".....DELLE VECCHIE FA CONQUISTA
PEL PIACER DI PORLE IN LISTA "
(Mozart, Don Giovanni,atto I)
L'Italia attuale , ossia il mantello di Arlecchino che sempre è stato
nel corso dei vari eventi storici, politici e sociali che hanno coinvolto
questo stravagante, assurdo paese, si manifesta in tutta la sua
variopinta fisionomia attraverso la sarabanda dei partiti che si
presenteranno alle Elezioni 2013.
Popolo individualista e per questo ingovernabile, l'italiano in tempo di
crisi si rifugia nella coltivazione del proprio orticello e vede nell'ap-
puntamento elettorale non una occasione per creare un Parlamento
degno di questo nome, più agile, più semplice, meno confuso e
confusionario, ma anzi si crogiola all'idea sublime di crearsi un
partito personale. Insomma: il caos, humus ideale per l'italiano medio (e
consentitemi, mediocre) , regna sovrano nell'elenco tragicomico
delle cosiddette liste elettorali.
Tra i nuovi partiti troviamo materiale per una fiction o , se si
preferisce, per un Varietà d'altri tempi: a parte il partito
"Vogliamo vivere" fondato da Emilio Fede, mi pare importante
"Democrazia, Natura, Amore" (DNA) proposto da Ilona Staller, la
nota Cicciolina già deputato per conto dei Radicali molti anni fa.
Il record dell'abbondanza e dell'esagerazione partitica lo detiene la
Sicilia , con cantieri aperti sia nel centrosinistra, nel centro che nel
centrodestra. Leoluca Orlando ha rimesso in pista la Rete, aggiungendovi
una data, il 2018, che fa tanto pensare a una profezia Maya
posticipata. Nel centrosinistra dovrebbero partecipare anche
Il Megafono del presidente della Regione, Rosario Crocetta,
e il Movimento per il territorio di Nello de Pasquale, supportato da i
circoli socialisti, una fetta della frammentata diaspora.
Nel centro, Raffaele Lombardo tornerà in campo con il Partito dei Sicilia,
ex Movimento per l’Autonomia, Gianfranco Miccichè con il Grande Sud.
Facciamo fin d'ora un grande augurio agli elettori siciliani, che
avranno l'imbarazzo della scelta come quando si entra in una delle
loro meravigliose pasticcerie.
Silvio Berlusconi ha depositato nove simboli per cinque nuovi partiti, uno
dei quali si dovrebbe chiamare “Il centrodestra italiano”, una sigla –
Centrodestra nazionale – molto simile a quella depositata da Ignazio La
Russa per conto degli ex An che si preparano alla nascita di
un nuovo schieramento dalle ceneri del Pdl rottamato dal Cavaliere.
I marchi di Berlusconi, allo stato attuale, sono ben sedici, nove dei quali
registrati in luglio. Fra i marchi più gettonati, “Italia che lavora” e
“Grande Italia”.
Stefania Craxi, restando nel Centrodestra, ha lanciato il suo partito, che
si chiamerà Riformisti italiani. Da una costola del Pdl nasce Italia Libera,
tenuto a battesimo nei giorni scorsi da parlamentari usciti dal Pdl.
Ricordiamo anche il movimento di Renata Polverini, Presidente
della Regione Lazio uscente. Si chiama Città Nuove. In effetti giusto
una "città nuova" potrà ospitarla dopo la figuraccia rimediata dalla
sua giunta .
Nel paniere dobbiamo mettere anche altre sigle, la cui sorte è davvero
imprevedibile, come Destra Sociale, il Partito Pirata e Alba Dorata ,
queste ultime due importate da Germania e Grecia, con tutto
l'inquietante fardello che rappresentano.
Cristiano Magdi Allam eurodeputato di centrodestra, che tiene
l'Islam in gran dispetto, ha annunciato la discesa in campo con il
Movimento “Io amo l’Italia”, un titolo che vedremmo benissimo
per l'ultimo CD di Placido Domingo.
Italia Libera conta su dieci parlamentari, che per ora parcheggiano nel
gruppo misto e dovrebbe approdare nell’area di centro, una “zona” vicina
a Luca Cordero di Montezemolo, il Ministro Riccardi e il segretario
nazionale della Cisl, Bonanni (Manifesto verso la terza Repubblica).
Singolare che per una ipotetica Terza Repubblica i candidati siano
arnesi efficientissimi della Seconda se non della Prima!!!?
Pieferdinando Casini prepara la sua Lista per l’Italia insieme a Gianfranco
Fini, ormai alla disperata ricerca di una nuova collocazione.
Con Montezemolo? Forse. Comunque vada, con una piattaforma
elettorale che propugna il Monti-bis. Anche il Fli di Fini dovrebbe
debuttare, ma è possibile che venga “accolto” in un contenitore meno
impegnativo e soprattutto meno soggetto a flop elettorali.
Nel centrosinistra sono in incubazioni tre partiti, o movimenti: la Rete,
“Diritti e Libertà”, di Massimo Donadi, ex
capogruppo Idv, gli “Arancioni” di Luigi De Magistris, che cavalca
l'onda lunga del successo come Sindaco di Napoli. Successo più
mediatico che reale: la spazzatura continua a esserci ma se ne
parla di meno, forse perchè il clima rigido ne attenua il caratteristico
lezzo.
Il Movimento 5 Stelle, l'unica vera novità di rilievo in
questa sorta di cimitero degli elefanti, attualmente è in leggero calo
nei sondaggi che lo vedono comunque come secondo partito in
Parlamento.
E Mario Monti? Tutti i partiti lo vogliono e tutti lo chiedono, come
Figaro, ma i sondaggi rivelano che il 70% degli italiani sarebbe
lietissimo che emigrasse in altri paesi. La sua decisione su una
eventuale candidatura verrà il giorno 21 dicembre, come nei
migliori rituali segreti...ma c'è da scommettere che opterà per un
buen ritiro strategico. Il mandato del suo unico e maggior protettore,
il Presidente Napolitano, scade in primavera. Da quel momento
Monti sarebbe solo, perduto e abbandonato.
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