ATTILA di G.Verdi , ON LINE Opera COMPLETA
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Lunedì 15 Luglio 2013 08:01
                                

NUOVO ALLESTIMENTO DELL’OPERA ATTILA

CON LA DIREZIONE DI DONATO RENZETTI E LA REGIA DI ENRICO

STINCHELLI

 

21, 23, 25 giugno 2013

 

Nella ricorrenza del bicentenario verdiano e in occasione della Festa della Musica 2013 la Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste ha programmato la messa in scena di un nuovo allestimento dell’opera ATTILA di Giuseppe Verdi, interamente prodotto nei propri laboratori.

Lo spettacolo sarà rappresentato venerdì 21 giugno 2013 alle ore 20.30 e replicato domenica 23 giugno alle ore 18.00 e martedì 25 giugno alle ore 20.30.

E’ affidato alla direzione e concertazione del M° Donato Renzetti e alla regia di Enrico Stinchelli,

conduttore di popolari programmi radiofonici Rai come La Barcaccia e divulgartore musicale. Le scene sono di Pier Paolo Bisleri.

La scelta di mettere in scena Attila è consona al percorso che la Fondazione ha seguito per le celebrazioni verdiane scegliendo del compositore le opere che hanno una attinenza con il territorio del Friuli Venezia Giulia. Da qui, la proposta de Il Corsaro con cui si è inaugurata la stagione Lirica 2013 che ebbe infatti la sua genesi e il debutto assoluto proprio a Trieste, e di Attila dopo il debutto veneziano del 17 marzo 1846, ebbe la sua seconda rappresentazione proprio nel Teatro Lirico di Trieste, allora Comunale. Espressione dell’ ardore risorgimentale degli anni giovanili di Verdi, l’opera presenta un interesse rilevante anche per il territorio regionale essendo in parte ambientata ad Aquileia che con la sua basilica è ancora oggi nell’immaginario collettivo il simbolo della cristianità e crocevia di diverse culture e correnti spirituali dall’oriente all’Europa settentrionale.

Personaggi e Interpreti: Orlin Anastassov (Attila), Anna Markarova (Odabella), Venteslav Anastasov (Ezio), Like Xing (Foresto), Antonello Ceron (Uldino), Gabriele Sagona (Leone

Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico

Giuseppe Verdi di Trieste

 

      Opera  completa   on  line

 

       

 

 
OMAGGIO a CARUSO, OGGI volendo...si può
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Domenica 07 Luglio 2013 18:34

 

                 

Dopo  l'orrendo  "oltraggio"  visto  su RaiUno, vogliamo  riconsacrare  il

nome  del  grande  tenore  Enrico  Caruso  con un nostro  personale

"omaggio" , impulso irresistibile  che  ci  viene  dal  cuore  e  dalla

smisurata  passione  che  nutriamo  per uno dei  grandi  miti  della

storia  operistica.

Per  sfuggire a  ogni  accusa  di "passatismo"  o  per  non  fare  la

solita  figura  del  "laudator  temporis  acti" , preferisco   stavolta

lasciare  da  parte i nostri adorati   Gigli, Schipa, Del Monaco, Corelli,

Di Stefano, Pavarotti  e  affidarmi ai  tenori  DI  OGGI, tutti  perfettamente

in grado   di  stabilire  un ideale  ponte  tra  la  grandezza  di  Caruso

e  il secolo  che ci separa  da  lui.

Dato  che il  programma infausto ebbe  luogo in Sorrento,  inizieremo

il nostro  percorso  musicale  proprio  da  lì....

 

                 

 

Marcello  Alvarez  è  oggi  uno  dei  massimi  interpreti al  mondo di un

repertorio tipicamente  lirico spinto, che  spazia da  Verdi a   Puccini.

Di  voce  più chiara  nel  timbro  e  più leggera, il  tenore  sardo

Francesco Demuru, in arte  Demuro, si  è  distinto  nei  ruoli  di 

Alfredo, Duca  di Mantova, Ernesto in Don Pasquale, Fenton  in   

Falstaff   ed  è  attualmente applaudito nei  più  grandi  teatri  del mondo,

Scala  inclusa.

 

                     

 

Francesco Meli è attualmente  una  delle  punte di diamante  della  scuola 

tenorile  italiana  e  si  è  ormai segnalato in tutto il mondo  come  uno

dei migliori interpreti del ruolo  di  Nemorino  in Elisir  d'amore, Alfredo

in Traviata, Duca  di  Mantova, Riccardo  in Ballo in maschera. Tra  le  sue

doti  principali  la  bellezza  del  timbro, il fraseggio  nitido  e  attento

alla  dinamica  e  ai  colori, la  dizione  perfetta.

 

                     

 

Vittorio Grigolo  è  un altro  tenore   facente  parte  il  cosiddetto

"made  in Italy" , entrato a  buon diritto nel  grande  giro  internazionale

che  lo vede  impegnato tra  Scala, Metropolitan  di  New  York  e

Covent Garden. Le  sue  migliori caratteristiche  sono la  musicalità,

la  comunicativa, l'estroversione  guidate  però  da  una  invidiabile

sicurezza  tecnica.

                   

 

A  riprendere  il  mito  di  Caruso addirittura  sugli schermi, dopo  il  'caso' 

Lanza  ,  è  stato il tenore  romano Gianluca  Terranova che 

contrariamente al  celebre predecessore  ha  sempre svolto  una  carriera 

nei teatri.

Qui  è  impegnato  nella  famosa  girandola  dei  "do"  ,  "Amici miei",

tratta  dall'edizione  in italiano della  "Fille du  régiment"  di  Gaetano

Donizetti

 

                         

Il  tenore  siciliano  Marcello Giordani è oggi uno dei  più richiesti

al Metropolitan  di  New  York, alla  Scala  e  nei  massimi  templi

della  Lirica  per  le  opere  più complesse,  quelle  che  fanno  tremare

gli  altri  , quelle  dove  sono  richiesti  acuti e  sopracuti,  resistenza

e  impegno  senza  sconti

 

                  

 

La  bellezza  vocale e  la  proprietà  stilistica   fanno di  Giuseppe

Filianoti  di qualità sopraffine,  quello  che si  chiama  un fuoriclasse.

Eccolo  al  suo  debutto americano  in una  delle  arie  da camera

che  Caruso rese  celeberrime  grazie  al  disco

 

                       

 

.....e  se  proprio  si  doveva  assegnare  un  "Premio Caruso"  , al  posto

del signor  Cocciante  (che  ho sentito chiamare  in maniera  improvvida

  "maestro") , posso  senz'altro  offrirvi  non  uno, ma  almeno  5  nomi:

il  primo in ordine  alfabetico  è  quello di Gianfranco Cecchele, che

sarebbe  stato  certamente  lieto  di ritirarlo.  Ampiamente  meritato  per

la  splendida  carriera  e  per aver  tenuto alto  il nome del  BUON CANTO

oltre che  belcanto   in tutto  il mondo

 

                     

 

Secondo in ordine  alfabetico  per  un Premio Caruso  più  che  meritato

il tenore  Salvatore  Fisichella,  straordinario belcantista  dalla  voce 

agile  ed estesa, una  sicurezza  per  ogni  direzione  artistica  e  per il 

pubblico  che  sapeva  di  potersi  godere  in tutta  tranquillità  uno

spettacolo, fossero i Puritani  o  il  Guglielmo  Tell, il Rigoletto  o  la

Bohème

 

                  

 

La  forza  dirompente  di  un timbro  privilegiato  e  l'inusitata

potenza  di uno strumento  che  è  raro  trovare  tra  i  tenori, lirici

o drammatici  che  siano,  consente a  Giuseppe  Giacomini  di 

poter  meritare  benissimo  la  statuetta  dorata  ingiustamente

sequestrata  dal  signor  Cocciante, non foss'altro  che  per  questa

esecuzione ,  che  ora  vi  propongo. Si tratta  della  Fanciulla  del

West, aria  del  III  atto, una  delle  opere  di  cui  Caruso  fu  primo

interprete

 

             

 

              

 

Un altro  Premio Caruso  potrebbe  andare a Nicola  Martinucci, che

comunque lo ha  ritirato  pochi  giorni  fa  a  Lastra  a Signa, dove

Caruso  fece  costruire  la  più amata  delle  sue  magioni. Martinucci

è  uno  degli  ultimi  grandi  tenori  lirico  spinti  in circolazione e 

ancora  in   piena  forma   , come  tutti coloro  che  sanno  cosa  vuol

dire  SAPER CANTARE, eccolo  nel  suo  Improvviso  dall'Andrea 

Chénier  di  Giordano

 

            

 

...last  but  not  least   Giorgio  Merighi, un altro  tenore di  grande  scuola,

interprete  di  innumerevoli  Aide, Tosche, Carmen,Fedore,

cantate  in ogni  dove e sempre  con  straordinaria  tenuta  e  squillo

vincente

 

              

 

....può  bastare?

 

              

 

           

 



 
OLTRAGGIO A CARUSO su RAIUNO, cronaca e commenti
News
Sabato 06 Luglio 2013 11:57
  •  
  •                        caruso_1__copertina                                          
  • II Barone di Mareste , citando  Sainte-Beuve (Nouveaux Lundis,III), decretava :
  • "Il cattivo  gusto  porta al delitto."
  •  Invero  molti  telespettatori, anche  digiuni  di  opera  lirica, avrebbero volentieri
  • ucciso  qualcuno, magari  gli  autori  oltre che i conduttori e  gli artisti responsabili
  • dello spettacolo  nomato   "Una notte  per  Caruso"  andato in onda  ieri sera
  • sulla  rete ammiraglia.
  • Lo si desume  leggendo   con attenzione  il resoconto, attimo  per  attimo, riportato
  •  qui di seguito, fedelmente trascritto dal  gruppo  "Enrico Stinchelli Official  Fan
  •  Group"  di  Facebook.
  •  Si tratta  di  oltre 700 interventi  a  commento della  serata, così  come si presentava
  • davanti  agli occhi e  purtroppo anche  davanti alle  orecchie  dei  telespettatori
  • italiani. Una  "prima serata" ,come  suol  dirsi, che prendeva  a pretesto  un nome  importante, leggendario, quello del  tenore  Caruso, il quale  entrò  negli annali
  •  della  Storia , appunto,  come  "cantante  d'opera".

  •                         caruso
  • L'opera  lirica  italiana  è, assieme alla gastronomia,   alla  moda  e  ai beni culturali,
  •  una  delle ragioni  per  cui  un italiano non debba  vergognarsi all'estero.
  •  E'  sicuramente  la  ragione  per  cui  vale  la  pena  di  imparare  l'italiano, in un
  •  mondo  in cui  l'italiano  conta  quanto il due di coppe a briscola  di  bastoni.
  •  Sono italiani  i  libretti  delle  opere  più  amate, sono italiani i  termini dinamici
  •  apposti  in partitura  dagli  autori, fu un italiano  l'inventore delle   note  musicali,
  •  l'Opera  nacque in Italia.
  •                         
  • Ora, l'Opera  suppone  un minimo di conoscenza  della medesima  e  una  minima  cultura  di  base, quella che malamente  fornisce la  scuola  pubblica  o  l'educazione
  •  in casa, ammesso che si  appartenga  a famiglie  decenti, naturalmente. Certo,
  •  non se  si  proviene  dalle  caverne  o  da  realtà  sub-umane, che  in questa  sede
  •   non  possiamo  considerare  ma  solo  compiangere. Gli autori  del  programma  di  RaiUno, i responsabili della  trasmissione e della  sua  orrida  fattura  e  cioé  del pauroso  mélange etnico-pop-sfigato collocato sul  palco  di una  irriconoscibile
  •  Sorrento, sono certamente  dei cavernicoli  culturali, per  i  quali  l'ignoranza 
  • (intesa  come  assoluta  NON conoscenza  delle  persone, della  storia  e  dei  fatti)
  •  è una  condizione  fissa, rassegnata  e  conclamata. Spinoza, pensando esattamente
  • a   questa  genìa perniciosa, dannosissima, produttrice  in laga  scala  di  altra
  •  ignoranza, aveva  individuato  bene quanto  l'ignoranza  sia immorale .

                               caruso_IGNORANZA

  • Perchè ricordando  un  grande  tenore  d'Opera NON  si  può, è  IMMORALE proporre
  • al  pubblico  un  tale  pasticcio avariato, in cui  gli unici  istanti  vocali degni di  questo nome  siano affidati a  spezzoni  di Mario Lanza  (per inciso, un  divo  cinematografico  dotato di bella  voce, che  non  fece  mai una  carriera  di  cantante  d'opera), spacciato  per  "erede  di  Caruso" ;  NON si  può su  due  ore e  passa  di  spettacolo far  sfilare
  •  in passerella  personaggi  quali Amanda  Lear, Enzo Iacchetti,Memo Remigi, Fiorella  Mannoia &  C.  nel  nome  infangato  di  Enrico  Caruso (che c'entra?  Chiamate  la  serata  "Una notte per Sorrento"   e fate  prima!);NON si  può  vedere  il signor
  •  Papaleo (uno dei  'comici' meno  comici mai visti) litigare  con uno smoking evidentemente  mai indossato  prima e prodursi  in  spaventosi  duetti, supportato
  •   dalla  signora  Saluzzi, adusa  a  salotti  poltici  e  qui  quanto mai  pesce  fuor
  •  d'acqua;  NON si  può riempire  il minestrone  di  spezzoni  tratti  dalle  teche  Rai,
  •  tanto  per far  passare  il  tempo) ;   NON si  può  premiare  con la  statuetta
  •  carusiana  placcata  d'oro  quel  coboldo strano  di  Riccardo  Cocciante,   che  non
  •   ho  capito se  è un  santone   alla  Sai  Baba, un  profeta, un poeta  maledetto o un urlatore  (come lascerebbero facilmente supporre  le  sue sgangherate  interpretazioni  vocali).
  •                            caruso3__premio_a__cocciante
  • Semplicemente: non si  può. Con Caruso  e  con l'Opera  non ci azzecca.  E'  altamente diseducativo.
  • Cosa  si  sarebbe  dovuto o potuto fare?  Invitare  dei  cantanti  d'opera , forse?  Perchè  no?  Cos'è??  Avete  paura  dell'  Opera, probabilmente.  Avete soprattutto  paura  della  vostra  abissale  ignoranza,  avete  paura  della  bellezza  poichè  essendo  la  bruttura  umana  personificata  non volete  che  vi si veda  la  faccia. L'Opera  non va  in Tv,
  •  signori miei, perchè  è  troppo bella  e  perchè  richiede  una  sintonìa  e una  sensibilità  IMPOSSIBILI  per  questi  aridi  schiavi  dell'audience.
 
ANGELA & ...demoni
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Martedì 02 Luglio 2013 16:01

                                             

 

Angela Gheorghiu è una  delle  star  internazionali  più  note  e  amate.

La  vicenda  del  suo  lungo matrimonio  con il tenore  Roberto  Alagna ha

spesso  coinvolto  le  pagine  "rosa"   più  che  la  cronaca  musicale,

sebbene  il legame  con   la  EMI abbia  prodotto  parecchi  cofanetti

operistici  e  concerti  importanti.

Ora, l'interruzione di  questo rapporto, già  nota  da  tempo,  presenta  una

macchia abbastanza  grave, come si evince dalla  notizia  pubblicata  oggi.

La  Gheorghiu accusa   l'ex  marito  di  essere  stata  malmenata.

Don José, insomma, di nome  e di  fatto.

 

               alagna_manesco

Roberto  Alagna  , dal  canto suo, si  era  già  distinto  per  il  carattere

focoso  e  incline al  manesco.  Durante una  prova  d'assieme  dei

"Pagliacci"  a  Ravenna, giunse  a  mettere  le  mani addosso al  maestro

Riccardo  Muti, reo  di aver  maltrattato la  moglie  oltremodo.

Chi  assistette  alla  rissa  parlò  di  un Muti seriamente  spaventato

dai modi assai  poco  urbani  del  tenore  francese.

Ora  la  faccenda, se  vera,  è  decisamente  più  grave.

Bon ton  vuole  che  una  donna, o primadonna  che  sia, non debba  essere

toccata  nemmeno con un  fiore. Qui  si  è  andati  oltre.

 

                   alagna_gheorghiu

 



Tuesday, Jul 02 2013 3PM 22°C 6PM 22°C 5-Day Forecast
Revealed: The Posh and Becks of opera divorced because 'he beat her in front of her own family until she could no longer sing'

Angela Gheorghiu and Roberto Alagna divorced back in January
The soprano described the violence as the most 'black page' of her life
The revelation will shock fans of opera's long-time golden couple
Miss Gheorghiu says friends warned her to 'be careful' of Mr Alagna
The pair initially split back in 2009 but later got back together

By Steve Nolan

PUBLISHED: 10:09 GMT, 2 July 2013 | UPDATED: 12:31 GMT, 2 July 2013

They were once the golden couple of the opera world, dubbed culture's answer to Posh and Becks.

But it seems that world renowned singer Angela Gheorghiu's marriage to tenor Roberto Alagna may have been far from the dream pairing that fans imagined.

The 47-year-old soprano has claimed in an interview that 50-year-old Alagna would violently assault her in front of both her family and his.

Scroll down for video:
Speaking out: Opera star Angela Gheorghiu has claimed in an interview that ex husband Roberto Alagna was violent during their 17 year marriage

Speaking out: Opera star Angela Gheorghiu has claimed in an interview that ex husband Roberto Alagna was violent during their 17 year marriage



The revelation, made in The Independent days before Miss Gheorghiu is set to star in Puccini's La Rondine at Covent Garden's Royal Opera House, will stun opera fans.

She told the newspaper: 'There are things in life you accept from your man, but I did not want to continue to live with the idea that your man is violent.'


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Describing Alagna's alleged violent behaviour as 'the most black page' of her life, she added: 'Even if you are the most angry person, to stand and give a clap on your wife, it's impossible - and to do this in front of your father and your brother and they say not a word?

'A person like that will never, ever change.'

In the frank interview, Miss Gheorghiu, who went to Romania to divorce Mr Alagna earlier this year, says that when the pair first got together she was warned to be careful around the French star, but only saw in him what she wanted to see.

She described her life as a cycle of crying and singing and admitted that she got to the stage where the tumultuous relationship was wearing her down to the point where she didn't want to sing anymore.

Miss Gheorghiu and Mr Alagna met when they performed together in La bohème in the early 1990s.

The pair married in 1996 after Miss Gheorghiu divorced her first husband.

The couple collaborated often both on stage and in studio recordings, but Gheorghiu, once named the 74th sexiest woman in the world by FHM magazine, told Le Figaro that the pair had separated in October 2009.
Renowned: Pictured performing at the 2006 Cannes Film Festival, Miss Gheorghiu was once voted the 74th sexiest woman in the world by FHM magazine

Renowned: Pictured performing at the 2006 Cannes Film Festival, Miss Gheorghiu was once voted the 74th sexiest woman in the world by FHM magazine

Two months later she reportedly declined to appear opposite her estranged husband in a production of Carmen.

But the divorce was called off and in a March 2011 interview, Miss Gheorghiu said that she was back with Mr Alagna.

In 2011 they jointly opened a Greek ampitheatre in Qatar and sang together in two performances of La bohème at the Royal Opera House and sang in a joint concert in Buenos Aires.

But Miss Gheorghiu announced that opera's golden couple had agreed to divorce back in January.

MailOnline contacted Mr Alagna's management who declined to comment.

 

                                    

 


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