Si parla spesso dei 3 Tenori, un marchio divenuto famoso come la Coca Cola.
Mi piace qui ricordare altri 3 Tenori con la T maiuscola, ognuno grande nel suo repertorio e in un arco di tempo che va dagli anni 40 alla fine degli anni 70 .
Ferruccio Tagliavini, Cesare Valletti e Gianni Raimondi.
Tre grandissimi artisti dalle caratteristiche molto diverse. Tagliavini famoso per la dolcezza del timbro e per le delicate mezzevoci, spesso e volentieri compiaciute nel comodo falsettone (derivante da una evidente imitazione del modello Gigli), ma allo stesso tempo artista di temperamento, pronto a cantare Nemorino, il Duca di Mantova , Werther, ma anche all'occorrenza Tosca, Riccardo nel Ballo in maschera, Rodolfo in Bohème.
Eccolo in un commovente "Tu ca nun chiagne" risalente addirittura al 1986, quando l'anziano tenore venne invitato da Renzo Arbore a festeggiare i 60 anni della Radio Italiana. Si noti , nonostante l'età e la lunga carriera alle spalle, la saldezza della voce e la famosa "gola aperta" , una tecnica di cui tutti parlano ma che raramente si sa applicare, sia da giovani che soprattutto in fine carriera.
Cesare Valletti ebbe molte opere in comune con Tagliavini e, come lui, condivise i grandi successi in terra americana.
Werther, Conte d'Almaviva, Des Grieux nella "Manon" di Massenet, Elvino in Sonnambula, Alfredo in "Traviata" furono senz'altro i ruoli in cui Valletti fece valere i suoi grandi meriti: l'aderenza stilistica innanzitutto, la grande eleganza nel porgere, il gusto per le nuances.
Ecco Valletti con il soprano Roberta Peters in una versione abbreviata del famoso brindisi "Libiamo" dalla "Traviata" di Verdi, eseguito per la Tv americana nel 1959.
La magnifica caratterizzazione di Nemorino va assegnata a Valletti come uno dei suoi maggiori risultati: direi 'storici' , dopo Caruso, Gigli ,Schipa e lo stesso Tagliavini, prima dell'avvento di Kraus e Pavarotti.
Si auspica che alcuni odierni Nemorini, prima di dover ricorrere ai foniatri, abbiano la buona idea , ogni tanto, di "ripassare" queste utili lezioni, come per esempio il duetto con Belcore (il baritono Renato Capecchi) e , nella fattispecie, la mezzavoce morbida e sostenuta che Valletti utilizza per le sue frasi, rendendole non solo espressive ma anche tecnicamente a posto.
Infine Gianni Raimondi, emiliano come Tagliavini, certamente il più esteso dei tre e proprio per questo utilizzato spesso in opere impervie come "Favorita", "Guglielmo Tell" ,"Puritani" , persino "Vespri siciliani" , "Norma". Nonostante la facilità e lo squillo dei do, Gianni Raimondi fu uno schietto tenore lirico , all'italiana. Voce solare, luminosa, di bellissima dizione, di timbro accattivante a metà strada tra Di Stefano e Pavarotti. Il suo ruolo d'elezione fu Rodolfo nella "Bohème" , memorabile l'edizione in film con la regìa di Zeffirelli e la direzione di Herbert von Karajan.
I famosi acuti di Raimondi possono essere apprezzati anche in questo spezzone di una "Tosca" realizzata a Genova nel 1965, con Marcella Pobbe e Cornell McNeil.
Quando si canta bene, cioé con la tecnica giusta, si canta bene sempre! A dimostrazione di ciò, ecco Gianni Raimondi nel 1980 all'Opera di Roma, in occasione del Galà per il Centenario del Teatro.
La polizia thailandese ha arrestato lunedì scorso il noto pianista russo Mikhail Pletnev con l’accusa di aver violentato un ragazzo di 14 anni. Il pianista è stato scarcerato oggi, dietro il pagamento di una cauzione, dalla polizia di Pattaya . «Il ragazzo ha accettato di testimoniare contro di lui e quindi procederemo con il caso» ha detto il tenente di polizia Omsing Sukgankha, dell’ufficio che si occupa della protezione delle donne e dei minori.
Mikhail Pletnev
Pletnev, che ha pagato una cauzione di oltre 9mila dollari per essere scarcerato, si è dichiarato innocente. Ma la polizia sostiene di avere «raccolto prove contro di lui già da diverso tempo». Se condannato rischia una condanna fino a 20 anni di prigione. Il famoso musicista russo possiede diverse case a Pattaya e nella località turistica a circa 100 chilometri a sud est di Bangkok, considerata una delle principali mete asiatiche del turismo sessuale, ha anche aperto una scuola di musica.
In attesa che si faccia chiarezza e che la magistratura proceda secondo le norme vigenti, si tratta comunque di una notizia che scuote il mondo musicale, anche se il tipo di reato- particolarmente odioso- è ben noto nell'ambiente. Si vuole dire che non è certo una novità e che casi analoghi, di notissimi musicisti , sono balzati agli onori (si fa per dire) della cronaca per poi subito scomparire, dietro il rilascio di poderose cauzioni o interventi magnanimi "dall'alto". Uno per tutti, a parte Michael Jackson buonanima, il caso del direttore d'orchestra James Levine.
Un altro grande dell'Opera ci lascia e si tratta di Cesare Siepi, voce tra le più belle e autorevoli del secolo che ci ha preceduti. Le caratteristiche principali del suo canto sono state la morbidezza , la nobiltà, la calda profondità del suono, il velluto uniti a uno stile e a una misura che solo pochi fuoriclasse in un secolo sanno e possono esibire.
Ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo Cesare Siepi , già anziano, in varie occasioni (Don Carlos, Favorita, Barbiere, Jérusalem, Requiem di Verdi, concerti) e non posso dimenticare l'autorità che sapeva esprimere a ogni frase, il legato quasi strumentale e il suo famoso registro basso così denso di armonici, un pedale d'organo.
Siepi come Don Giovanni
E' stato il grande erede di Ezio Pinza al Metropolitan di New York, debuttò giovanissimo in Italia come Sparafucile e la sua carriera esplose com'è ovvio fin dagli esordi.
Fu un sommo Don Giovanni (memorabili le recite salisburghesi sotto la bacchetta di Furtwaengler) , ma anche Figaro nelle “Nozze”, Sarastro, fantastico nel ruolo di Fiesco nel Simon Boccanegra di Verdi, Mefistofele sia in Boito che in Gounod, Filippo II in Don Carlos, Ramfis nell'Aida e ancora Zaccaria nel Nabucco,Padre Guardiano in Forza del destino, Baldassarre nella Favorita, un gustosissimo e tonante Don Basilio nel Barbiere di Rossini, sommo concertista, eclettico nel repertorio....un cantante di classe eccelsa.
Ci sono frasi legate indissolubilmente alla voce grande e pastosa di Siepi: “Non imprecare umiliati” dalla Forza del destino, “Ecco il mondo” dal Mefistofele, “Ella giammai m'amò” nel Don Carlos, “Splendon più belle in ciel le stelle” dalla Favorita in cui scendeva con facilità estrema al do1 basso , una nota sepolcrale che risuonava in tutto il Regio di Parma come fosse all'ottava superiore.
Era un uomo molto schivo, anche burbero negli ultimi anni di carriera (e di vita). Ebbi modo di intervistarlo per la Barcaccia in tre occasioni, ma sempre con qualche difficoltà : non amava parlare di sé, del suo passato, dei suoi colleghi. Odiava soprattutto l'assillo dei tanti fans (diciamo pure che Siepi, mito assoluto, era circondato da un'aura quasi sacrale) e soprattutto dei più insistenti, quelli che telefonano a tutte le ore senza pudore e senza vergogna. Dopo una diffidenza iniziale poco a poco si apriva e i ricordi delle stupende serate che lo videro protagonista, gli ascolti discografici, riuscivano a fargli cambiare l'umore e schiudevano le porte verso un Olimpo mai più ripetibile. Viveva tra Milano, sua città natale, e gli Stati Uniti, sua terra d'adozione. L'ultima volta lo incontrai a Vienna, era presidente d'un concorso di canto indetto dalla Staatsoper: lì fu affabile, sorridente, i modi del gran signore che fu sul palcoscenico, sempre, elegantissimo. All'occorrenza, quando voleva, sapeva essere burlone anche lui: a Parma, mentre Rosina nel Barbiere cantava la sua aria, Siepi dietro le quinte la imitava in falsetto, gorgheggiando “Ma se mi toccano, dov'è il mio debole”...una scena irresistibile.
Insieme al baritono Valdengo incisero il duetto “del Vermone”, così chiamato perché sulla musica del noto “Cheti cheti immantinente” del Don Pasquale, parodiavano le crisi del dottor Duroni, assillato dal verme solitario, soccorso dal dottor Liberini. Una gag formidabile che fu udita anche da Arturo Toscanini, il quale commentò: “Sporcaccioni! Non avete mai cantato così bene in tutta la vostra vita!”.
(ANSA) - NEW YORK, 24 GIU - Preservativo gratis per i bambini delle elementari: ci sta provando una scuola pubblica del Massachusetts. L'istituto e' finito in mezzo alle polemiche per aver annunciato che da settembre distribuira' condom agli allievi a partire dalla prima. 'Una assurdita', ha protestato il Massachusetts Family Institute. Ma il provveditore agli studi di Provincetown ha difeso l'iniziativa: 'Non c'e' eta' minima per l'inizio dell'attivita' sessuale'.
"Sono d'accordo con il provveditore", ha commentato a caldo il soprano Katia Ricciarelli, " Basta con atteggiamenti bigotti e retrogradi, l'amore- come dice la canzone- è la cosa più bella del mondo e poi ...ve la dico in Veneto ...baso non fa buso!".
Curiosità: più la coppia è stabile, più i partner ingrassano
Mar 22 giugno-
E' bene farsene una ragione: il matrimonio fa ingrassare. Uno studio pubblicato nel 2008 sul Journal of Economics and Human Biology, compiuto su 12 mila individui tra i 18 e i 40 anni, mette in evidenza come l'indice di massa corporea avesse registrato, dopo il matrimonio, un aumento dell'1,5 per cento tra gli uomini e del 2 per cento tra le donne. I motivi sono vari. I partner, una volta "sistematisi", non si danno più da fare, per rendersi attraenti. Inoltre, la vita sociale è più intensamente orientata verso occasioni conviviali. Uno studio più recente, pubblicato sulla rivista Nature, ha addirittura fatto emergere che le coppie sposate ingrassano di più, rispetto a quelle che coabitano soltanto. Meno la coppia è stabile, più alte sono le propabilità di dover presto tornare sul "mercato" ed acquistare, di conseguenza, un aspetto presentabile. E così la disintegrazione della famiglia porta con sé anche una buona notizia: sia gli uomini, sia le donne, dopo il divorzio, ritornano per lo meno al peso che avevano prima del matrimonio.
Il tenore Fabio Armiliato ha rilasciato una breve dichiarazione, non nascondendo il suo stupore "Io e Daniela (Dessì n.d.r.)siamo una coppia estremamente stabile e così è il nostro peso, sono almeno dieci anni che non aggiungiamo un grammo."
Di parere contrario Diego Armando Maradona: "Dopo il divorzio con Claudia (Villafane n.d.r.) ho riacquistato la silhouette dei tempi migliori... in 14 anni di matrimonio ero diventato una balena."
Ultim'ora
Scuola: a 85 anni consegue diploma di terza media
(ANSA) - NUORO, 18 GIU - Non e' mai troppo tardi. Luigi Mulas, pensionato sardo, ha conseguito il diploma di scuola media a 85 anni.L'uomo, di Perdasdefogu, in Ogliastra, ricordera' la giornata vissuta fra una delle piu' importanti della sua vita. Come un normale alunno di terza media e forse con la stessa emozione, si e' presentato davanti alla Commissione esaminatrice per sostenere il colloquio. Ha ottenuto il diploma nell'Istituto scolastico di Tortoli'. "Conto di conseguire la mia prima laurea al compimento dei 100 anni, per poi iniziare il praticantato presso lo studio di un mio zio avvocato, attualmente 97enne" ha detto Luigi Mulas all'inviato del Tg3 Sardegna " Ho sempre sognato di fare l'avvocato e questo è il momento giusto. Mi occuperò dei diritti dei pensionati."
La senatrice Rita Levi Montalcini ha inviato un telegramma di felicitazioni al neo-diplomato aggiungendo un laconico post-scriptum: "Perserveri".
Il tenore Placido Domingo, appresa la notizia, ha simpaticamente dichiarato al "Paìs" :"Mi sento un bambino, sono pronto a iniziare la mia quinta carriera."
Curiosità: Mondiali, scoppia tra i tifosi la Vuvuzelas mania
Gio 17 Giu
Si parla di Mondiali di calcio in Sudafrica ed è inevitabile non far riferimento alle vuvuzelas, delle trombe da stadio non più lunghe di un metro che all'inizio avevano catturato l'attenzione dei tifosi locali ma che adesso sembrano essere il pallino di ogni supporter. La vuvuzela classica è lunga circa 13 centimetri, pesa 120 grammi e produce un suono pari a 150 decibel. I negozi online la vendono a 8 euro circa ma comprandola direttamente in Sudafrica si può risparmiare parecchio, con la moneta locale, infatti, si acquista una vuvuzela a soli 2 euro e 50 centesimi. Per ottenere quel suono "infernale" che la contraddistingue è necessario appoggiare le labbra all'imboccatura in modo che possano vibrare e soffiare a più non posso. Sulle origini del nome di questo "strumento da stadio" non c'è ancora chiarezza, qualcuno parla di ascendenza zulu: vuvuzela vorrebbe dunque dire "far rumore" oppure "ronzio di uno sciame d'api".
Il maestro Riccardo Muti , da sempre attento alle nuove sonorità e alle infinite soluzioni tecniche applicabili al grande repertorio sinfonico-operistico, si è personalmente interessato al suono della vuvuzela e ha sperimentato il suo impiego in orchestra con grande successo.
"Conosco e impiego da anni trombe e trombette di vario tipo" ha detto il maestro Muti ad Anna Menichetti, inviata di Radio3 Suite , " da bambino ascoltavo per ore la banda di Molfetta e le evoluzioni dei solisti. La vuvuzela mi ricorda appunto la magìa della caccavella e del putipù, quei ritmi stupendi del Sud, le sagre, le tarante, le feste patronali, i Misteri.Verdi,Berlioz, Wagner, lo stesso Bellini, certamente Gluck e perfino Mozart sarebbero ben lieti di ammirare le prodezze della vuvuzela nelle loro composizioni, penso ai Requiem, all'Aida, alla Walchiria, al Don Giovanni alla Marcia di Radetzky, perfino."
Il maestro Claudio Abbado, intervistato sull'argomento a Lucerna, ha dichiarato: "Apprezzo l'entusiasmo dei tifosi e del mio amico Riccardo, ma non ritengo di dover impiegare in alcun modo la vuvuzela, ognuno suoni le proprie trombe e le proprie campane."
Lei 87 anni, lui 49 sposi in Versilia, ma e' bagarre
Ven 25 Giu
(ANSA) - LUCCA, 25 GIU - Il matrimonio era gia' fissato per lunedi' tra Ines Orsolini, 87 anni, e Daniele Bernardi, 49 anni,ma e' intervenuta la Procura di Lucca. L'annuncio delle nozze, con rito civile, ha scatenato non poche polemiche nella piccola comunita' versiliese per la grande differenza di eta' dei due sposi. Tutto era pronto, ma la procura di Lucca si e' formalmente opposta al matrimonio dopo un esposto presentato da una nipote della futura sposa per circonvenzione di incapace.
"Ma quale incapace" , ha urlato la sposina davanti al Comune, "Sono sveglia e arzilla come non mai, chiedetelo al mio compagno piuttosto!". "E' vero" ,conferma Daniele Bernardi, " confesso di non riuscire a soddisfare le sue richieste sessuali nemmeno dopo aver ingerito 10 pillole di Viagra, è una furia scatenata."
Il soprano Katia Ricciarelli, intervistata a Montegrotto Terme prima di un suo recital, ha rilasciato una breve dichiarazione: "L'Amore non ha età e gli uomini di oggi fanno acqua da tutte le parti...ma dove sono quei bei camionisti di una volta?."