Teodora Kaciaros Sojat "Nel mondo delle fiabe. E' quello che le persone desiderano. Qui c'è buon gusto, fantasia, amore per il proprio lavoro, rispetto e venerazione per l'Autore, desiderio di piacere al pubblico, ma anche, e soprattutto, di mostrare che modernizzare non significa sconvolgere e imbruttire, ma alzare l'ingegno, inventare, capovolgere, mettere in moto quella parte di cervello che sovrintende alla creatività, realizzare quello che è nei sogni, non spacciare per stravaganza quello che è solo pigrizia mentale, banalità e piattezza".
Laura de CesareCon gli obbrobri che circolano, gli allestimenti di Enrico sono come una ventata d'aria fresca perchè-pur avendo uno spunto innovativo,usando anche le moderne tecnologie- ti fanno capire benissimo che opera stai vedendo/ascoltando!... il risultato è bellissimo e,come ho già detto,non sembra vero di vedere Otello nei tempi di Otello!! I cappottoni neri,i frigor, i ferri da stiro ecc. sono tutte cavolate di gente che non ha idee e non conosce l'opera, che secondo me è anche fiaba e deve trasportarci indietro ai tempi della trama...le altre cose le vediamo tutti i giorni!! Grande Enrico!!!!
Paola Labarile Ho appena finito di guardarlo tutto. Semplicemente bellissimo, i ballabili sono un misto di eleganza, raffinatezza, delicatezza.... Una regia certamente non attuabile da tutti i registi in quanto tu sei critico musicale, musicologo e regista, sai bene cosa stai facendo. Bellissimo l'uso delle luci, come sempre. predomina il blù! I cambi scena avvengono molto rapidamente e senza che qualcuno se ne accorga o se ne accorga vistosamente. Ho capito cos'era quel rumore che avvertivo all'inizio: il vento! Pazzesco! Sei riuscito perfettamente a riprodurre anche quello! Ogni tanto cercavo di captare i vostri commenti durante lo svolgimento dell'opera! belli anche i costumi e un cast incredibilmente bravo, specialmente il baritono: un vero diavolo! Sapeva, anche solo attraverso la voce, interpretare al meglio il personaggio e riusciva ad assumere toni diversi. Desdemona veramente molto brava, sempre delicata e presente al personaggio. Il tenore ha un bellissimo timbro, scuro e vellutato, solo che purtroppo la dizione non è chiara. Enrico, hai veramente superato te stesso, regia da manuale. La dovrebbero trasmettere Rai Cinque, Rai Uno, Sky.. Non sto scherzando, è bellissima! Incredibilmente bella.
.... Quello che si riesce a fare quando si crede in un progetto , si ha la capacità di coinvolgimento e coordinamento di tutti.... Con l'orgoglio di creare, senza superbia, un affresco verdiano...! LODI...!
Bravo un regista con buon senso coniugato con il gusto
Valerio PaperiAnche questo modo di partecipare ad una tale impresa, dimostra che potremmo vivere ed utilizzare diversamente il nostro grande patrimonio musicale . la musica non deve produrre solo godimento , ma godimento responsabile.
Fabio ArmiliatoBellissimo Enrico: Complimenti per il successo a te e a tutti gli amici del Teatro ASTRA di Gozo!!!!
Lucia GriecoLa curiosità e donna, ma è anche "cantante", ed essendo io ora alle prese finalmente con le mie prime vere audizioni e debutti, ho spulciato tutte tutte le foto di questo meraviglioso Otello, comprese le prove: regia caratterizzata da eleganza, compostezza, sobrietà abbracciata da scene a tratti caravaggesche...che dire, COMPLIMENTI!
Giorgio Gromit Pandinicome sempre quando si tratta di Enrico, una regia coerente stilisticamente e non fine a sè stessa, ma al servizio dell'opera e dalla quale traspare il lavoro meticoloso, la cura del particolare ma soprattutto l'amore per la lirica. Bravo Enrico!
Vittoria SalvadoriL'ho seguita tutta. Bellissima! Regia, scenografia,luci, colori perfetti, innovativi, degni di un regista a 360°, affiancato da un cast eccezionale che ha permesso di realizzare un'opera eccezionale. Bravissimo e bravissimi tutti!!!
Carlo Giuseppe Galbiati Bellissima l'idea del Bucintoro, belli i colori, credibili gli interpreti (anche se non sempre atleticissimi). Ti prego: vai nei licei di Roma a parlare d'opera! Io dove sono faccio la mia parte.
Anteprima dell'intervista realizzata dal Sunday Times a Enrico Stinchelli in occasione dell'OTELLO di Verdi che verrà realizzato al Teatro Astra di Gozo (MALTA) il prossimo 24 e 26 ottobre.
As you know, the world of opera is commemorating Verdi’s bi-centenary of his birth. It was natural for the organizers at Teatru Astra to choose a Verdi opera. What was your reaction when you were approached to produce Otello?
Come saprà, quest’anno il mondo operistico commemora i duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Perciò il Teatru Astra non poteva non mettere in scena un’opera verdiana. Qual’è stata la sua reazione alla richiesta di produrre l’Otello?
“Ho avuto l'opportunità di mettere in scena l'Otello di Verdi già in altre importanti
occasioni, con il Teatro di Sofia , nel 2005, in una edizione di grande successo che è
andata in Giappone, in Svizzera, in Ungheria , con protagonista Vladimir Galouzin e altri
valenti interpreti (Andrea Rost, Mauro Augustini, ec.).Per quella edizione chiesi di
ripristinare i magnifici Ballabili nel III atto, cosa mai fatta prima nel nostro secolo. Ho
anche curato la regìa di Otello al Verdi di Pisa, nel febbraio del 2013, con
Antonello Palombi, Cinzia Forte e Carlo Guelfi. Otello è un capolavoro assoluto, un
“must” per ogni regista.”
Despite its unequivocally beautiful music, together with it being very well-known in opera circles, Otello is not your run-of-the-mill opera. Given its standing as one of the great Verdi operas, it is not as often produced as one would expect. Why would you think this is so?
2. Nonostante una bellezza e un’armonia musicale più unica che rara, una diffusione ampia tra i melomani e anche che una consapevolezza universale che si tratta di uno dei capolavori di Verdi, le produzioni dell’Otello sono sporadiche. Perché?
“Perchè è un'opera molto complessa, sia sotto il profilo drammaturgico che musicalmente
e vocalmente. Intanto , nonostante sporadici momenti di magniloquenza, è un'opera a
carattere intimistico, quasi cameristica, basata sul canto “di conversazione”, con pochi
personaggi in scena e tutti fortemente caratterizzati. Vocalmente è difficile per tutti,
comprimari compresi. Otello è un K2 per i tenori, che pregano di sopravvivere ai primi due
atti! Per l'orchestra c'è un grande lavoro, il Coro non è molto impegnato ma quel poco che
deve cantare è di notevole difficoltà. Insomma, vi sono molti ottimi motivi per avere paura
di Otello.”
(Otello, Verdi, Teatro Verdi di Pisa, 2013)
This opera sees Boito working a Shakespearean text. He embarks on a similar path with Falstaff later on. What dramatic intensity or significance do you think the opera gains (or loses) by Boito choosing to leave out Shakespeare’s First Act of the play and inserting such powerful additions as the (in)famous Credo?
3. Come successe più tardi per un’altra opera Shakespeariana, il Falstaff, per il libretto Verdi si affida a Boito. Quanto fanno guadagnare, o perdere, in termini d’intensità ed espressività, l’omissione del Primo Atto del testo di Shakespeare e innesti vigorosi come il Credo?
“In un primo tempo l'opera si sarebbe dovuta intitolare Jago, poi Verdi impose Otello. In
effetti Boito dà un rilievo straordinario a questa figura diabolica e sottile, che tesse la
trama di tutto il dramma. La sparizione del I atto shakespeariano è funzionale in questo
senso poiché potenzia la figura onnipresente di Jago.Non è casuale l'ultima parola
gridata da Jago “NO!”...poichè lo spirito che nega è il Diavolo, e il Male incarnato da Jago
è il vero protagonista di questa storia tragica.Verdi sottolinea molto questo aspetto, il
Credo fa paura davvero.”
sul set di Otello a Pisa, febbraio 2013
It is well documented that the primary roles in Otello are not for the faint-hearted. In fact, the tenor role is notoriously difficult, not least for its very first phrase. However, not less challenging and demanding, vocally, musically and scenically, is the role of Iago and, in a distinctly different way, that of Desdemona. What are your comments?
4. Notoriamente i ruoli principali dell’Otello necessitano di un’interpretazione magistrale. In fatti il ruolo del tenore è sinonimo di difficoltà, in particolar modo il primo passaggio. Anche il ruolo di Iago è da considerarsi vocalmente, musicalmente e da un punto di vista scenico, impegnativo. Come lo è tra l’altro, in un modo diverso, il ruolo di Desdemona. Cosa ne pensa?
“Tre ruoli micidiali.Otello è una sorta di summa del tenorismo ottocentesco: una voce
robusta, potente ma anche molto duttile, capace di cantare piano e pianissimo, estesa
addirittura fino a un do acuto scritto (nel III atto). Jago , per Verdi, doveva cantare come
un prete, quasi sempre a mezzavoce, con finezza e garbo. Spesso invece i baritoni
urlano questa parte, e sbagliano. Ne è esempio il Sogno, che è un vero merletto
musicale.La perfidia è sempre sottile, sinuosa, falsa. Desdemona è un magnifico soprano
lirico, che diventa quasi drammatico nel III atto: non è facile sostenere questo ruolo.
Spesso i soprani troppo robusti soffrono nell'intonazione e i lirici risultano troppo leggeri
per la grande orchestra...”
Inevitably, unlike a Puccini with the exception of Turandot,a Verdi opera casts the chorus as a protagonist and Otello is no different. In fact, the First Act of the opera depends so much for its dramatic development on the role of the chorus and the beautiful chorus in the Second Act provides a moment of desperate irony that borders on the Sophoclean. Would you agree?
5. A differenza di Puccini, eccezion fatta per il Turandot, un’opera verdiana evidenzia il coro e lo protrae come protagonista. Il Primo Atto dell’Otello si basa tassativamente sul coro per lo sviluppo drammatico della trama. Nel Secondo Atto invece, un coro mirabile da luogo a un’ironia che trae spunto dall’elemento sofocleo. Concorda?
“Vi sono opere verdiane in cui il Coro è molto più impegnato, ma nell'Otello c'è l'influsso
netto del Requiem e della tanta musica sacra che Verdi studiava negli ultimi anni della
sua esistenza. Il Coro ha passaggi di grande virtuosismo nella Tempesta e nel Fuoco di
gioia del I atto, poi nel II rappresenta una complessa scena concertata e così nel III atto,
insomma...è un duro cimento. Come un co-protagonista.”
prove di Otello a Pisa, III atto
On a personal note, how do you feel coming back to Gozo to work once again with the remarkable team of volunteers that work the set and props, costumes and chorus?
6. Da un punto di vista personale, cosa prova a ritornare a Gozo per lavorare di nuovo con un’equipe di volontari che curano il materiale scenico, il set, i costumi e il coro?
“E' un'esperienza unica nel mondo e per questo bellissima, quasi un sogno. A Gozo la
scena nasce su misura per il Teatro, come l'abito di un sarto e la bravura dei tecnici
realizzatori è straordinaria, a cominciare da Joseph Cauchi che io considero un “mago”. Il
fatto che tutti collaborino con entusiasmo e senza risparmiare energìe è stupendo, una
gioia per chi ama l'Opera e far Arte a 360 gradi.”
Your productions of Norma and Madama Butterfly (2011 and 2012 respectively) at Teatru Astra will go down in the recent history of opera in Malta as ground-breaking productions that have mesmerized audiences leaving them begging for more. Do you wish to give us a sneak peep into your ideas with regard to the production you have in mind or would you rather leave us in the dark until the last moment?
7. Le sue produzioni della Norma (2011) e della Madama Butterfly (2012) al Teatru Astra resteranno negli annali della recente storia operistica maltese per la loro travolgente innovazione che ha sedotto un pubblico desideroso di assistere a produzioni pioneristiche. Se permette la domanda, cosa ci riserverà l’Otello?
“Sarà la più spettacolare delle mie produzioni, è una scommessa fatta insieme all'amico
Joseph, a Gerald il video maker , ad Alex, Carmel, Ismael, Ulduz, George e a tutti i
collaboratori. Non vorrei svelare tutto, ma posso anticipare che cercheremo di far entrare
un'intera nave in scena, che via via si trasformerà in tante scene diverse...Io sono
dell'opinione che unendo innovazione tecnica a un impianto tradizionale si appaga il
pubblico che ama l'Opera e coloro che magari entrano per la prima volta in un teatro con
la speranza di non annoiarsi o con la paura di annoiarsi. Io desidero che la gente esca
ricordandosi di qualcosa di bello. Per le brutture basta la cronaca quotidiana, il teatro