ATTILA al Verdi di Trieste, maggio 2014
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Domenica 25 Maggio 2014 08:28

 

 

                     attila_banchetto

 

                         Musica: successo per Attila a Trieste



                 Regia di Stinchelli per opera cara al pubblico del Fvg




                                             Redazione ANSA TRIESTE News


(ANSA) - TRIESTE, 24 MAG - Attila, opera giovanile di Giuseppe Verdi, è

particolarmente cara al pubblico del Friuli Venezia Giulia essendo

ambientata in parte ad Aquileia ed in parte nella laguna veneta dove gli esuli

romani sconfitti dall'Unno fonderanno poi Venezia. Quella andata in scena al

Verdi di Trieste, per la regia di Enrico Stinchelli e la direzione di Donato

Renzetti, rimarrà negli annali per linearità, precisione e soprattutto per la

sobrietà delle scene quasi tutte frutto della tecnologia tridimensionale.
                attila_papa
              
 
Un DIVO vicino al sol...
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Giovedì 17 Aprile 2014 20:25

                                                    kaufmann

 

 

Il  tenore  Jonas  Kaufmann approda  in Barcaccia, Rai Radio3, spara

in diretta, senza  rete, un si bemolle  e  lo smorza , ripetendo la

prodezza del disco:  si apre la  discussione, in attesa  delle  altre

tre puntate  in cui sarà  protagonista  il divo  tedesco.

 

                     

 

 

Si è sviluppato un animato dibattito sul Celeste Aida interpretato da Jonas Kaufmann.La

voce e la tecnica di questo tenore può piacere o non piacere,ma vorrei ricordare a tutti i

lettori interessati che Celeste Aida non è un'aria da urlare,da cantare a squarciagola.Né

da essere diretta da maestri inconsapevoli...Prendiamo la partitura ,apriamo a pagina 9

alla lettera B e vediamo come scrive Verdi il suo "Celeste Aida"."Con espressione" scrive

Verdi fin dall'attacco,con violini in sordina e flauto col canto in piano (p )...semplici

pizzicati degli archi bassi...cosa vuol dire?Che fin dall'inizio vuole una rarefazione del

suono e invita il tenore a cantare piano e in modo dolce,estatico.Andiamo avanti: su "

mistico serto di luce e fior" ( già le parole indicano tutto) Verdi scrive di suo pugno " dolce"

sul re-fa diesis di serto e addirittura due p ,pianissimo, di " luce e fior".Cosa vuol dire?Che

voleva non solo mantenere il tono lieve ed estatico,ma addirittura potenziarlo ben

supponendo che i tenori,vedendo salire la tessitura,avrebbero già iniziato a spingere!

andiamo avanti:" il tuo bel cielo vorrei ridarti" ,Verdi mantiene la linea estatico- onirica e

impone al tenore un bel " sempre dolcissimo"... In sostanza " guai se cominci a urlare"!!Mi

pare di vederlo il buon Peppino che si incazza con i vari scalpitanti tenoroni,che vogliono

trasformare un giovane innamorato in un gorilla!.......Andiamo avanti,il bello deve venire:

"ergerti un trono" ,il primo si bemolle,scatta l'ormone,è un guerriero baldanzoso,ecco che

Verdi appone il primo F ( forte) ma SUBITO ,per non indurlo in tentazione, scrive pp

pianissimo su " vicino al sol"... Come dire" non ci provare eh!?". Riattacca Celeste Aida e

l'orchestra è indicata come ppp " leggerissimo" addirittura,siamo quasi al sussurro!Il

mistico raggio è di nuovo in pp,pianissimo, ( e tanti urlano qui,ma tanti...non faccio

nomi)...arriviamo a " il tuo bel cielo vorrei ridarti" ,sede di grugniti e spesso rantoli sui fa

gravi sillabati ( perchè sul primo si bemolle ci si è già logorati la gola ...) e Verdi genio

consapevole scrive " PARLANTE PPP" ,praticamente Radames lo dice a sé stesso,un

lieve sussurro....sta al direttore d'orchestra suonare pianissimo...vero Nello

Santi?...grande esperto che dirige con la clava!Andiamo avanti..." Un regal serto" ,quel

solb Verdi supplica "ancora piano"!!Quante orribili note urlate prese da sotto...ma quante "

aaaaUUn regal serto"...!! Arriva il secondo si bemolle acuto di "ergerti" su una frase

entusiastica in crescendo,ma solo quello perchè di nuovo subito Verdi scrive ppp,3 p di

pianissimo,su " trono vicino al sol"...riportando l'orchestra al placido canto estatico di

TUTTA l'aria...il resto è noto: sul trillo sopracuto,impalpabile,dei 6 violini divisi in

pianissimo,quindi sul quasi silenzio orchestrale,il tenore canta i due ultimi " un trono

vicino al sol" TRASOGNATO,Verdi scrive ppp diminuendo e pp morendo ,l'ultimo si

bemolle che si spegne nella coda,ancora estatica e sognante.QUINDI VERDI VOLEVA

TUTTO CELESTE AIDA CANTATO PIANISSIMO,ECCETTUATI I PRIMI DUE SI

BEMOLLI ACUTI. ERGO: il 99% dei tenori lo hanno toppato,alla grande!Finisce che

proprio il vituperato Kaufmann sia tra i più fedeli esecutori.

 

                  

 


 
Ma com'è difficile fare una bella Tosca!
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Lunedì 14 Aprile 2014 15:46

                                                      tosca_gozo

Una famosa insegnante di canto coreana era solita svolgere delle lezioni al contrario: in pratica radunava gli allievi e li obbligava ad ascoltarsi,uno a uno; mentre uno cantava...gli altri segnavano sul taccuino tutte le cose che secondo loro erano sbagliate.Poi se ne parlava assieme e soprattutto si verificava quali errori erano segnalati da più allievi.Un metodo molto giusto,a pensarci bene: se sai dov'è il male,cerchi di evitarlo o di correggerlo. Vi sono poi situazioni che si ripetono nel tempo,come orride nemesi...ed è il caso di ciò che ora andrò a illustrarvi.Trovandomi a Malta ( Isola di Gozo) per le riunioni tecniche dedicate al Nabucco di Verdi,che allestirò a fine ottobre nel teatro Astra,non ho resistito alla tentazione di gustarmi una delle mie opere preferite,Tosca, realizzata presso l'altro teatro della musicalissima isola, sotto l'egida del maestro Colin Attard a capo dell'orchestra filarmonica di Malta. Protagonista il soprano Norma Fantini,Mario era il tenore Piero Giuliacci,Scarpia il baritono Francesco Landolfi,più tutta una serie di artisti, per la regìa di Enrico Castiglione,con i costumi di Sonia Cammarata in Castiglione. Ben conoscendo verso cosa andassi incontro , ho cercato di concentrare la mia attenzione sulla parte musicale e di prendere veloci appunti sul mio iPad ,affinché non andassero disperse le sostanziali novità di questo - per molti versi- unico e incredibile spettacolo.
Partirei dalla prova dignitosa e volenterosa del trio protagonistico, formato da Fantini,Giuliacci e Landolfi. Del soprano cuneese, ormai in carriera da lustri e conclamata Tosca in svariate e ,consentitemi, più degne occasioni, dirò che ha saputo dare senso e peso volumetrico alla sua prestazione, cercando i colori, le sfumature dove possibile, con una recitazione che - lasciata com'era a sé stessa- è stata fin troppo generosa e salvifica.Purtroppo, causa una fragorosa e indecente direzione d'orchestra , concertata all'insegna del " si salvi chi può" ,la Fantini è stata costretta più volte a forzare, spesso non intonando a perfezione il registro acuto e soprattutto il do.Ciò ha inficiato abbastanza il II atto e l'aria "Vissi d'arte", chiusa con un fortissimo un pò troppo metallico.Al suo fianco un Giuliacci non avaro di squillo, ma perennemente sul forte anche lui e in grave deficit di intonazione in più punti dell'opera.Infine un baritono molto morbido ed educato di natura,Francesco Landolfi, per me più adatto a ruoli lirici ( Gérmont,Posa,Figaro nelle Nozze...) ,che per cercare di conferire "terribilità" alla sua parte ha costantemente caricato l'interpretazione , con frasi urlate a squarciagola ( " dov'è dunque AngeloTTTIIIIIIIII" ,"Aprite le porte che n'oda i lamEEEENTIIIIII" ec. ec.).Non ne aveva bisogno,ma in tutta evidenza, il baccano orchestrale e l'assenza di una linea guida registica lo hanno portato a strafare.
Lo spettacolo è stato condotto sul filo di una improvvisazione, a metà strada tra il saggio di conservatorio e la recita da " spedizione punitiva" anni 70..con alcune perle che,pur velocemente, vanno raccontate.Il sagrestano trasformato in clown lo abbiamo già visto in tante occasioni, non è una novità; come anche la Cantoria formata non solo da bambini ma attempate e prosperose signore vestite da chierichetti,nonché qualche arzillo vecchietto in mezzo per la serie " non è mai troppo tardi".Una novità invece le tre coriste con tanto di cappellino ottocento ,che si infilano in mezzo ai monelli come le mamme della Bohème....tanto.....sempre Puccini è!?!
Scarpia avvia il Te Deum e in men che non si dica irrompono tutti i coristi ( dieci uomini e qualche donna in più) ,indistintamente dame nobili e popolani, tutti insieme appassionatamente, cominciando a fare su e giù come allo struscio, creando una Babele confusa e anche piuttosto grottesca. Visto che sono entrati tutti dieci minuti prima ...ecco che entra pure il Vescovo,che aspetta in tutta tranquillità gli ultimi accordi per impartire la sua benedizione.Un sabba.Il primo atto si chiude con i classici quattro schiaffi di applauso, tristissimo.
Nel II atto troviamo la più brutta stanza di Scarpia che abbia mai visto: una parete scarna in posizione avanzata che riduce il palcoscenico a una striscia in cui tutti si accalcano, ma in cui il prode régisseur non rinuncia collocare un enorme mappamondo che finisce con l'impallare ogni personaggio, compreso Scarpia che muore per metà coperto da questo inutile ingombro.
Nel terzo il capolavoro: cupolone one one attaccato agli spalti di Castel Sant'Angelo, monco della sua punta ( se la saranno magnata i gatti, suggerisce una voce amica su Facebook) ,l'Angelo minuscolo collocato in posizione totalmente errata e un esercito di soldati che fluttua nell'aria, al di là degli spalti...come Gesù quando camminava sulle acque.Stentavo a credere ai miei occhi.Mario viene fucilato con le canne poste a 30cm dal corpo....impossibile mancarlo.Parte lo sparo....Totò direbbe " una fetecchia".Entra Sciarrone "È lei!" e pur vedendo Tosca....la evita.... inizia una gara di acchiapparella troppo comica per essere descritta a parole, degna dei fratelli Marx, con Spoletta da una parte, i soldati dall'altra,Tosca che fluttua nel vuoto,Sciarrone che fa per prenderla e cade...infine....sipario.Buio.Luce.Buio......sembrava impazzito l'illuminotecnico.
Per tutta l'opera 3 dico 3 memorie di luce: tre piazzati uno per atto, quando per una Tosca si ragiona dalle 100 memorie in su.Se si sanno e si vogliono fare le luci,detto per inciso.
Teatro con la sola platea presente,palchi tristemente vuoti,applausi anglosassoni di mera cortesia o ,più probabilmente, per festeggiare la fine dello spettacolo.

Peccato, perchè la  qualità degli spettacoli normalmente allestiti all'Aurora  di  Gozo  è  mediamente  molto  alta:  ricordavamo l'ultima  Tosca realizzata tre  anni  fa, con la  Michelle Crider, Juan Pons e Neil Shicoff , arricchita  da  ben  altra  regìa  e  da  una  scena  più sensata ,come  dimostrato  dall'impietoso  confronto  fotografico  (l'Angelo  giusto, la  Cupola  in prospettiva  esatta, luci...). Eppure  questo "exploit"  così  accidentato  era  stato annunciato  (dai  protagonisti)  come  l'avvento del  Messia, sbarcato  a  Gozo in vista  della  Santa  Pasqua. Così  non è  stato.

 

tosca_aurora         tosca_aurora_castiglione

Tosca, 2010                                                           Tosca, 2014


 
AIUTO: C'E' l'OPERA IN TV!!!
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Sabato 08 Marzo 2014 21:43

                                       cenerentola1                                        

Dopo anni di progressivo imbarbarimento    in cui abbiamo assistito al declino

della materia culturale (e direi cerebrale) della popolazione italiana , siamo arrivati ora a

un particolarissimo decentramento dell'Opera in televisione : 1. presso pubblicità e trailers

(a commento di materiali del tutto improbabili come panni stesi, detersivi, liquori,

automobili), 2. programmi canori adibiti a sfruttare indegnamente il mondo dell'infanzia

(bambini tenori, bambine finto-sensualeggianti che cantano Mina, ec.) 3. comici alle prese

con parodìe del canto lirico (vedi Crozza e Brignano nel suo recente “Il meglio d'Italia”) 4.

Talent shows (come X Factor et similia) in cui fa capolino l'Opera quasi sempre portando

a commozione la giuria e il pubblico.

A chi  fa  paura  l'Opera  ? Me lo sono  sempre  chiesto:  probabilmente  a  chi la  reputa

troppo   "impegnativa"  . Forse  fa  paura  la  Bellezza, in un'epoca  che si pasce  di 

orrori  e  che sguazza   tra  le  notizie  più  ripugnanti. Forse  l'Opera  sconvolge  il

disegno  di  taluni  manipolatori  esterni  che  vorrebbero  la  schiatta  umana 

rimbecillita  e  lobotomizzata  dalla  LORO  Tv.

Si dice  che  l'Opera  sia  pesante  e  duri  troppo  per la  televisione: non sono forse 

pesanti  i  programmi  dedicati  ai morti ammazzati,  alle  beghe  dei  politici, alle

scempiaggini  piagnucolose  del cosiddetto  "sociale"?  Carmelo  Bene  gridava  da

Canale5  al Costanzo  Show   "Alla  larga  dal  sociale!!!!".  Quanto aveva  ragione.

Eppure  l'Opera  in Tv  la  puoi  fare  in  4  minuti...

 

                         

 

Nel caso delle pubblicità operistiche  siamo di fronte al bieco sfruttamento della melodia 

ai fini di         vendere un prodotto: è una bella colonna sonora, fa chic, dà lustro

all'oggetto.      Persino   quando si lavano i pavimenti con l'Habanera di Bizet , stile

casalinghe disperate o quando  Placido Domingo in persona si mise a correre per

cucinare la pasta Barilla , in frack ,cantando “Di quella pira” : a quel punto tutti si resero

conto il processo era irreversibile .

 

                         

 

Nel secondo caso abbiamo invece il cinico e ignobile sfruttamento dei bambini, costretti a

cantare con voci fasulle finto-impostate (non so da quali osceni maestri) le canzoni di

Mina e Mia Martini, se non addirittura “Nessun dorma” , esprimendo concetti che un

bambino non è né tenuto a conoscere né tantomeno a sviscerare cantando. Quel tipo di

trasmissione è davvero uno scandalo: io proporrei il carcere per i genitori e

l'allontanamento dagli schermi delle conduttrici, che farebbero meglio a spiattellare

fettuccine e intingoli insultando i cuochi e imbrattando d'olio i propri decolletés. Sagre

vicine ai limiti della pedopornografìa , in cui bimbe di 5 o 7 anni si presentano sculettanti

in minigonna imitando le dive del pop , leopardate e discinte, peggio che in un bordello

per devìati e maniaci.

 

                        

 

L'Opera è un genere italiano d'eccellenza, è una Grande Bellezza vera , e i comici lo

sanno: Crozza esibisce la sua bellissima voce in svariate parodìe e bisogna dire con

inusitata bravura, lo stesso Enrico Brignano, pur con diversa e più accidentata vocalità,

ha voluto inserire un ampio sketch dedicato all'Opera lirica nel suo show su RaiUno “Il

meglio d'Italia” per il quale ho personalmente offerto la mia consulenza, proponendo di

invitare per duettare con lui una bella e bravissima artista, il soprano Laura Giordano.

Nelle riunioni con lo stesso Brignano e il suo staff di autori, mi era stato posto di fronte il

solito luogo comune delle cantanti obese o comunque extra-large attive nel mondo del

melodramma, mi affrettai a proporre invece la verità dei fatti: l'Opera , soprattutto oggi, è

un mondo popolato da cantanti di bell'aspetto, gradevoli alla vista e all'ascolto per via

delle maggiori esigenze registiche e musicali. Per smentire questo falso cliché bastava

ascoltare con quanta disinvolta bravura Laura Giordano ha affrontato una versione

“televisiva” di Traviata (opera per lei nuova e mai eseguita prima) e un comicissimo

duetto di “Sì vendetta” dal Rigoletto in coppia con un folle Brignano, che ha applicato alla

lettera il precetto del grande Tito Gobbi “Conta il personaggio...se poi c'è la voce...tanto

meglio”.

 

                             

 

Quanto ai Talent shows...dipende dai talenti, a volte si hanno clamorose sorprese, altre

volte delle esibizioni paurose come quella che propongo in conclusione di tutto il

pistolotto...

 

                      

 


 


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