News
|
Giovedì 17 Giugno 2010 08:08 |
Una stimolante proposta:il "RECTUM-BAR"
Basta con i soliti noiosi tavolini all'aperto, i soliti drink, i soliti ambienti triti e ritriti: ora c'è il "Rectum-Bar" , il Bar che arriva al sodo!
E' la geniale creazione di Atlier Van Lieshout: posizionato all'ingresso del Museum Quartier di Vienna, esso ha la funzione di farci comprendere appieno il meccanismo operativo del nostro apparato digerente.
Come? Semplicemente invitandoci al proprio interno a sorseggiare amabilmente un Martini.
Tra i più assidui frequentatori il maestro Marco Tutino, ancora per poco sovrintendente presso il Teatro Comunale di Bologna. "Rectum Bar è un luogo familiare per me" , ha dichiarato Tutino durante una sua recente visita a Vienna , "Mi sento davvero come a casa. Del resto un mio collega compositore, Mozart, amò moltissimo soffermarsi su quella che molti considerano, a torto, la parte meno nobile del nostro corpo e che invece è fonte di ispirazione musicale. Ho terminato proprio in questi giorni la mia ultima fatica operistica, "Lo sciacquone redento" , e confesso di averne scritto la maggior parte delle note assiso al Rectum-Bar di Vienna, sorseggiando analcolici deliziosi e fantastiche tazze di thé verde.La musica va sempre di pari passo con la culinaria."
FERMATA ALL'AEROPORTO CON CINTURA CASTITA'
ATENE - All'aeroporto di Atene l'allarme è durato pochissimo: non era una cintura esplosiva, ma di castità, quella indossata da una inappuntabile signora inglese di 40 anni. Comunque, al suo passaggio, è scattato il metal detector, e quando gli agenti della sicurezza hanno controllato più approfonditamente con il rilevatore manuale hanno scoperto che la donna indossava una cintura di castità: è accaduto giovedì all'aeroporto di Atene.
Secondo il quotidiano greco «To Vima», la donna avrebbe detto che il marito l'ha obbligata a portare la cintura in stile medievale «perché aveva paura degli amanti greci» durante il breve soggiorno della signora in Grecia. La cittadina britannica ha potuto imbarcarsi sul volo per Londra solo dopo che il pilota si era personalmente assunto la responsabilità di averla a bordo.Presenti all'interno del veivolo l'onorevole Rosy Bindi, Irene Pivetti, la senatrice Paola Binetti (famosa per l'uso del cilicio) e il soprano June Anderson , che ha rilasciato una breve dichiarazione:"Sono questioni che non mi riguardano, io sono fidanzata con Vincenzo Bellini."
CLAMOROSO: DONNA PARTORISCE UNA RANA
TEHERAN, 16 giu - Una donna iraniana avrebbe partorito una rana. La notizia è riportata sul sito online della Bbc, che cita il quotidiano iraniano "Etemaad", fonte ufficiale. Secondo il giornale, il girino che ha poi dato origine all'anfibio si sarebbe introdotto nel corpo della donna, mentre questa nuotava in uno stagno, crescendo poi al suo interno.I medici hanno riscontrato nella misteriosa creatura caratteristiche simili a quelle umane, come nella forma delle dita e della lingua.La straordinaria rassomiglianza con il tenore Giuseppe Morino
lascerebbe presupporre perversi e sinistri scenari, non esclusi da coloro che indagano su questo straordinario quanto orripilante parto. Subito interrogato sull'argomento, da Assisi (città in cui si trova in severo esercizio spirituale), il tenore Morino ha dichiarato all'Ansa: "Non sono mai stato in Iran, né per cantare, né per insegnare. Non conosco questa donna e francamente non vedo alcuna somiglianza con il neonato, attendo la prova del Dna."
La storia della medicina annovera una serie di casi simili, che però si sono sempre rivelati frutto di credenze popolari.
|
News
|
Mercoledì 16 Giugno 2010 07:58 |
Sesso in pubblico per un miglior raccolto di banane?
ABC NEWS AUSTRALIA.
Le autorità in Papua Nuova Guinea sono a caccia del leader di un fantomatico culto pseudo-religioso che impone il sesso in pubblico allo scopo di favorire il raccolto di banane, il principale prodotto di quelle terre.
Lo "stregone", secondo il racconto dei testimoni, promette un miglior raccolto di banane in cambio di sesso in pubblico. Non solo, a chi ha opposto resistenza, sono state fatte minacce più o meno velate.
Ancora uccel di bosco il soggetto in questione, ed in senso letterale, visto che si sarebbe rifugiato nella foresta non appena la polizia si è messa sulle sue tracce.
Katia Ricciarelli , che si trova in Nuova Guinea, per un tour concertistico e il lancio del nuovo cd "Io le canto così" ha rilasciato una breve dichiarazione: "Ne ho incontrati di stregoni simili nel corso della mia lunga carriera, ma dagli sconosciuti non si accettano né caramelle né tantomeno banane!."
A volte i sensi di colpa sono davvero una brutta bestia: è il caso di un pensionato di Phoenix (Arizona), che, a distanza di 50 anni, ha deciso di restituire 2 libri presi a prestito nel lontano dicembre 1959 dalla biblioteca del suo Liceo e mai restituiti.
La bibiotecaria della scuola si è vista recapitare - insieme al pacchetto coi due libri - un biglietto di scuse e un assegno di 1.000 dollari.
Fonte: Prescott News
Il sovrintendente del Teatro Regio di Parma, Mauro Meli , in viaggio d'affari in Arizona ha dichiarato: "Ho ancora con me un cappuccio e un vecchio compasso prestati da un mio amico, l'agente Procinsky. Devo assolutamente restituirglieli, prima che mi aumenti il cachet di Maazel chissà a quali cifre!".
La forza del pensiero è ancora qualcosa di sconosciuto e tutto da indagare, ma con gli esperimenti bisogna andarci piano.
Questo, almeno, è quanto si apprende dall'esperimento finito male, in Cina, di un presunto mago che asseriva di potere fermare un treno con la forza del pensiero.
Il mago, di nome Wei e di soli ventidue anni, era convinto di essere un maestro nell'arte occulta cinese «Qi gong». Si è sdraiato sulle rotaie e ha atteso fiducioso che giungesse un treno: non si sa se confidasse realmente dei suoi "superpoteri" o della prontezza di riflessi dei conducenti del treno, fatto sta che la forza del suo pensiero non è bastata e Wei è stato ucciso sul colpo.
"Sono molto addolorato per la notizia" , ha dichiarato il tenore Giuseppe Sabbatini, "In Cina sono ancora oggi assai popolare e in parte mi sento responsabile dell'accaduto, poiché dopo un "A te o cara" (dai Puritani di Bellini) particolarmente esoterico, riuscii a far spegnere tutte le luci in sala, che si riaccesero miracolosamente solo dopo aver smesso di cantare. Il mago Wei era presente e mi confidò in camerino questo suo progetto: voleva che cantassi io per far fermare il treno in corsa, ma non accettai. Ero impegnato altrove. "
|
Note
|
Martedì 15 Giugno 2010 08:23 |
Rigoletto,Rieti
Maurizio Rinaldi proveniva da una famiglia molto importante, “fatta” di musica. Suo padre era il noto critico del Messaggero, sua madre musicista, i suoi fratelli, Alberto “Dado” un grande baritono e Sandro, un caro indimenticabile amico (scomparso prematuramente nel 1989).
Maurizio era il più irrequieto, diciamo pure l'enfant terrible (anche se pure Dado non scherzava: restò celebre la sua audizione con il famoso agente Hollaender, a cui inviò un nastro registrato artatamente con la voce di Bastianini nella cavatina di Figaro!). Di Dado resterà memorabile la risposta che diede a Rodolfo Celletti dopo la stroncatura; il critico aveva scritto un lungo articolo con tutta una disamina dell'opera e della sua genesi, nella prima parte, mentre nella seconda parte aveva espresso i suoi pareri sui cantanti, con velenosi strali rivolti ad Alberto Rinaldi. Questi lo chiamò a telefono e disse: “Pronto? Maestro Celletti? Sono Alberto Rinaldi: in questo momento sono seduto sulla tazza del cesso e sto cagando. Ho letto metà del suo articolo, con l'altra metà mi ci pulisco il culo! Arrivederci.” E appese.
Maurizio, dicevo, era il più irrequieto e cinico dei tre fratelli. Quando il povero Sandro, uomo mite e bonaccione, lodò un famosissimo soprano di cui non voglio fare il nome (perdonatemi, ma ogni tanto...) , Maurizio diabolicamente lo interruppe :”Aoh, ma cche stai a ddì??! Ma se annavamo a teatro ppe' ride?!!!”.
Con l'aiuto fondamentale di Franca Valeri, sua compagna e prima estimatrice (la grande Franca aveva una venerazione autentica per lui) , Maurizio aveva creato il Concorso Mattia Battistini a Rieti, che si rivelò una autentica e validissima fucina di talenti. Grazie al suo impegno su Rieti, 24 ore su 24, la coppia Rinaldi-Valeri costruì un centro d'avviamento al teatro capace di laureare gran parte di coloro che oggi calcano i palcoscenici italiani e internazionali, con risultati di assoluta eccellenza.
I vincitori preparavano l'Opera studiando la parte musicale con Rinaldi e quella scenica con la Valeri, in alcune leggendarie sessioni di perfezionamento presso la villa sul Lago di Trevignano. Ne accadevano di cotte e di crude,molti episodi sono irriferibili, ma alla fine del tirocinio una cosa era certa: la parte la sapevi “marcia”, come si dice in gergo...potevi cantarla anche rovesciata.
Le sfuriate di Maurizio hanno fatto epoca come le sue sbandate per le concorrenti più carine. Durante un concorso in cui era prevista la Lucia di Lammermoor, poi vinto dalla fantastica Bonfadelli , stufo di ascoltare venti minuti di Pazzìa ripetuta per decine di concorrenti, si alzò e urlò :” Mo' basta, mme so' rotto li coj....ni co' sta ' lagna...Cuello che conta è er mi bbemolle, quindi mo' me fate sentì er mi bbemolle....ssi cce l'hai passi, sinnò tte ne vai a casa!”. Dopodiché si avventava sul pianoforte , dava una zampata per l'accordo e le poverette in fila dovettero eseguire soltanto la puntatura finale, un mi bemolle sopracuto dietro l'altro. Una scena incredibile.
Un giorno , ero a casa sua in via di Roccaporena al Fleming, a Roma, squilla il telefono...l'Opera di Roma. “Pronto maestro Rinaldi?” , “Sine” fu la risposta, “Maestro, qui è la segreteria artistica dell'Opera....Lei sarebbe libero per Ernani a maggio e se sì , può cortesemente dirmi il suo cachet” , risposta di Rinaldi “UN MIJARDO!” , e appese il telefono. Poi urlando :”Sti' stronzi! Mmo' se ricordano! Io l'Opera a' faccio come dico io e dove vojo io...e ssi me vojono...pagheno un mijardo!”. Carattere impossibile ma musicista a 360 gradi. Disponeva di orchestre per lo più scalcagnate e raccogliticce, ma le faceva suonare: ricordo una selezione di Aida a Rieti abbastanza impressionante, con Gisella Pasino mezzosoprano (bravissima, tra l'altro) , il tenore sardo Mastino, se non ricordo male (si bemolli fantastici, mai più sentiti) e il basso Danilo Rigosa, bel colore e misuratissimo, un 'Aida che non avrebbe sfigurato alla Scala o al Met per la giustezza dei tempi, il fuoco sacro che ardeva frase per frase e la passione dei solisti.
Maurizio Rinaldi aveva il vizio dell'alcol,non l'ho mai visto senza il suo bicchiere di whisky in mano, era un uomo disordinato, bohèmien nell'antica accezione del termine, si perdeva dietro a storie amorose complicate ...non avrebbe mai potuto fare la grande carriera: troppo poco diplomatico, troppo poco ruffiano, troppo poco “cane da riporto” (come diceva con una felicissima espressione un altro Artista con la A, Franco Bonisolli).
Nell'Opera , come nella vita, non basta il talento allo stato puro (e Maurizio ne aveva da vendere) ma occorre un ordine interiore, fatto anche di ipocrisia, furbizia, savoir vivre e savoir faire. Doti che invece latitarono clamorosamente in questo ormai mitico demiurgo. |
Note
|
Martedì 15 Giugno 2010 06:57 |
Con l'arrivo del caldo si assiste immancabilmente al rito della spogliazione, partendo dal presupposto (errato) che più ci si denuda meno caldo si avverte.
L'italiano è abituato al caldo, il nostro umidissimo paese è al centro d'un bacino percorso da correnti calde, venti tiepidi, caratterizzato da fauna e flora tipici di zone calde, se non torride.
Eppure la frase si ripete immancabile, non appena la temperatura sale oltre i canonici 22 gradi: “Ma che caldo fa?”....la scoperta dell'acqua calda.
Le prime panze all'aria fanno la loro tragica comparsa già verso maggio, ma è a giugno che esplode l'esposizione urbi et orbi dell'epa. Sono quei rotoloni così amabili, fatti di trigliceridi aggiunti e accumulati durante l'inverno: un tempo venivano esibiti dai muratori , generalmente in canotta, o dagli addetti alla manutenzione delle autostrade, arsi dal sole ma dal pancione colmo di birra, tronfio e fiero come quello di Falstaff. Le italiche donne, soprattutto le matrone del centro-sud generate dalla Dea Pomona, grazie a una scellerata moda che prevede da qualche anno pantaloni a cinta bassissima e minigonne-coprimutanda , sfilano imperterrite lungo via del Corso per lo “struscio” , che si risolve in un defilé socio-gastronomico fatto di cotechini, ciambelle, cascatelle di cellulite (anche a 8 anni), meloni e cocomeri in bella vista, un vero carnaio . Mi chiedo: ma se la natura e la genìa creano un popolo nano, con fianchi larghi e culo basso....perché aumentarne le dimensioni in larghezza con un menù quotidiano fatto di carboidrati e grassi in eccesso?
Preoccupante il fenomeno dei bimbi grassi se non direttamente obesi. "Mangia a mamma! Mangia a papà!" , genitori assassini simili alla Strega di Haensel e Gretel, infilano la salsiccia in bocca al pargolo, per renderlo appunto più simile a papà, a mammà, a nonno e soreta....con l'effetto inevitabile di un quadro di Botero.
La mescolanza con i turisti stranieri (famosi per essere seminudi anche in inverno) dà luogo, soprattutto a Roma in questa stagione, alla rappresentazione moderna d'una Torre di Babele in cui, più che le lingue (ormai tra loro simili), si mescolano gli abiti.
A Piazza del Popolo, in pieno giugno, vedrai il gruppo americano sorridente nei suoi hot-pants , il marocchino in sciammerica, l'indiano col turbante, lo sbarbatello romano con i jeans calati sotto-mutanda, l'onorevole in giacca scura e cravatta seguito dal portaborse-clone, le due amiche grasse che si tengono per mano, la fotomodella che transita ad ampie falcate con occhialoni neri e abito firmato. Un Carnevale di Rione , che si avvicina molto a un provino felliniano o a una sagra di paese.
Preoccupante il trionfo della ciccia, già registrato nelle palestre piene di volenterosi. L'italiano, si sa, abbonda in cibo e consuma almeno il doppio delle calorie necessarie a vivere decorosamente. La luganega, la rosticciata, il plateau dei formaggi, la bufala divorata a chili, fanno bella mostra di sé nelle silhouettes delle itale genti: bambini obesi con gelato o panino in mano, madri e nonni con almeno una trentina di chili in più, uomini di mezza età ma di peso doppio, ragazzi con pancetta e fianchi da danzatrice turca.Il grasso accumulato lateralmente viene romanticamente chiamato "le maniglie dell'amore", tanto per giustificare una nuova magnata di tagliatelle al ragù o una cofana di tortellini.
Con l'estate alle porte e le spiagge che attendono le inesorabili passerelle in costume, l'italiano cerca di diminuire l'introito di grassi e cibi insani: la pasta una sola volta al giorno, invece che due; qualche panino in meno; via la pizza con la mortadella distesa, più frutta, certo, ma soprattutto stupidissimi pranzi e cene saltate, credendo così di evitare l'arrotondarsi delle forme. Subentra l'anoressìa da slip e la febbre da palestra.
Ho osservato che, dopo un periodo di vuoto, la palestra torna a popolarsi tra aprile e giugno: sono i mesi che occorrono per scolpire ciò che si può, quasi disperatamente. Il tapis-roulant vola come una rotativa tipografica e sopra vedi un'umanità impazzita.
|
|
|