Un altro grande dell'Opera ci lascia e si tratta di Cesare Siepi, voce tra le più belle e autorevoli del secolo che ci ha preceduti. Le caratteristiche principali del suo canto sono state la morbidezza , la nobiltà, la calda profondità del suono, il velluto uniti a uno stile e a una misura che solo pochi fuoriclasse in un secolo sanno e possono esibire.
Ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo Cesare Siepi , già anziano, in varie occasioni (Don Carlos, Favorita, Barbiere, Jérusalem, Requiem di Verdi, concerti) e non posso dimenticare l'autorità che sapeva esprimere a ogni frase, il legato quasi strumentale e il suo famoso registro basso così denso di armonici, un pedale d'organo.
Siepi come Don Giovanni
E' stato il grande erede di Ezio Pinza al Metropolitan di New York, debuttò giovanissimo in Italia come Sparafucile e la sua carriera esplose com'è ovvio fin dagli esordi.
Fu un sommo Don Giovanni (memorabili le recite salisburghesi sotto la bacchetta di Furtwaengler) , ma anche Figaro nelle “Nozze”, Sarastro, fantastico nel ruolo di Fiesco nel Simon Boccanegra di Verdi, Mefistofele sia in Boito che in Gounod, Filippo II in Don Carlos, Ramfis nell'Aida e ancora Zaccaria nel Nabucco,Padre Guardiano in Forza del destino, Baldassarre nella Favorita, un gustosissimo e tonante Don Basilio nel Barbiere di Rossini, sommo concertista, eclettico nel repertorio....un cantante di classe eccelsa.
Ci sono frasi legate indissolubilmente alla voce grande e pastosa di Siepi: “Non imprecare umiliati” dalla Forza del destino, “Ecco il mondo” dal Mefistofele, “Ella giammai m'amò” nel Don Carlos, “Splendon più belle in ciel le stelle” dalla Favorita in cui scendeva con facilità estrema al do1 basso , una nota sepolcrale che risuonava in tutto il Regio di Parma come fosse all'ottava superiore.
Era un uomo molto schivo, anche burbero negli ultimi anni di carriera (e di vita). Ebbi modo di intervistarlo per la Barcaccia in tre occasioni, ma sempre con qualche difficoltà : non amava parlare di sé, del suo passato, dei suoi colleghi. Odiava soprattutto l'assillo dei tanti fans (diciamo pure che Siepi, mito assoluto, era circondato da un'aura quasi sacrale) e soprattutto dei più insistenti, quelli che telefonano a tutte le ore senza pudore e senza vergogna. Dopo una diffidenza iniziale poco a poco si apriva e i ricordi delle stupende serate che lo videro protagonista, gli ascolti discografici, riuscivano a fargli cambiare l'umore e schiudevano le porte verso un Olimpo mai più ripetibile. Viveva tra Milano, sua città natale, e gli Stati Uniti, sua terra d'adozione. L'ultima volta lo incontrai a Vienna, era presidente d'un concorso di canto indetto dalla Staatsoper: lì fu affabile, sorridente, i modi del gran signore che fu sul palcoscenico, sempre, elegantissimo. All'occorrenza, quando voleva, sapeva essere burlone anche lui: a Parma, mentre Rosina nel Barbiere cantava la sua aria, Siepi dietro le quinte la imitava in falsetto, gorgheggiando “Ma se mi toccano, dov'è il mio debole”...una scena irresistibile.
Insieme al baritono Valdengo incisero il duetto “del Vermone”, così chiamato perché sulla musica del noto “Cheti cheti immantinente” del Don Pasquale, parodiavano le crisi del dottor Duroni, assillato dal verme solitario, soccorso dal dottor Liberini. Una gag formidabile che fu udita anche da Arturo Toscanini, il quale commentò: “Sporcaccioni! Non avete mai cantato così bene in tutta la vostra vita!”.
(ANSA) - NEW YORK, 24 GIU - Preservativo gratis per i bambini delle elementari: ci sta provando una scuola pubblica del Massachusetts. L'istituto e' finito in mezzo alle polemiche per aver annunciato che da settembre distribuira' condom agli allievi a partire dalla prima. 'Una assurdita', ha protestato il Massachusetts Family Institute. Ma il provveditore agli studi di Provincetown ha difeso l'iniziativa: 'Non c'e' eta' minima per l'inizio dell'attivita' sessuale'.
"Sono d'accordo con il provveditore", ha commentato a caldo il soprano Katia Ricciarelli, " Basta con atteggiamenti bigotti e retrogradi, l'amore- come dice la canzone- è la cosa più bella del mondo e poi ...ve la dico in Veneto ...baso non fa buso!".
Curiosità: più la coppia è stabile, più i partner ingrassano
Mar 22 giugno-
E' bene farsene una ragione: il matrimonio fa ingrassare. Uno studio pubblicato nel 2008 sul Journal of Economics and Human Biology, compiuto su 12 mila individui tra i 18 e i 40 anni, mette in evidenza come l'indice di massa corporea avesse registrato, dopo il matrimonio, un aumento dell'1,5 per cento tra gli uomini e del 2 per cento tra le donne. I motivi sono vari. I partner, una volta "sistematisi", non si danno più da fare, per rendersi attraenti. Inoltre, la vita sociale è più intensamente orientata verso occasioni conviviali. Uno studio più recente, pubblicato sulla rivista Nature, ha addirittura fatto emergere che le coppie sposate ingrassano di più, rispetto a quelle che coabitano soltanto. Meno la coppia è stabile, più alte sono le propabilità di dover presto tornare sul "mercato" ed acquistare, di conseguenza, un aspetto presentabile. E così la disintegrazione della famiglia porta con sé anche una buona notizia: sia gli uomini, sia le donne, dopo il divorzio, ritornano per lo meno al peso che avevano prima del matrimonio.
Il tenore Fabio Armiliato ha rilasciato una breve dichiarazione, non nascondendo il suo stupore "Io e Daniela (Dessì n.d.r.)siamo una coppia estremamente stabile e così è il nostro peso, sono almeno dieci anni che non aggiungiamo un grammo."
Di parere contrario Diego Armando Maradona: "Dopo il divorzio con Claudia (Villafane n.d.r.) ho riacquistato la silhouette dei tempi migliori... in 14 anni di matrimonio ero diventato una balena."
Ultim'ora
Scuola: a 85 anni consegue diploma di terza media
(ANSA) - NUORO, 18 GIU - Non e' mai troppo tardi. Luigi Mulas, pensionato sardo, ha conseguito il diploma di scuola media a 85 anni.L'uomo, di Perdasdefogu, in Ogliastra, ricordera' la giornata vissuta fra una delle piu' importanti della sua vita. Come un normale alunno di terza media e forse con la stessa emozione, si e' presentato davanti alla Commissione esaminatrice per sostenere il colloquio. Ha ottenuto il diploma nell'Istituto scolastico di Tortoli'. "Conto di conseguire la mia prima laurea al compimento dei 100 anni, per poi iniziare il praticantato presso lo studio di un mio zio avvocato, attualmente 97enne" ha detto Luigi Mulas all'inviato del Tg3 Sardegna " Ho sempre sognato di fare l'avvocato e questo è il momento giusto. Mi occuperò dei diritti dei pensionati."
La senatrice Rita Levi Montalcini ha inviato un telegramma di felicitazioni al neo-diplomato aggiungendo un laconico post-scriptum: "Perserveri".
Il tenore Placido Domingo, appresa la notizia, ha simpaticamente dichiarato al "Paìs" :"Mi sento un bambino, sono pronto a iniziare la mia quinta carriera."
Curiosità: Mondiali, scoppia tra i tifosi la Vuvuzelas mania
Gio 17 Giu
Si parla di Mondiali di calcio in Sudafrica ed è inevitabile non far riferimento alle vuvuzelas, delle trombe da stadio non più lunghe di un metro che all'inizio avevano catturato l'attenzione dei tifosi locali ma che adesso sembrano essere il pallino di ogni supporter. La vuvuzela classica è lunga circa 13 centimetri, pesa 120 grammi e produce un suono pari a 150 decibel. I negozi online la vendono a 8 euro circa ma comprandola direttamente in Sudafrica si può risparmiare parecchio, con la moneta locale, infatti, si acquista una vuvuzela a soli 2 euro e 50 centesimi. Per ottenere quel suono "infernale" che la contraddistingue è necessario appoggiare le labbra all'imboccatura in modo che possano vibrare e soffiare a più non posso. Sulle origini del nome di questo "strumento da stadio" non c'è ancora chiarezza, qualcuno parla di ascendenza zulu: vuvuzela vorrebbe dunque dire "far rumore" oppure "ronzio di uno sciame d'api".
Il maestro Riccardo Muti , da sempre attento alle nuove sonorità e alle infinite soluzioni tecniche applicabili al grande repertorio sinfonico-operistico, si è personalmente interessato al suono della vuvuzela e ha sperimentato il suo impiego in orchestra con grande successo.
"Conosco e impiego da anni trombe e trombette di vario tipo" ha detto il maestro Muti ad Anna Menichetti, inviata di Radio3 Suite , " da bambino ascoltavo per ore la banda di Molfetta e le evoluzioni dei solisti. La vuvuzela mi ricorda appunto la magìa della caccavella e del putipù, quei ritmi stupendi del Sud, le sagre, le tarante, le feste patronali, i Misteri.Verdi,Berlioz, Wagner, lo stesso Bellini, certamente Gluck e perfino Mozart sarebbero ben lieti di ammirare le prodezze della vuvuzela nelle loro composizioni, penso ai Requiem, all'Aida, alla Walchiria, al Don Giovanni alla Marcia di Radetzky, perfino."
Il maestro Claudio Abbado, intervistato sull'argomento a Lucerna, ha dichiarato: "Apprezzo l'entusiasmo dei tifosi e del mio amico Riccardo, ma non ritengo di dover impiegare in alcun modo la vuvuzela, ognuno suoni le proprie trombe e le proprie campane."
Lei 87 anni, lui 49 sposi in Versilia, ma e' bagarre
Ven 25 Giu
(ANSA) - LUCCA, 25 GIU - Il matrimonio era gia' fissato per lunedi' tra Ines Orsolini, 87 anni, e Daniele Bernardi, 49 anni,ma e' intervenuta la Procura di Lucca. L'annuncio delle nozze, con rito civile, ha scatenato non poche polemiche nella piccola comunita' versiliese per la grande differenza di eta' dei due sposi. Tutto era pronto, ma la procura di Lucca si e' formalmente opposta al matrimonio dopo un esposto presentato da una nipote della futura sposa per circonvenzione di incapace.
"Ma quale incapace" , ha urlato la sposina davanti al Comune, "Sono sveglia e arzilla come non mai, chiedetelo al mio compagno piuttosto!". "E' vero" ,conferma Daniele Bernardi, " confesso di non riuscire a soddisfare le sue richieste sessuali nemmeno dopo aver ingerito 10 pillole di Viagra, è una furia scatenata."
Il soprano Katia Ricciarelli, intervistata a Montegrotto Terme prima di un suo recital, ha rilasciato una breve dichiarazione: "L'Amore non ha età e gli uomini di oggi fanno acqua da tutte le parti...ma dove sono quei bei camionisti di una volta?."
La mozzarella blu dilaga e impazza, se ne interessa
la stampa estera.
Retroscena inquietanti.
2010-06-28 18:21
'Blue mozzarella' producer faces EU block
Commission wants sales stopped till it is sure problem is solved
(ANSA) - Rome, June 28 - The German company that produced the 'blue mozzarella' which sparked alarm among Italian consumers should be stopped from selling its goods until the problem is definitely solved, the European Union said Monday.
The blue mozzarella was first discovered earlier this month by a Turin housewife, who saw the cheese she bought at a supermarket turn an unsightly inky blue minutes after it was opened.
The discovery led to an order from health officials to seize some 70,000 similar packages of the German version of the famed Italian cheese, made by Milchwerk Jaeger and distributed in Italy by two discount chains.
Since then the blue mozzarella, which tests suggest probably changes colour because of a natural, non-toxic bacteria, pseudomonas fluorescens, in the water used to preserve it, has been found in 14 different European countries. ''The European Commission has decided to send a letter to the German health authorities to ensure that no dairy product of the Milchwerk Jaeger company be put on the market,'' Frederic Vincent, the spokesman for European Health Commissioner John Dalli, told ANSA. Vincent added that the sales block will be in force ''until we have official notification that the cause of the contamination has been eliminated''. Milchwerk Jaeger's owner Hermann Jaeger said the EU move was wrong as the problem has already been solved.
''This request is unjustified in my opinion,'' he told ANSA.
''The European Commission were happy with our company last Thursday and Friday when they came to visit us. ''The problem does not exist any more as they have seen.
The problem only regarded mozzarellas, not any other products. ''I'm surprised. I can't explain this decision,'' he said, adding that he hoped the authorities in Germany would not grant the Commission's request.
THE HORSE HAS BOLTED Italian farmers union Coldiretti, in contrast, welcomed the move, while stressing it was like ''shutting the stable door when the horse has bolted''.
''Structural measures are needed, starting with the obligation to state a product's origin on the label,'' it said. Jaeger said last week that the problem with pseudomonas fluorescens may have been caused by the water used for packaging being contaminated by a factory near one of his plants. Clinical tests done so far on the mozzarella have not revealed any toxic substances or harmful bacteria.
Prosecutors in the northern Italian city of Trento have opened a criminal probe into the case and the European Union has also started an investigation in conjunction with the Italian and Germany authorities. According to microbiologist Michele La Placa, pseudomonas bacteria is a problem for hospitals because it can multiply in the stagnant water of flowers brought to patients.
''Once again a falsified, foreign product has arrived on Italian tables presenting a potentially serious health risk which will certainly hurt the national economy.''
Commenti in italiano.
Il caso della Mozzarella Blu sta dilagando, creando panico in tutta Italia. Dopo aver ingerito alcune mozzarelle blu assieme a due suoi assistenti nella pausa pranzo delle prove di "Wozzek" a Madrid, il regista spagnolo Calixto Bieito ha notato , specchiandosi, un evidente cambiamento del suo naturale colorito ed è corso in ospedale. "Non mi sento a disagio,ha dichiarato Bieito alla stampa, " il blu mi dona e credo che d'ora in poi manterrò questo look. Dicono che come regista faccio vedere i sorci verdi, bene...da adesso saranno sorci blu."
Di diverso avviso il tenore Walter Fraccaro e il soprano Kerstin Lewis, i quali si sono ritrovati completamente blu nell'ultimo atto di Aida, dopo una caprese sospetta:"Il guaio è che questo colore non va via, se non dopo una settimana di dieta.Mia moglie mi scambia ormai per un puffo!", così ha detto Fraccaro, visibilmente contrariato.
Da ricordare un'altra celebre Aida, quella veronese firmata Pier Luigi Pizzi, completamente blu. Abbiamo raggiunto telefonicamente il maestro Pizzi ad Abu Dabi, dove si trova per allestire il "Ratto dal serraglio" di Mozart, e gli abbiamo chiesto se la mozzarella e la sua Aida avessero punti di contatto. "Sì, certo" , ha risposto Pizzi, " ora posso confessarlo, l'idea venne dopo aver saputo dello strano fenomeno e delle infinite possibilità del Blu. Del resto, scusate, Radames non canta forse Celeste Aida all'inizio dell'opera? Una Blue Aida non stona affatto!".
Traviata , ossia l’opera lirica più amata e forse più rappresentata in assoluto.
Non credo che esista un inno all’amore più completo ed esaltante di questo!
Amore... ma con l’idea della morte che si affaccia fin dalle prime battute dell’Opera per non abbandonarci più fino alla fine. “Amore e morte” doveva essere, in un primo tempo, il titolo vero del melodramma, imposto dalla severissima e intransigente censura del Teatro la Fenice di Venezia, in cui Traviata venne rappresentata nel 1853.
Traviata è Violetta Valéry...un nome fittizio, poiché la Signora delle camelie del dramma di Alexandre Dumas si chiama in realtà Margherita Gautier, ispirata a sua volta alla figura realmente esistita di una famosa demi -mondaine parigina del Primo Ottocento, Alphonsine Duplessis, conosciuta e frequentata dall'autore, avviata alla prostituzione da bambina e morta ad appena 23 anni.
Una demi-mondaine….che tradotto vuol dire “prostituta”…oggi diremmo meglio: Escort.
Di alto rango. ..
... a quei tempi le mantenute dei vari nobilastri e dei ricchi signorotti godevano di privilegi e di un rispetto speciali, addirittura più delle mogli, in certi casi.
Verdi vide probabilmente il dramma di Dumas al Théatre du Vaudeville di Parigi, nel 1852, e restò folgorato . Quale migliore occasione per legare finalmente un soggetto all’attualità e dare una sferzata alla cinica morale dei benpensanti, contro ogni convenzione e contro ogni convenienza.
Uno scandalo sessuale all'Opera, oltre 150 anni fa...quale inaudita novità dovette essere questa... eppure stiamo parlando del mestiere più antico del mondo, mai come in Dumas e in Verdi tali vicende furono esposte in modo tanto esplicito, diretto...e MAI un melodramma fu più attuale... Viene subito in mente il caso recente di una Signora delle camelie nostrana, collocata non a Parigi ma nella più insospettabile Bari:
“Sarà strano a dirsi, ma il primo incontro con Lei è avvenuto per strada.
...Incrociammo sul marciapiede una bellissima ragazza bionda che attirava gli sguardi, di donne e uomini. .. sarà lei? Era lei. La incontrammo qualche minuto più tardi e dopo un po' di convenevoli arrivammo al punto: ….Dal suo racconto emergeva la storia di una persona schiaffeggiata dalla vita e non solo in senso figurato. E mai una o più conversazioni avrebbero potuto rivelare tutto il dolore che la ragazza aveva dovuto sopportare, specie negli ultimi dieci anni della sua vita. Bisognava scrivere in maniera più ampia, soffermarsi su episodi trascurati dalla cronaca. Insomma, disegnare la donna e non la escort.
Mi disse di avere apprezzato il mio interessamento alla sua infanzia. Da anni nessuno glielo chiedeva più.
…. Il primo incontro si è svolto a casa sua perché i documenti relativi al residence e ai referti medici conservati dopo i ricoveri per le botte ricevute dal suo protettore erano veramente troppi.
E' stata dipinta soprattutto come la prostituta per antonomasia. In realtà …. Lei è romantica, avrebbe desiderato una famiglia, si sarebbe voluta sposare e in chiesa. .. Ci tiene a raccontare che in tutta la sua carriera non ha mai voluto cedere a chi le chiedeva sesso in cambio di una carriera più rapida. Racconta con passione che ha avuto solo tre uomini nella sua vita, l'ultimo dei quali è quello che l'ha messa sulla strada. Non è una prostituta, è solo una vittima. Ma nel nostro paese, cattolico e cristiano a fasi alterne, è il peccato che fa orrore, non il peccatore.”
Non è Dumas a scrivere ciò nel 1847 bensì Maddalena Tulanti, vicedirettore del Corriere del Mezzogiorno,che
dove la escort Patrizia D'Addario, oltre che fornire la sua versione sulla notte più celebre di Silvio Berlusconi, ha raccontato lo sfruttamento da parte del suo ex compagno, la morte del padre e il suo passato da illusionista. Com'è facile notare: una Traviata dei nostri giorni...
Patrizia D'Addario
Violetta Valéery: una giovane prostituta che dichiara apertamente di volersi divertire, “ Sempre libera degg'io…..folleggiare di gioia in gioia"……abbandonarsi ai "diletti del piacer”…..
Tutto questo a Parigi , la capitale del peccato ...… Ovviamente i problemi per Verdi furono tanti nel lontano 1853, e non solo con la censura, che si accanì soprattutto per il soggetto scabroso e per i riferimenti religiosi presenti nel libretto...
Il problema più grosso, nel vero senso della parola, fu la debordante presenza alla prima rappresentazione di una Violetta, tisica sì, ma decisamente troppo grassa,il soprano Fanny Salvini Donatelli.
Così scrisse di Lei un recensore dell’epoca:” L’agonìa della pingue Donatelli, obbligata a morire nella piena opulenza della sua persona, sollevò l’ilarità della platea e provocò la catastrofe.”
Abbastanza esagerato il pubblico veneziano! Come se le cantanti liriche fossero tutte anoressiche.Non dimentichiamo che Montserrat Caballé negli anni 70 a Parigi giunse a sfondare il letto nell'"Addio del passato". Montserrat Caballé
Il II atto è dominato dalla presenza austera e cinica del padre di Alfredo, Giorgio Gérmont. Il lungo duetto che segue la sua entrata è uno dei capolavori di quel “canto di conversazione” in cui Verdi gettò le basi del Verismo musicale. Per molti versi potremmo definire Traviata come la prima grande opera verista, nella piena accezione del termine.
Dalla Signora delle Camelie di Alexandre Dumas:
"Era, impossibile trovare una bellezza più affascinante di quella di Marguerite(...)
Mettete in un ovale di indicibile grazia due occhi neri ornati da sopracciglia dall'arco così puro da sembrare disegnato; velate quegli occhi di lunghe ciglia che, abbassandosi, ombreggino le guance rosate; tracciate un naso sottile, dritto, spirituale, con le narici leggermente dilatate da un anelito di vita sensuale; disegnate una bocca regolare, le cui labbra si schiudano dolcemente su denti bianchi come il latte; colorite la pelle col tono vellutato che avvolge le pesche non ancora sfiorate da alcuna mano, e avrete l'immagine di quella testa deliziosa.
I capelli neri come il carbone, ondulati naturalmente, o forse no, si dividevano sulla fronte in due larghe bande, e si perdevano dietro la testa, mostrando i lobi delle orecchie sui quali brillavano due diamanti di quattro o cinquemila franchi ciascuno.
Come potesse quella vita intensa lasciare intatta sul viso di Marguerite quell'espressione verginale, quasi infantile, che lo caratterizzava, è una cosa che dobbiamo accontentarci di constatare, senza poterla comprendere”.
Così Dumas nella Signora delle Camelie rievocava le sembianze di questa immortale figura, Alphonsine che diventa Margherita, e infine Violetta Valéry nella sua incarnazione musicale.
VERDI fotografò un aspetto tragico del destino di una donna, sia essa "pura siccome un angelo" o escort: IL GRANDE TORTO DI VOLER ESSERE FELICE AD OGNI COSTO.”