio.
Torniamo alle Opere. Come sono impostate le regìe?
Mio caro Pelliciano: chiedere a una regista di raccontare PRIMA le sue regìe è come
leggere un libro giallo partendo dall'ultima pagina. E poi....mi capisca: qui è pieno di gente
che “copia”. Sa cosa mi ha sempre insegnato mio padre? “Non c'è cosa che abbia più
alto valore di una IDEA...una idea non ha prezzo.” Sante parole. Quanti esseri senza idee
ho conosciuto, magari pieni di soldi e di raccomandazioni politiche ma totalmente privi di
idee, tant'è che passano il tempo a copiare quelle degli altri. Immagino la loro frustrazione
e a volte la vedo proprio, materializzarsi in atti e in dichiarazioni che appaiono addirittura
surreali. La Sindrome di Salieri, così come la racconta benissimo Milos Forman in
“Amadeus”. Non sto paragonandomi a Mozart, intendiamoci!!! Ma sono stato fortunato
con il mio Dna: invece di nascere truffatore e mariuolo, ho avuto in dotazione l'ironia e
alcune buone idee...oltre a tante pessime, che cerco di individuare prima che sia troppo
tardi.
Ma ora , dimmi chi sei? Dai, che io lo so...
E se lo sai (adesso uso il tu pure io) che te lo dico a fare?
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